Un accordo sull'elezione dei senatori
Un accordo "vincolante" sull'elezione diretta dei futuri senatori prima del voto sul referendum costituzionale, che si svolgera' il 4 dicembre. La proposta arriva dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio che, dalle pagine del Corriere, mette in guardia: "Se vince il No e' a rischio l'unita' del Pd".
"L'elezione indiretta dei nuovi senatori non sarebbe uno scandalo. Basti guardare al Senato francese e quello tedesco. Ma siamo pronti a lavorare, come ha detto il premier, sulla proposta della minoranza Chiti-Fornaro.
Che prevede due schede: una per l'elezione dei consiglieri regionali, una per i senatori.
Si puo' fare un accordo con un ordine del giorno vincolante in Parlamento, prima del referendum. Per me la politica non e' fatta di ricatti e minacce, ma di strette di mano", sottolinea Delrio, per il quale "fa tremare i polsi l'idea che non troviamo un'intesa. Vorrei trasmettere agli amici della minoranza del Pd il grido che arriva dai territori. Bisogna abbassare i toni, anche nella maggioranza, e trovare un'intesa. Perche' se non si trova, un no al referendum puo' mettere a rischio l'unita' del partito", conclude.
"L'elezione indiretta dei nuovi senatori non sarebbe uno scandalo. Basti guardare al Senato francese e quello tedesco. Ma siamo pronti a lavorare, come ha detto il premier, sulla proposta della minoranza Chiti-Fornaro.
Che prevede due schede: una per l'elezione dei consiglieri regionali, una per i senatori.
Si puo' fare un accordo con un ordine del giorno vincolante in Parlamento, prima del referendum. Per me la politica non e' fatta di ricatti e minacce, ma di strette di mano", sottolinea Delrio, per il quale "fa tremare i polsi l'idea che non troviamo un'intesa. Vorrei trasmettere agli amici della minoranza del Pd il grido che arriva dai territori. Bisogna abbassare i toni, anche nella maggioranza, e trovare un'intesa. Perche' se non si trova, un no al referendum puo' mettere a rischio l'unita' del partito", conclude.