Attenti, destra ancora temibile
Intervista di Oriana Liso a Giuliano Pisapia pubblicata da Repubblica
Tutti i sondaggi hanno un dato comune: Milano è la città più contendibile d'Italia. La distanza tra i due contendenti è minima.
Perché, sindaco Giuliano Pisapia?
"La città è innovativa, accogliente, effervescente. I milanesi hanno voglia di andare avanti, non di tornare indietro e questo può accadere solo con il centrosinistra. Ma sarebbe sbagliato dimenticare che la destra a Milano ha vinto per vent'anni e conserva uno zoccolo consistente".
Anche adesso che da berlusconiana sta diventando leghista?
"Il tramonto di Berlusconi ha portato a una deriva lepenista che Stefano Parisi tenta di contrastare, ma è evidente che con la Lega primo partito nella città, sarà Salvini a guidare la giunta milanese. Sala sta giustamente facendo una campagna elettorale che è un misto tra la continuità con il recente passato e uno sguardo rivolto al futuro. Noi abbiamo fatto molto, ma certamente si può continuare nella direzione presa e anche migliorare".
Nel 2011 lei disse di voler liberare Milano. Oggi ci sono due moderati, Sala e Parisi, e non si parla più di liberazione. Qual è allora la chiave di lettura di questa sfida?
"La liberazione si fa una volta ogni tanto... Adesso non c'è niente di cui liberarsi. Sala e Parisi non sono affatto uguali: uno è stato scelto da 60mila votanti alle primarie, l'altro ad Arcore. Sala si è già impegnato per la città, Parisi non mi risulta. Uno guida una squadra che si dedicherà solo a Milano, l'altro ha tutti i capolista che sono specchietti per le allodole con doppi mandati che andranno via il giorno dopo le elezioni. Nessuno tra i nostri candidati ha problemi giudiziari, loro non possono dire lo stesso. La differenza tra le coalizioni non mi è mai sembrata così chiara".
Perché qui il MoVimento 5 Stelle non ha sfondato?
"Perché a Milano le cose funzionano. Neppure i più critici, in buona fede, osano dire il contrario. Abbiamo dimostrato che si può governare senza sporcarsi le mani, ma che non serve tenerle in tasca per averle pulite".
Teme una saldatura tra grillini e centrodestra al ballottaggio?
"Parlo spesso con loro e non mi sembra propendano per Parisi. Il mio auspicio comunque è che l'elettorato 5 Stelle voti senza farsi condizionare dagli equilibri politici nazionali. Parisi ha già annunciato di voler cancellare la commissione antimafia del Consiglio comunale, oltre al registro delle unioni civili e al testamento biologico: credo che per votarlo i 5 Stelle dovrebbero ben più che turarsi il naso".
La sinistra però ha deciso: non voterà Beppe Sala, ma altri candidati. Almeno al primo turno.
"I compagni che non fanno parte della coalizione pensano davvero che chi ha accolto quasi 90mila profughi che scappavano dalla guerra sia uguale a Salvini e a La Russa? O che chi ha istituito le unioni civili sia uguale a Lupi e alla Gelmini? E poi al secondo turno lo schema sarà chiaro e semplice: ci sarà il centrosinistra plurale e unito - con la lista Sinistra x Milano che è una garanzia per tutte le anime della sinistra, dell'ambientalismo e del civismo - contro la destra".
Questo voto sarà il primo vero referendum su Matteo Renzi?
"No, credo sia una lettura sbagliata. Si vota sulle città e ogni città ha una storia che non necessariamente coincide con le vicende nazionali".
Sindaco Pisapia, crede sia ancora possibile costruire quel ponte tra le anime del centrosinistra di cui ha più volte parlato?
"Non solo ci spero, ma ci credo ancora. Capisco che oggi ci siano differenze e contrasti talvolta anche personali, ma proprio per questo ritengo l'esperienza milanese fondamentale. C'è un obiettivo comune: contrastare questo centrodestra sempre più xenofobo e contrario ai diritti civili e sociali, sia nei Comuni che a livello nazionale. Partendo da singole battaglie si può arrivare alla sintesi".
Il 61 per cento dei milanesi, secondo un sondaggio di Demos, dà un giudizio positivo del suo lavoro. Una buona lettera di referenze, per un sindaco a fine mandato come lei.
"Sono molto orgoglioso di questo risultato, che conferma quello che verifico ogni giorno e che mi fa essere felice di aver dedicato tutto me stesso all'amministrazione. E che è frutto della nostra onestà, sobrietà, della concretezza. I giornali italiani e stranieri hanno parlato di un nuovo rinascimento di Milano: è vero. I milanesi hanno ritrovato forte l'orgoglio di appartenenza alla loro città e gli altri guardano a noi come a un esempio di buon governo".