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Per la salute e per il nostro futuro

Written by Emilia De Biasi.

Emilia De Biasi
Articolo pubblicato dal mensile Cooperazione & Solidarietà di Ecopolis.
A un anno dalla conclusione di Expo, a tempo di record per le abitudini italiane, Governo e città di Milano hanno siglato un accordo per l'utilizzo futuro dell'area, resa ancor più pregiata dal successo internazionale della manifestazione e dalla felice infrastrutturazione. Il documento del Patto per Milano chiarisce che si intende favorire la riconversione di Area Expo per renderla uno dei centri vitali della competitività del Paese, agevolare la localizzazione di università, agenzie internazionali, centri di ricerca, imprese multinazionali, nuove imprese innovative che possano scegliere l'Area Expo come proprie sedi in Italia.
Tutto ciò significa un nuovo rapporto fra energie pubbliche e private, dal punto di vista finanziario e gestionale, ma soprattutto vuol dire aprire Milano e il Paese alle sfide globali della internazionalizzazione della conoscenza e della ricerca. Una parte dell'area sarà utilizzata dall'Università come campus, ed è la prima volta dopo tanto tempo che si ritorna sul tema del rapporto fra didattica, ricerca e capacità di offerta di stanzialità per studenti e professori italiani e stranieri: è noto infatti che una delle carenze delle università italiane sta proprio nelle scarse opportunità di ospitalità. In secondo luogo sappiamo che IBM è interessata a sviluppare nell'area il progetto Watson, un calcolatore di ultima generazione: si tratta del tema dei Big Data, cioè di una immensa memoria di dati il cui incrocio diventa una formidabile strada per la ricerca. Infine il Patto sancisce l'insediamento dello Human Technopole, una infrastruttura di ricerca di livello mondiale, multidisciplinare e integrata sulla salute, la genomica e una banca dati scientifica. È l'elemento centrale dello sviluppo dell'area Expo. Le polemiche iniziali circa le modalità di affidamento del progetto all'Istituto Italiano di tecnologia senza bando internazionale sono state superate e la gestione di Human Technopole sarà affidata ad un ente giuridico autonomo da costituire con la partecipazione del Governo, in coordinamento con l'Istituto Italiano di Tecnologia, con le università dell'area milanese e con le istituzioni e gli enti di riferimento per realizzare le migliori sinergie con le reti nazionali e internazionali nei suoi ambiti di intervento. Human Technopole rappresenterà la punta di diamante più avanzata sulla frontiera scientifica e tecnologica di un sistema che nell'area milanese è già un'eccellenza nazionale ed europea: nell'area di Milano infatti si produce un quarto della ricerca scientifica e tecnologica, e in Lombardia hanno sede 13 delle 37 imprese del farmaco biotech e 7 delle 13 autorizzate alla produzione di farmaci per terapie avanzate. Sono dati che consentono inoltre a Milano di concorrere perché dopo Brexit l'Agenzia regolatoria europea del farmaco, EMA, possa trovare la sua sede proprio nell'area Expo: sarebbe un fatto assai significativo in termini di prestigio e di occupazione. La ricerca biomedica è una delle strade del futuro per il benessere dell'umanità, e l'Italia è il luogo giusto per intraprendere un cammino di salute globale: da noi l'aspettativa di vita è alta, siamo un popolo longevo. Salute, longevità, qualità della vita, alimentazione, stili di vita e ambiente sono condizioni legate fra loro, e divengono indicatori di benessere, nonché strategie di prevenzione delle malattie. A questi fattori esterni dobbiamo però aggiungere i fattori genetici individuali, se vogliamo avere un approccio globale alle cosiddette tecnologie umane. Qui sta il pregio di Human Technopole, un progetto che userà un metodo personalizzato, medico e nutrizionale volto a ricercare sul cancro e sulle malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer e il Parkinson, attraverso l'uso della genomica, dell'analisi dei dati e delle nuove tecniche per la diagnosi. È un'occasione straordinaria per la ricerca in Italia, per quella di base, quella indipendente, ma anche per quella legata alle applicazioni industriali della scoperta, un'occasione che potrà portare vantaggi per il miglioramento dell'alimentazione e delle materie prime e per lo sviluppo della medicina di precisione. Il reclutamento dei ricercatori avverrà con concorsi internazionali, la trasparenza sarà garantita dalla configurazione giuridica e dalle relazioni con le Università, con l'Istituto Superiore di Sanità e con le regioni. La Commissione Sanità del Senato, che ho l'onore di presiedere, e la Commissione Cultura stanno preparando una risoluzione comune su Human Tecnhopole in previsione della prossima Legge di stabilità per definire meglio finanziamenti e finalità. La ricerca è il futuro del Paese, ed è la condizione della salute per i cittadini. Creiamo Human Technopole, ma sosteniamo anche tutta l'altra ricerca biomedica italiana, ugualmente importante, ugualmente preziosa.

Per seguire l'attività della Senatrice Emilia De Biasi: sito web - pagina facebook

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