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La TAP approvata in Parlamento

Written by Matteo Cazzulani.

Matteo CazzulaniVotato alla Camera il Trattato per la realizzazione del Gasdotto Trans Adriatico che veicola nel nostro Paese il gas dell'Azerbaijan. Decisiva la posizione di Letta e Franceschini e il sostegno di PD, SC, NCD, FI e Socialisti.
In Italia c'è chi lavora a favore del rafforzamento della sicurezza nazionale e dell'alleggerimento delle bollette per gli italiani, e chi, invece, adotta un'opposizione ideologica senza sé e senza ma contro tutte - ma proprio tutte - le forme di progresso.
Nella giornata di giovedì, 5 Dicembre, la Camera dei Deputati ha approvato la ratifica dell'Accordo Internazionale tra Italia, Grecia ed Albania per la realizzazione del Gasdotto Trans Adriatico -TAP: infrastruttura, fortemente voluta dal Premier Letta, concepita per veicolare in Italia 10 miliardi di metri cubi di gas dall'Azerbaijan attraverso li territorio greco e quello albanese.
Come sottolineato a ragione dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, la TAP è un progetto di interesse strategico che rafforza la sicurezza nazionale del nostro Paese, poiché permette all'Italia di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico dal quasi monopolio oggi esercitato sul nostro mercato da Russia ed Algeria che, insieme, esportano nel nostro Paese circa il 70% del totale del fabbisogno di energia italiano.
La questione della diversificazione è fondamentale, sopratutto considerato il decremento dell'invio di gas dalla Libia e del le direttive in materia di politica energetica della Commissione Europea, che proprio attraverso la realizzazione della TAP, di altri gasdotti, e di rigassificatori, vuole decrementare la dipendenza da due soli fornitori di gas -Russia ed Algeria- importando oro blu sotto forma di LNG da Qatar, Norvegia, Egitto, e shale liquefatto dagli Stati Uniti d'America.
Sempre in ambito internazionale, la TAP, che de facto rende l'Italia l'hub europeo del gas azero, rafforza la posizione del nostro Paese all'interno dell'Unione Europea come uno dei principali Paesi che garantiscono la sicurezza energetica UE e la realizzazione della politica di diversificazione delle forniture voluta dalla Commissione: un vantaggio politico di cui il nostro Paese, spesso bistrattato da Germania, Francia e Nordeuropa, ha estremo bisogno.
La TAP infine, pur non veicolando un'alta quantità di gas, permette comunque un decremento della bolletta energetica per utenti privati ed industrie: un fatto non da poco, sopratutto in un periodo di crisi, tanto che Enel ed Hera hanno già firmato accordi per l'acquisto del carburante trasportato dall'infrastruttura.
Concordemente con le ragioni a favore della TAP, voto favorevole alla ratifica dell'accordo internazionale è stato espresso dalle forze politiche della Maggioranza -Partito Democratico, Scelta Civica e Nuovo Centro Destra- e da due Gruppi della Minoranza, come Forza Italia e i Socialisti.
Contro, invece, si sono schierati Lega Nord, Fratelli d'Italia, Sinistra Ecologia e Liberta e Movimento 5 Stelle: una coalizione del no al progresso che ha argomentato il suo voto negativo per l'assenza di interessi particolari da parte di compagnie energetiche italiane -LN e FDI, nonostante Enel ed Hera abbiano già firmato accordi per importare il gas della TAP - e per pregiudiziali di carattere paesaggistico - SEL e M5S.

L'opposizione alla TAP favorisce Putin
Con la loro opposizione, che i grillini hanno dimostrato con un ostruzionismo cieco, perfino occupando i banchi del Governo per sospendere forzatamente la seduta, le forze politiche dell'arco parlamentare di orientamento populista ed estremista hanno perso l'occasione per dimostrare un tratto di discontinuità con la politica dell'era Berlusconi.
L'ex-Premier si è infatti sempre opposto ad ogni iniziativa in ambito energetico della Commissione Europea, in quanto ha preferito condurre una politica unilaterale basata sulla sua amicizia personale con il Presidente russo Putin, che ha portato l'Italia ad incrementare la dipendenza dalle importazioni dalla Russia.
Esempio di questa politica è il Southstream: gasdotto, che la Russia ha concepito dalle coste meridionali russe in Austria attraverso Paesi Balcanici ed UE, tra cui l'Italia, per incrementare la quantità di gas esportata in Europa e, così, rafforzare la dipendenza degli europei dalle forniture di Mosca.
La natura della strategia di Putin, che, come dimostrato a più riprese in Ucraina, si avvale del gas arma di costrizione geopolitica, è stata compresa dalla Commissione Europea, che, proprio mercoledì, 4 Dicembre, ha dichiarato illegali rispetto alla legge UE il Southstream e gli accordi bilaterali per la realizzazione del gasdotto firmati dalla Russia con Bulgaria, Ungheria, Croazia, Slovenia ed Austria.
Oltre che da Berlusconi, la strategia energetica e geopolitica della Russia di Putin non sembra essere stata compresa da chi, per presunti dubbi di carattere ambientale, si è opposto alla ratifica di un Trattato che garantisce all'Italia sicurezza energetica, affrancamento dalla schiavitù energetica di Mosca, e bollette meno care.
Il voto sulla TAP dimostra chi ha davvero a cuore il bene del Paese, a prescindere da slogan populistici atti solo a rastrellare voti in maniera semplice ed immediata.
Un plauso in particolare va al PD, che grazie al Premier Letta, al Ministro Franceschini, all'Europarlamentare Toia e a Parlamentari come Casati, Rosati e Peluffo hanno fortemente difeso la TAP.
Una nota di demerito va invece a grillini, leghisti, estremisti di destra ed estremisti di sinistra che, con l'opposizione al Gasdotto Trans Adriatico, hanno testimoniato come Putin possa ancora contare in Italia su tanti amici dopo Berlusconi.
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