Le riforme approvate nei mille giorni del Governo Renzi
Il Governo presieduto da Matteo Renzi ha terminato dopo oltre mille giorni il suo lavoro. Con coerenza dopo la vittoria del NO al referendum il Presidente del Consiglio ha presentato le dimissioni, essendo stato quello di riformare la Costituzione uno degli obbiettivi fondanti del suo Governo e dell'intera legislatura. Credo, comunque, che sia giusto ricordare le tante cose che in questi tre anni il Parlamento e il Governo hanno fatto, prima che la contingenza politica e la rapidità con cui nell'era dell'web si sovrappongono e si perdono le informazioni, faccia dimenticare i molti risultati ottenuti e le riforme realizzate. Certo è evidente che molte delle riforme fatte avranno bisogno di un po' di tempo per mostrare i propri effetti ed è altrettanto chiaro che i risultati ottenuti (il Prodotto Interno Lordo che torna a crescere, il tasso di disoccupazione che scende anche tra i giovani, 600mila posti di lavoro in più di cui 450mila con contratti a tempo indeterminato ecc.), sono insufficienti o, addirittura inesistenti agli occhi di chi ancora vive materialmente e sulla propria pelle i grandi problemi generati dalla lunga crisi economica. Ma credo che in questi mesi abbiamo dimostrato, a chi vuol vedere e non considera questo un Paese senza speranze e senza prospettive a prescindere, che si può lavorare per migliorare le cose, smettere di lamentarsi o dare la colpa a qualcuno (chi è venuto prima o l'Europa per esempio), e assumersi la responsabilità delle riforme.
Al di là delle riforme più significative che guardano al futuro - come quelle del lavoro, della Pubblica Amministrazione e del Terzo Settore - sono state fatte anche scelte che sono intervenute positivamente sul reddito di tante famiglie, come gli 80 euro mensili in più per 11 milioni di lavoratori, la cancellazione delle tasse sulla prima casa, la riduzione del canone TV da 113 a 90 euro e, oggi, l'aumento dei pensionati con la minima che riceveranno la quattordicesima e l'aumento della stessa.
Inoltre, sono state fatte scelte che hanno riformato gli ammortizzatori sociali, garantendo un reddito a chi perde lavoro, anche se lavoratore autonomo, e consentito a chi ha perso lavoro o fa lavori usuranti di anticipare la pensione di oltre tre anni.
Ma tengo a sottolineare l'importanza delle cose fatte sulle materie su cui ho lavorato e lavoro e che rischiano di essere dimenticate nonostante siano cose che da tanti anni si cercavano inutilmente di fare.
Innanzitutto i diritti civili: la legge sulle unioni civili, che finalmente riconosce un sistema di diritti e doveri per le coppie omosessuali, quella sul Dopo di noi, che garantisce assistenza e percorsi chiari per le persone non autosufficienti o con gravi disabilità anche nel momento in cui perdono i riferimenti famigliari e il divorzio breve.
In secondo luogo gli interventi contro la corruzione e la criminalità organizzata: dal nuovo codice degli appalti, alla introduzione del reato di voto di scambio che punisce anche gli accordi per avere voti in cambio di favori alle mafie, la reintroduzione del falso in bilancio, l'introduzione del reato di autoriciclaggio e la costituzione di ANAC, l'autorità anticorruzione, che sotto la guida di Raffaele Cantone ha i poteri per verificare preventivamente tutte le gare d'appalto.
In terzo luogo le tante cose fatte per l'ambiente, dalla legge sull'economia circolare, all’introduzione delle detrazioni fino all'80% per chi interviene sugli appartamenti e sugli edifici, migliorandone l'efficienza energetica, riducendo le emissioni e utilizzando fonti rinnovabili per energia e riscaldamento, fino alla istituzione dell’unità di intervento sul dissesto idrogeologico che sta gestendo centinaia di milioni da Genova fino a Milano, sul Seveso, per pulire e mettere in sicurezza i corsi d'acqua che tanti danni hanno provocato in questi anni.
Infine, anche sul tema della casa questo Governo, oltre al bonus energia che può migliorare la qualità abitativa anche pubblica, sono state introdotte cose importanti, dalla cedolare secca al 10% per chi affitta a canone concordato, ai fondi per le piccole manutenzioni necessarie per poter assegnare i tanti appartamenti di proprietà pubblica oggi lasciati vuoti, al riconoscimento della cooperazione a proprietà indivisa come alloggi sociali e, quindi, esenti anch'essi dall'IMU, fino alla detrazione di 450 o 900 euro per chi vive negli alloggi sociali e ha redditi medio bassi.
Ecco credo che su tutto si possa discutere ma oggi sarebbe sbagliato dimenticare che queste cose sono state realizzate!
Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook