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Riflessioni sul primo turno delle presidenziali francesi

Written by Lorenzo Gaiani.

Lorenzo Gaiani1. Il populismo (che è la nuova forma politica del fascismo) non è invincibile, ma va sfidato con idee chiare e valori forti. Non ci si deve mettere sul loro stesso piano, perchè sono più forti loro, e l'originale è sempre preferito alle copie.
2. Il Partito socialista mitterandiano non esiste più, vittima di un'Opa ostile condotta da Macron sul versante riformista e da Melenchon su quello massimalista. Per troppo tempo i socialisti francesi sono stati indecisi fra declamazioni rivoluzionarie e prassi riformiste, ed ora la politica gli presenta il conto (se continuava la cura della Ditta sarebbe stata questa anche la sorte del PD). L'unica rifondazione possibile per quel partito sta nel collocarsi decisamente sul terreno del centrosinistra europeo.
3. La dialettica destra/sinistra esiste ancora, ma passa ormai sul versante apertura/chiusura, Europa/nazionalismi: da questo punto di vista Melenchon è reazionario tanto quanto Marine Le Pen, anzi di più visto che si presenta con un'etichetta di sinistra.
4. La scelta di Melenchon di non dare consegne di voto al secondo turno è tipico di un certa sinistra socialista piccolo borghese (alla Bertinotti, per essere chiari, o, ai giorni nostri, alla Bersani - Fassina). I comunisti francesi, gente seria, si sono già pronunciati per Macron, pur non amandolo affatto.
5. Marine Le Pen ha avuto un buon risultato, ma il 21,7% non è "il popolo", è solo una porzione non maggioritaria di esso. E' poi vero che la candidata neofascista ha avuto il voto di una parte dei ceti popolari, specie quelli meno istruiti, ma con tutto il rispetto non c'è da vantarsi nell'avere i voti dei meno scolarizzati: sono le persone che hanno meno strumenti intellettuali per sviluppare un pensiero critico contro le menzogne della propaganda populista (scie chimiche ed antivaccinismo compresi).
6. Quello che accade in ogni parte d'Europa riguarda ciascuno di noi: il sostegno a Macron, a Schultz, alla parte anti - Brexit del Labour (quindi non a Corbyn) è parte integrante della battaglia dei democratici italiani contro il misoneismo berlusconiano ed il populismo leghista e grillino. Ed è una battaglia a livello continentale.
"Vive le son du canon!"
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