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Macron può vincere senza i partiti

Written by Romano Prodi.

Romano Prodi "Guai a cambiare faccia tra il primo e il secondo turno. L'unica cosa che Macron non deve fare è deviare dal suo programma, che gli ha procurato l'appoggio degli avversari. Deve essere coerente. Anche perché solo con la coerenza può preparare le necessarie alleanze di governo". Lo afferma Romano Prodi in un'intervista al Messaggero sulle presidenziali francesi.
Il problema di Macron, aggiunge, sono le elezioni legislative di giugno, "però il sostegno che ha avuto dopo il primo turno è la migliore premessa per creare una coalizione di governo".
Insomma senza un partito si può arrivare all'Eliseo e restarci "se si è capaci con una spinta innovativa di sostituirsi alla crisi dei partiti". Macron, aggiunge Prodi, "è stato intelligente a stare dentro il sistema ma in maniera assolutamente innovativa. Ha mostrato il coraggio di essere pesantemente filo-europeo, senza correre dietro agli altri", "il compito che avrà, se diventerà presidente, è quello di unificare la Francia". Ad ogni modo, dice l'ex premier, "il voto per Le Pen e Mélenchon dimostra che molti ancora provano un disagio e una delusione forte. Proviamo a pensare se lo stesso schema di voti, appena emerso in Francia, uscisse dalle urne italiane con l'attuale legge elettorale". "Che il nostro Paese sarebbe ingovernabile. La prima lezione che arriva da Oltralpe è l'invito a dotarci di un sistema elettorale, che permetta di avere un governo. In Francia, hai un 40 per cento dei cittadini che si sente fuori dal sistema. E quelli che stanno dentro il sistema si frantumano in tre diversi schieramenti: gli elettori di Macron, quelli di Fillon, quelli dei socialisti. Soltanto con un sistema elettorale serio, riesci a ricomporre una nazione e un quadro politico così frammentati. L'Italia è a sua volta abbastanza frammentata, con l'handicap di non avere un sistema elettorale che la ricomponga".
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