Il decreto Salva-Banche
La richiesta di sfiducia proposta da alcune minoranze e rivolta alla Ministra Maria Elena Boschi si è risolta in un boomerang. Niente di quanto paventato - come conflitto d'interessi - era fondato o realistico. La Ministra in aula ha chiarito quello che a mio avviso era già chiarissimo: non ci sono conflitti di interesse e chi ha responsabilità nel fallimento delle banche ne risponderà nelle sedi adeguate. Ribadita quindi la solidarietà alla Boschi per un attacco ingiusto, qualificabile a livello di "malapolitica", mi sembra opportuno evidenziare alcuni elementi fondamentali del decreto salvabanche.
Grazie al decreto sono stati salvati i risparmi di un milione di correntisti delle quattro banche in dissesto(12 miliardi di euro). Non solo: sono state salvate obbligazioni ordinarie per un valore di 2,5 miliardi di euro; sono stati salvati 6mila posti di lavoro e gli affidamenti bancari di 200mila imprese. Queste cifre parlano da sole e mostrano con chiarezza la bontà di azione del Governo e della maggioranza.
Per tale salvataggio - in ottemperanza delle norme europee definite nel 2012-13 - non è stato utilizzato danaro pubblico bensì 3,6 miliardi di euro provenienti dal sistema bancario. Non sono stati salvati - e questo non era permesso appunto dalla normativa Ue - gli azionisti e i circa 10mila obbligazionisti subordinati che in termini di legge rispondono ad un capitale di rischio. Tali risparmiatori come saranno aiutati?
Il Fondo interbancario Tutela depositi - delle banche - sarà utilizzato per creare il Fondo di Solidarietà per gli obbligazionisti truffati o più deboli. Tale Fondo di Solidarietà da 100 milioni di euro, introdotto con un emendamento alla legge di stabilità, avrà una dotazione sufficiente ad affrontare i casi problematici che, anche tramite il collegio arbitrale che lo gestirà, saranno appurati. Il Presidente del Consiglio Renzi sta' riflettendo sull'opportunità di affidare al magistrato Raffaele Cantone - dell'autorità nazionale Anti Corruzione - la gestione degli arbitrati a tutela dei risparmiatori truffati.
La solidità del sistema bancario italiano, per tranquillizzare le famiglie e le imprese, è un elemento di certezza. Ad ulteriore dimostrazione di questo sarà, nelle prossime settimane, il varo della riforma delle banche di credito cooperativo.
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