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Milano, seconda città per qualità della vita

Written by Associazione Democratici per Milano.

Milano Nell'edizione 2015 della ricerca del Sole 24 Ore sulla Qualità della vita nelle province italiane è Bolzano a salire ancora una volta sul podio, accompagnata da Trento che si colloca in terza posizione. Ma la sorpresa di quest'anno è il secondo posto di una grande provincia, Milano. Nella parte bassa della pagella finale si trova invece una concentrazione di centri del Mezzogiorno, con Reggio Calabria sull'ultimo gradino, Vibo Valentia al penultimo e statisticamente poco distante dalla provincia al di là dello Stretto, Messina (104ª).
La ricerca - Anche quest'anno l'indagine si snoda attraverso sei aree tematiche (Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi/Ambiente/Salute, Popolazione, Ordine pubblico, Tempo libero) per un totale di 36 indicatori con relative classifiche parziali, di tappa e finali.
Tra le novità metodologiche il fatto che le province considerate siano salite da 107 a 110, vista la disponibilità di dati statistici anche per Bat (Barletta-Andria-Trani), Fermo e Monza Brianza.
Prima e ultima: i fattori premianti - Quanto ai risultati, Bolzano ritorna al primato per la quinta volta in 26 anni di ricerca (dopo 2012, 2010, 2001 e 1995). Molti i punti di forza evidenziati dall'indagine 2015: nei primi due capitoli (tenore di vita e affari e lavoro), eccelle ad esempio nel tasso di occupazione (71% contro una media del 56%), nella quota di crediti in sofferenza (solo 5,7%, ossia meno di un terzo rispetto al valore medio), nei consumi (2.660 euro per famiglia, 700 in più della media). Buoni risultati anche in Popolazione, in particola per l'indice di vecchiaia e la speranza di vita) e nel Tempo libero (dove è prima per presenze agli spettacoli e nella top ten per sport e spesa dei turisti stranieri) .
All'estremità opposta, Reggio Calabria ha i piazzamenti peggiori nei primi tre capitoli, Tenore di vita, Affari e lavoro Servizi: alta è infatti la quota degli impieghi a rischio (36%), basso il patrimonio familiare medio (193mila euro contro una media di 345mila), la quota di export sul Pil (meno del 2%), la dotazione di asili nido (coperto meno del 2% dell'utenza), pessimo il voto di Legambiente.
Le vittorie di tappa - La ricerca attribuisce un primato anche per ciascuno dei sei capitoli dell'indagine: così in tenore di vita abbiamo Milano come capolista, in Affari e lavoro al top c'è Prato, per Servizi Ambiente e Salute la più efficiente risulta Monza e Brianza, nel capitolo demografico svetta Olbia Tempio, in Ordine pubblico la più tranquilla risulta Nuoro e nel tempo Libero infine Rimini.
Il caso Milano, la top ten, Nord e Sud - Quanto al secondo posto di Milano, è guadagnato soprattutto grazie agli indicatori del benessere (pensioni, Pil), dei servizi e delle opportunità di svago, mentre meno bene va sul fronte della sicurezza (trend che comunque coinvolge tutti i centri più grandi o ad alta attrazione economica o turistica).
L'eterna rivale Roma quest'anno scende al 16° posto - La top ten è occupata dai centri del Nord e del Centro (con l'aggiunta di Olbia-Tempio), di piccole o medie dimensioni (salvo appunto il caso di Milano e, in parte, di Firenze), spesso situate lungo l'arco alpino (come Bolzano, Trento, Sondrio, Cuneo, Aosta).
Dopo la Lombardia, sempre nella top ten, è la Toscana la regione più rappresentata, con Siena stabile (nona come nel 2014) e il capoluogo Firenze che mette a segno un notevole miglioramento, salendo al quarto posto. Nella parte finale si concentrano invece le province del Mezzogiorno, restituendoci l'immancabile fotografia di un'Italia tagliata in due. Le province più in difficoltà delle altre aree territoriali sono, per il Centro, Frosinone (84ª) e, per il Nord, Asti (75ª).
Fonte: Il Sole 24 Ore

Perché a Milano si vive meglio - editoriale di Giangiacomo Schiavi sul Corriere della Sera (PDF)»»

