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Tracce di programma per Milano

Written by Giuseppe Sala.

Giuseppe Sala
Sintesi dell'intervista pubblicata dal Corriere della Sera:
«A Milano sullo smog in questo periodo è stato fatto quel che andava fatto. Se fossi sindaco? Continuerei a puntare sul rafforzamento del trasporto pubblico, sulle metropolitane, allungando la linea fino a Monza. Mentre non sono al momento d’accordo su un allargamento dell’area C»: Giuseppe Sala, ospite domenica del programma «L’Intervista» di Maria Latella su SkyTg24, ha chiarito la sua posizione in materia di ambiente.
Ribadendo che, oltre al miglioramento della rete di trasporto pubblico («io punterei sulle metropolitane»), «convincerei il sistema bancario a finanziare investimenti nel rinnovamento delle caldaie».
Unioni civili - Mister Expo è uscito allo scoperto anche su un altro tema sensibile, quello delle unioni civili: «Se le voterei? Senz’altro sì, non so se questo è un tratto comune con i 5 Stelle, ma sì. Non so quanto posso avere in comune con loro, ma in Expo li ho avuti come interlocutori molto attenti, erano giovani e preparati».
Renzi - Riguardo all’investitura da parte del premier, Sala ha chiarito: «Io candidato di Renzi? No, mi stima ed è una stima ricambiata. Vorrei chiedere a Letta - ha aggiunto - e a Prodi che cosa pensano di me...Credo che pensino tutti bene».
I salotti - Attaccato da più parti sul suo Dna politico, e a proposito della battuta di Majorino «né con Sala nè con i salotti», il commissario unico di Expo non ha risparmiato stoccate ai suoi competitor: «Ecco, io invece non sono super apprezzato da questo mondo. Trovo naturale che siano vicini alla Balzani. Io punto sulla gente, la gente che ha riconosciuto all’Expo il successo che è stato, che ha riconosciuto la mia capacità di saper fare. Punto di più sulla gente». Una replica al manifesto dei 130 (personalità di una certa élite intellettuale e nomi che contano) che sostengono l’attuale vice sindaco Francesca Balzani.
Una cosa di sinistra - Non solo. Per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio sulla sua appartenenza politica, alla domanda «Qual è la cosa più di sinistra che ha fatto?», ha risposto: «Creare tanto, tanto lavoro». Sallusti - Per avvalorare la sua candidatura, Sala ha sottolineato come - se dovesse vincere le primarie - il contraccolpo nel centrodestra spingerebbe gli avversari a schierare un personaggio-simbolo, molto probabilmente Alessandro Sallusti, direttore del «Il Giornale»: una scelta che, secondo le sue previsioni lo favorirebbe, consegnandogli le chiavi della città.
La vice sindaca - Infine, riguardo alla possibile squadra di governo, Sala ha aperto a una figura femminile: « «È corretto immaginare che a Milano ci sia un vice sindaco donna. Ma adesso - si è guardato bene dal bruciare le papabili alle quali pensa - è prematuro qualsiasi discorso».
Le «palle» - «Per fare il sindaco servono le palle, come sostiene Giuliano Pisapia?», ha chiesto Latella. «Su questo parto bene - ha risposto Sala -. Penso che la gente possa immaginare e capire cosa ho vissuto in questi anni, come ho saputo resistere alle pressioni e a un mondo scettico e andare avanti. Da questo punto di vista sono sereno».

Sintesi dell'intervista di Repubblica:
"Sì, voterei le unioni gay con il M5S. Non so cosa c'è in comune con 5 stelle, ma durante la gestione di Expo hanno partecipato e spesso ho trovato interlocutori giovani e preparati". Lo dice Giuseppe Sala, ex commissario unico di Expo e candidato sindaco alle primarie del Centrosinistra, ospite dell'Intervista di Maria Latella su Sky tg24, lanciato nella corsa alle primarie del centrosinistra per diventare il nuovo sindaco di Milano, per il quale si dice 'preparato'. Nel senso che - racconta - il sindaco Pisapia ha detto che per fare il sindaco in città come Milano ci vogliono le palle...'.se fosse quello io parto bene".
Sala spiega che "la gente può capire cosa ho vissuto in questi anni", come commissario di Expo, "a cosa ho dovuto resistere" e a quante "pressioni" ha dovuto far fronte. Certo fare il sindaco "è un cambio anche per me, ne sono consapevole, ma chi fa il commissario per il governo svolge un ruolo sufficientemente politico". Insomma, "sto svestendo un abito e ne sto mettendo un altro, ma un po' lo conosco". E in più. "Non temo le inchieste che hanno interessato Expo. Io sono un incorruttibile. Ho maneggiato miliardi quando ero direttore generale di Telecom e non ho mai tirato su neanche una penna. Dal punto di vista della incorruttibilità sono sicuro, se poi ci fossero problemi amministrativi, sono disposto a tirarmi indietro perché amo Milano. Ma - ripete - sono sempre stato un incorruttibile".
"Non sono il candidato di Renzi - ci tiene a ribadirlo Sala - il premier mi stima ed è una stima ricambiata". Quanto agli altri, "vorrei chiedere a Letta, a Prodi che cosa pensano di me...Credo che pensino tutti bene di me".
Sala parla di un futuro ipotetico da primo cittadino, e per quanto riguarda l'emergenza smog che in questo ultimo mese ha soffocato l'aria della città, dice che - a suo giudizio - "è stato fatto quel che andava fatto. Se fossi sindaco? Continuerei a puntare sul rafforzamento del trasporto pubblico, sulle metropolitane, allungando la linea fino a Monza. Mentre non sono al momento d'accordo su un allargamento dell'area C", ipotesi invece che vede favorevole la sua sfidante Francesca Balzani, numero due di Pisapia. Quanto al progetto di uno status speciale per Milano cui aveva parlato nei giorni della sua candidatura spiega: "Non dobbiamo chiedere soldi in più, vorremmo avere più autonomia nella gestione delle nostre risorse. Il patto di stabilità è una gabbia". In caso di vittoria, sceglierebbe come vice tra Balzani e Pierfrancesco Majorino?."Credo sia corretto immaginare che il vice sindaco sia donna". Lo sfidante del centrodestra? "Aspetteranno dopo il 7 febbraio, eventualmente contro di me metteranno in campo Sallusti".
Poi l'eterna questione. "Sono senz'altro di sinistra. Quando avevo 18 anni si votava o da una parte o dall'altra. Diciamo che ora sono della sinistra progressista. Non è che sono come l'ascensore che quando fa comodo la sinistra mi viene a cercare, l'esame del sangue non me lo faccio fare più e poi ci sono i programmi, deciderà la gente. La cosa più di sinistra che io ho fatto? Senza dubbio creare lavoro, tanti posti di lavoro".

Intervista a Beppe Sala pubblicata da L'Unità (PDF)»»

Per seguire Beppe Sala: sito web

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