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Bertinotti? Ha un pezzo di sinistra sulla coscienza

Written by Emilia De Biasi.

Emilia De Biasi
Articolo pubblicato da Lettera43.
Dove eravamo rimasti? Ah sì: la Guidi si è dimessa, scendendo le scale con incedere ora signorile ora da sguattera, come stucchevoli e interminabili commenti giornalistici ci hanno sventolato sotto occhi, i nostri, increduli quasi come le nostre orecchie.
Manco avessimo letto gli elogi di Bertinotti a Comunione e Liberazione, che quella sì che è popolo, mica la sinistra, che non c'è più, dice lui.
Lui che, ricordo, ha contribuito non poco alla di lei scomparsa, almeno nelle forme che tanto gli piacciono.
IL POPOLO È SOVRANO. E poi? Ah sì, il referendum sulle trivelle, così tempestivamente vicino alle vicende lucane, eppure così invisibile per gli italiani che, sia chiaro, non è che non hanno votato per canone renziano, che in tal caso varrebbe la pena di fare subito le elezioni e prendere attorno al 70%. Forse lo strumento referendario così com'é non funziona più, e forse gli italiani desiderano che ognuno faccia la sua parte, la politica per prima. E lo dico dopo essere andata a votare, no, ma a votare, perché son fatta così, tutta istituzionale. Però che i quesiti non avessero un gran senso era evidente, e i cittadini, quelli veri, non quelli autonominatisi tali dal web, lo hanno intuito.
Insomma il popolo sceglie, anche di non scegliere. Vale la pena di pensarci un po' su.
IL GESTO DI FRANCESCO. Nel mentre in mare si muore ancora, e i muri crescono. Papa Francesco quasi strappa dalle mani della sicurezza il disegno del bambino col sole che piange, e lo mostra al mondo, un gesto così forte da diventare un imperativo etico che ci chiede di dimostrare se siamo parte dell'umanità, noi che l'umanità sembra l'abbiamo dimenticata nella carità pelosa priva di gesti concreti. È su questo che si parrà l'Europa, sulla lotta ai mercanti di morte, e non sui mercati.
Poi c'è la storia della bambina disabile che non può andare in gita perché nessuno vuole dormire con lei e i genitori dei suoi compagni non si sentono sicuri. Fantastico. Evviva la scuola pubblica che va a Mathausen come monito della memoria dell'orrore, ma senza disabili, per favore, che se no la gitarella si rovina, con quel che costa. Vergogna. E meno male che alla fine non se ne fa più niente. Una storia che fa venire i brividi, pura miseria morale.
L'ALLARMISMO DELLA BILD. Tutto in pochi giorni, e non è finita qui. É del 19 aprile la bella notizia della Bild, il giornale tedesco, che sconsiglia ai connazionali di frequentare le coste italiane l'estate prossima perché piene di venditori, brutti sporchi e soprattutto cattivi, terroristi travestiti da vu cumprá, si sarebbe detto in epoche di maggiore serenità.
Ora, va bene che la Germania ha una filosofica propensione a decidere cosa è bene e cosa è male, ma sarei prudente nel lanciare simili allarmi, che certo non aiutano la distensione fra i popoli, oltre che quella sotto l'ombrellone.
VERSO UNA ESTATE BOLLENTE. Prepariamoci a un'estate bollente e a un autunno che non sarà da meno. Ci attendono il nuovo sindaco di Milano, Sala, per favore, il referendum sulle Riforme costituzionali, che nella generalità ci piacciono, la Legge di stabilità, con le sue coperte corte e le necessità di sviluppo, cultura, sapere e salute.
Quest'ultima, lo ricordo ancora una volta, non è solo l'augurio dopo uno starnuto, ma un diritto fondamentale da curare, proteggere, far crescere per tutte, dico tutte, le persone che vivono nel nostro bel Paese.

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