A Milano si vive meglio. Tanto che si piazza al secondo posto in Italia. È la grande sorpresa della classifica annuale sulla «Qualità della vita» del Sole 24 Ore pubblicata sull’edizione del lunedì del quotidiano e arrivata alla 26ª edizione. Rispetto all’ottavo posto del 2014, per Milano è un salto record: infatti, dopo aver raggiunto la quarta posizione nel 2005 (in condominio con Ravenna e Aosta) aveva fatto segnare una lenta e continua discesa. Fino al 21° registrato nel 2010. Poi l’inversione di tendenza: anno dopo anno è cominciata una progressiva scalata, culminata nel secondo gradino del podio raggiunto nel 2015. Un successo, dopo quello di Expo, ottenuto grazie all’eccellenza raggiunta nel parametro del “Tenore di vita”. Tornando alla speciale graduatoria del Sole 24 Ore, Bolzano è la provincia in cui si vive meglio in tutta Italia, Reggio Calabria quella in cui si vive peggio, mentre Prato è il posto migliore per il business. Roma invece (al 16° posto) arretra di quattro posti in un anno nell’indagine che mette a confronto la vivibilità delle province italiane rispetto a sei aree tematiche (servizi/ambiente/salute, popolazione, ordine pubblico, tempo libero, tenore di vita, affari e lavoro) per totali 36 indicatori. Per Servizi Ambiente e Salute la più efficiente risulta Monza e Brianza.
Le Regioni - Quest’anno le province considerate sono salite da 107 a 110 (incluse Bat, Fermo e, come detto, Monza Brianza). Analizzando nel dettaglio il caso Milano, emerge che il capoluogo lombardo è la «capitale d’Italia» in “Tenore di vita” e che ha guadagnato il secondo posto grazie agli indicatori del benessere (pensioni, Pil), dei servizi e delle opportunità di svago. Mentre meno bene va sul fronte della sicurezza (trend che comunque coinvolge tutti i centri più grandi o ad alta attrazione economica o turistica). La top ten del Sole 24 Ore è occupata dai centri del Nord e del Centro (con l’aggiunta di Olbia-Tempio), di piccole o medie dimensioni (salvo appunto il caso di Milano e, in parte, di Firenze), spesso situate lungo l’arco alpino (come Bolzano, Trento, Sondrio, Cuneo, Aosta). Fra le regioni più rappresentate nei primi dieci posti della classifica, oltre alla Lombardia con Milano e Sondrio, c’è anche la Toscana con il capoluogo Firenze che mette a segno un notevole miglioramento, salendo al quarto posto dal 16/o del 2014 e con Siena stabile (nona come nel 2014). Nella parte finale si concentrano invece le province del Mezzogiorno, restituendoci l’immancabile fotografia di un’Italia tagliata in due, con Reggio Calabria sull’ultimo gradino, Vibo Valentia al penultimo e poco distante Messina (104/a).
Il primato confermato - Bolzano ritorna al primato per la quinta volta in 26 anni (dopo 2012, 2010, 2001 e 1995). Molti i suoi punti di forza: nelle prime due macroaree “Tenore di vita” e “Affari e lavoro” eccelle ad esempio nel tasso di occupazione (71% contro una media del 56%), nella quota di crediti in sofferenza (solo 5,7%, ossia meno di un terzo rispetto al valore medio), nei consumi (2.660 euro per famiglia, 700 in più della media). Buoni risultati anche in “Popolazione”, in particola per l’indice di vecchiaia e la speranza di vita e nel “Tempo libero”, dove è prima per presenze agli spettacoli e nella top ten per sport e spesa dei turisti stranieri. All’estremità opposta, Reggio Calabria ha i piazzamenti peggiori nelle tre macroaree “Tenore di vita”, “Affari e lavoro”, “Servizi Ambiente” e “Salute”: alta è la quota degli impieghi a rischio (36%), basso il patrimonio familiare medio (193mila euro contro una media di 345mila), la quota di export sul Pil (meno del 2%), la dotazione di asili nido (coperto meno del 2% dell’utenza), pessimo il voto di Legambiente. La mappa completa della Qualità della vita 2015 è online su: www.ilsole24ore.com/qvita2015.
Fonte: Il Corriere della Sera
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