Cambiare la Costituzione per ridare fiducia ai cittadini
All’incontro di Casapesenna ha detto che “questa è una riforma per mantenere e rinvigorire la democrazia in Italia”.
È evidente che siamo nel pieno di una crisi del rapporto tra i cittadini e le istituzioni e della credibilità delle istituzioni. Questo impone di cambiare e di mettere le istituzioni nelle condizioni di funzionare meglio per rispondere meglio ai problemi che hanno i cittadini e a rispondere a ciò che i cittadini ci hanno detto in questi anni, cioè che la politica è inefficiente e che le istituzioni funzionano male e costano troppo o che i parlamentari sono troppi.
Con questa riforma diamo una risposta in positivo.
Cambiare la Costituzione serve a ridare fiducia ai cittadini e ridare credibilità alle istituzioni e questo vuol dire ridare forza alla democrazia.
Rivolgendosi ai cittadini di Casapesenna ha detto che “Se vince il no per 30 anni manterremo questo sistema”.
Ho detto che i cittadini devono stare attenti agli inganni.
Inganna i cittadini chi fa credere che il voto del 4 dicembre sarà sul governo perché non è così.
Inganna chi vuole trasformare il referendum costituzionale in un Congresso del Partito Democratico.
E inganna anche chi invita a votare no dicendo che dal giorno dopo si faranno le riforme. Questo non succederà. Se i cittadini voteranno no, sarà un no al superamento del bicameralismo paritario, all’abbassamento dei costi della politica, alla riduzione del numero dei parlamentari, all’abolizione del CNEL, come c’è scritto nel quesito referendario. Se i cittadini diranno no è difficile che poi il Parlamento si possa mettere a lavorare per fare il contrario.
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