Formazione per operatori di gioco responsabili
Intervento alla presentazione del progetto di Formazione a distanza per operatori del gioco (video).
L'incertezza sui dati reali relativi al gioco suggerisce, in una futura legge di riordino del gioco, di introdurre la costruzione di un soggetto che ci dia dati certi sui giocatori. Ogni volta facciamo delle discussioni in cui, a seconda di chi parla, si ascoltano dati inconciliabili che vanno dai milioni di ludopatici alle poche decine. Credo, quindi, che si debbano mettere in campo strumenti di conoscenza, anche rispetto ai parametri che ci fanno valutare la dimensione del fenomeno. Quella del gioco illegale è sicuramente una dimensione molto significativa, soprattutto nell’on-line, dove c’è un pezzo di criminalità organizzata che lo gestisce e fa concorrenza al gioco legale. Ma non tutto è criminalità organizzata, spesso, infatti, siamo di fronte a reati amministrativi e alla violazione delle regole.
Oggi discutiamo di un tema decisivo.
Parlando del riordino del settore del gioco, abbiamo già fatto alcune scelte, tra cui quella di ridurre offerta e domanda di gioco. Ora occorre costruire norme più stringenti per il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, e su questo abbiamo fatto un lavoro con la Commissione Antimafia. Occorre, però, anche affrontare un problema culturale: promuovere il gioco responsabile e la consapevolezza di quali sono i problemi che si possono creare.
Infine occorre porre il tema della cura dei soggetti ludopatici.
L'iniziativa di oggi, incentrata sulla formazione degli operatori, riporta l'attenzione sul tema della prevenzione che è fondamentale quanto gli altri.
È indispensabile, infatti, occuparsi del come si prevengono le malattie patologiche e gli eccessi e come si tutelano le famiglie dai disastri che, spesso, crea il gioco.
Va stabilito un principio importante, che anche noi legislatori dovremmo affrontare nei prossimi mesi, che è quello della responsabilità degli operatori. Con la formazione, gli operatori si assumono una responsabilità sociale per prevenire e aiutare le persone ad affrontare adeguatamente i loro problemi legati al gioco e, soprattutto, impedire loro di mettersi nelle condizioni di rovinarsi. In altri Paesi accade già che gli operatori abbiano un ruolo di aiuto e assistenza.
Questa dimensione è importante, a maggior ragione ora che scegliamo di fare ciò che il Governo ha annunciato e su cui si sta lavorando e cioè di andare sulla direzione di togliere una parte importante del gioco da bar, tabaccherie e locali accessibili a tutti e collocare il gioco solo in sale dedicate.
Questa è una proposta che personalmente auspicavo da tempo. È evidente che il problema delle patologie legate al gioco si è aggravato nel momento in cui è deciso di mettere le macchine con premi in denaro nei locali pubblici e accessibili a tutti. Tornare indietro su questo è, quindi, importante.
Chi, per anni, ha detto che questa situazione non andava bene, ora però spiega che le sale-gioco rischiano di diventare luoghi di marginalizzazione.
Per questo, penso che il tema che stiamo affrontando oggi possa fare la differenza perché è evidente che le sale-gioco non devono diventare luoghi di emarginazione e non possono neanche essere luoghi in cui si controlla solo il documento di identità per sapere se il giocatore è maggiorenne ma devono diventare anche luoghi in cui si contrastano gli eccessi.
Per far fronte a ciò, innanzitutto, ci sono le tecnologie che consentono di regolamentare il modo di giocare ma certamente diventa decisivo anche avere operatori formati che siano in grado di capire cosa succede alle persone e intervenire. In questa direzione serve anche riflettere sulla formazione obbligatoria per i futuri operatori.
Con sano spirito riformista, dobbiamo riportare tutta la discussione sul gioco alla dimensione di come lo regoliamo per risolvere i problemi e non farne solo un tema di conflitto ideologico.
In questo senso, penso che sia importante che gli operatori si assumano la propria responsabilità contribuendo alla soluzione dei problemi che il gioco può creare e svolgendo così un ruolo sociale positivo.
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