Voucher solo per lavori occasionali
"Nei prossimi giorni, con la regia del ministero del Lavoro, consulteremo sindacati e associazioni imprenditoriali, perché vogliamo arrivare a soluzioni condivise. Poi troveremo un veicolo, peraltro in Parlamento ci sono molti disegni di legge sui voucher. Il punto fermo è che vogliamo limitare i buoni al solo lavoro occasionale". Lo afferma in un'intervista al Corriere della Sera Marco Leonardi, economista della Statale di Milano e consigliere di Palazzo Chigi.
"Sappiamo che la Cgil difficilmente si accontenterà, ma puntiamo su un ampio consenso, che scioglierebbe la tensione sul referendum.
La nostra linea è chiara: abbiamo introdotto il jobs act per promuovere il lavoro stabile e quindi i voucher non possono coprire rapporti di lavoro che andrebbero regolati contrattualmente", precisa. "Oggi i voucher sono usati per circa un quarto dalle famiglie e per tre quarti dalle aziende. E su quest'ultima area che dobbiamo intervenire. Ci sono diversi modi. Si possono introdurre limiti temporali all'impiego di lavoratori retribuiti con i buoni, per esempio non più di 10 giorni. Si può stabilire che non si può pagare un lavoratore con i voucher se ha avuto un contratto con la stessa azienda. Si può rafforzare la tracciabilità, bloccando l'accesso ai voucher una volta raggiunti i limiti d'impiego". Sui decreti per l'Ape, l'anticipo di pensione, Leonardi spiega che il governo rispetterà i tempi: "L'Ape, come prevede la legge, partirà dal primo maggio 2017". "L'Ape agevolata sarà sperimentata per due anni: 2017-2018. I lavoratori che quest'anno hanno tra i 63 e i 66 anni e hanno i requisiti contributivi sono circa 300 mila. Di questi, circa 35 mila hanno i requisiti per l'Ape agevolata, l'assegno mensile fino a 1.500 euro a carico dello Stato. Nel 2018 scenderanno a 18-20 mila. C'è poi l'uscita anticipata (con 41 anni di contributi) per i lavoratori precoci, quelli che hanno cominciato da minorenni e che rientrano nelle stesse categorie dell'Ape agevolata: una misura strutturale che interesserà 25 mila persone all'anno".
"Sappiamo che la Cgil difficilmente si accontenterà, ma puntiamo su un ampio consenso, che scioglierebbe la tensione sul referendum.
La nostra linea è chiara: abbiamo introdotto il jobs act per promuovere il lavoro stabile e quindi i voucher non possono coprire rapporti di lavoro che andrebbero regolati contrattualmente", precisa. "Oggi i voucher sono usati per circa un quarto dalle famiglie e per tre quarti dalle aziende. E su quest'ultima area che dobbiamo intervenire. Ci sono diversi modi. Si possono introdurre limiti temporali all'impiego di lavoratori retribuiti con i buoni, per esempio non più di 10 giorni. Si può stabilire che non si può pagare un lavoratore con i voucher se ha avuto un contratto con la stessa azienda. Si può rafforzare la tracciabilità, bloccando l'accesso ai voucher una volta raggiunti i limiti d'impiego". Sui decreti per l'Ape, l'anticipo di pensione, Leonardi spiega che il governo rispetterà i tempi: "L'Ape, come prevede la legge, partirà dal primo maggio 2017". "L'Ape agevolata sarà sperimentata per due anni: 2017-2018. I lavoratori che quest'anno hanno tra i 63 e i 66 anni e hanno i requisiti contributivi sono circa 300 mila. Di questi, circa 35 mila hanno i requisiti per l'Ape agevolata, l'assegno mensile fino a 1.500 euro a carico dello Stato. Nel 2018 scenderanno a 18-20 mila. C'è poi l'uscita anticipata (con 41 anni di contributi) per i lavoratori precoci, quelli che hanno cominciato da minorenni e che rientrano nelle stesse categorie dell'Ape agevolata: una misura strutturale che interesserà 25 mila persone all'anno".