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Due giorni a Milano con la Commissione Antimafia

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Articolo pubblicato da L'Unità.
Sintesi delle due giornate milanesi della Commissione Parlamentare Antimafia (Video).

Con la Commissione Parlamentare Antimafia, abbiamo avuto due giornate intense ed importanti a Milano. Abbiamo visitato il carcere di Opera dove si trovano i detenuti in regime di 41bis e poi abbiamo ascoltato le forze dell’ordine e le Procure in merito alla presenza della criminalità organizzata a Milano e in provincia, come già era avvenuto nelle precedenti visite con la Commissione nel capoluogo lombardo.

I soggetti intervenuti nelle audizioni della Commissione Antimafia hanno raccontato che ci sono presenze molto preoccupanti in diversi territori della nostra area metropolitana e, purtroppo, ancora una volta, è stato confermato che le mafie – in particolare la ‘ndrangheta – non sono presenti soltanto in maniera episodica ma ci sono dei veri e propri insediamenti che coinvolgono in modo diretto alcune zone e, soprattutto, l’economia. La ‘ndrangheta, infatti, in questi territori si è radicata perché qui c’è un’economia più forte che altrove e, come dimostrano molte inchieste, ha interesse a cercare di condizionarla. Diversi esponenti della Commissione Antimafia hanno poi portato all’attenzione delle forze dell’ordine e della Prefettura delle preoccupazioni riguardanti alcune vicende, che hanno trovato riscontro, e su queste si è concentrato una parte consistente dei nostri lavori.

In particolare, una di queste vicende riguarda la situazione che si è verificata nel Comune di Corsico, dove avrebbe dovuto svolgersi una sagra del pesce stocco, con una forte matrice calabrese. Sul volantino di presentazione di quell’iniziativa - patrocinata dal Comune - era indicata una persona nota a Corsico e legata ai clan dal punto di vista parentale. A causa della denuncia di questo fatto, la manifestazione non si è svolta, però, è importante capire quali siano le responsabilità politiche perché questo è avvenuto.
Nel corso di un’audizione, quindi, abbiamo chiesto al Sindaco di Corsico di appurare chi ha promosso l’iniziativa e chi ne ha la responsabilità politica e, una volta appurato, di rimuovere questi soggetti.
Sappiamo che non si tratta di funzionari del Comune ma di Assessori che, oltretutto, si sono occupati di questa iniziativa senza neanche avere la delega sulla materia.
Se il sindaco - come sostiene - era inconsapevole di tutta la vicenda, una volta assunta la consapevolezza di ciò che è avvenuto, ci auguriamo che prenda provvedimenti su chi ha avuto la responsabilità politica dell’iniziativa, altrimenti vorrebbe dire che c’è anche una sua responsabilità e, credo che a quel punto, la Prefettura dovrà fare una sua Commissione d’accesso per verificare la situazione nel Comune.

Un’altra vicenda riguarda il Comune di Cisliano, località che le inchieste hanno già dimostrato essere sede di un radicamento ‘ndranghetista e dove c’era la famiglia Valle, proprietaria della masseria oggi confiscata. Inoltre, vicino si trova anche Sedriano, che è il primo Comune lombardo sciolto per infiltrazioni mafiose. In una realtà di questo tipo, come Commissione Antimafia, pensiamo che si debba tenere alta l’attenzione contro la ‘ndrangheta.
In questo contesto, un vicesindaco come quello di Cisliano che, nel suo curriculum, ha un’intercettazione telefonica in cui spiegava ai Valle (quando erano ancora liberi) che c’erano delle presenze che guardavano dentro la masseria e facevano dei controlli, non è opportuno.
Nelle amministrazioni pubbliche, soprattutto in Comuni in cui si sono già registrate presenze criminali, la Commissione Antimafia ritiene, infatti, che non si possano lasciare sorgere dubbi sul rischio di possibili infiltrazioni. Politicamente, quindi, è inopportuno che questa persona resti a fare il vicesindaco a Cisliano e pensiamo che il Sindaco debba intervenire su questo.
Di fronte alle denunce di questa situazione da parte delle forze di opposizione nel Comune di Cisliano, le reazioni sono state di intimidazione e di denunce in Procura, quindi, come Commissione Antimafia, abbiamo chiesto all’autorità giudiziaria e alle forze dell’ordine di accendere un faro anche su questa vicenda e siamo certi che verranno fatti i necessari riscontri.

Infine, come ci hanno indicato diverse associazioni, abbiamo segnalato alle forze dell’ordine la presenza di organizzazioni che condizionano l’illegalità all’interno del grande mercato della domenica a Melegnano, dove sembra che ci siano 30 posti abusivi che pare vengano gestiti dalla criminalità organizzata, e diversi locali di ristorazione che sarebbero stati acquisiti da organizzazioni non trasparenti.

La prima giornata milanese, dunque, è stata utilizzata dalla Commissione Parlamentare Antimafia per fare il punto sulle cose che volevamo attenzionare e che, purtroppo, ancora non tranquillizzano rispetto alle presenze ‘ndranghetiste e mafiose a Milano e nella sua area metropolitana.

L'ultima giornata a Milano della Commissione Antimafia, invece, si è svolta all’Università degli Studi, dove è stato inaugurato il primo Dottorato di Ricerca in Studi sulla criminalità organizzata. Si tratta della prima iniziativa in Italia di questo genere, che consentirà di formare giovani che dovranno essere consapevoli e conoscere le mafie perché sono risorse di cui abbiamo bisogno per combattere più efficacemente la criminalità organizzata. Questa, quindi, è una importante iniziativa, che si è concretizzata anche grazie a Nando Dalla Chiesa ed è stata voluta dalla Commissione Antimafia e dal Collegio Nazionale dei Rettori. Il fatto che la sede scelta per il Dottorato sia Milano è motivo di orgoglio per la città, in quanto, questo corso di studi è un’ulteriore eccellenza che il capoluogo lombardo saprà ospitare ma, soprattutto, è la conferma che Milano, per ciò che concerne la legalità, può diventare un punto di riferimento per tutto il Paese.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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