Milano icona dei prossimi 5 anni
Nei giorni scorsi a Milano si sono tenuti diversi incontri riservati tra il manager di Expo 2015 Beppe Sala e potenziali sostenitori di area PD alla sua candidatura a sindaco.
Sala, in apertura degli incontri, ha ribadito più volte la sua netta appartenenza al campo del centrosinistra e, in particolare, di fare riferimento proprio al PD. Tuttavia, ha affermato Sala: «sarò me stesso, non voglio snaturarmi», precisando di volersi mantenere autonomo e parlare a tutti per portare avanti un progetto di città metropolitana capace di andare oltre la dimensione locale, per mettersi in rete con le altre capitali europee come Parigi, Berlino e Londra.
«Expo è stata icona nel 2015 e Milano dovrà esserlo dei prossimi 5 anni. Il sogno deve continuare», ha sottolineato Sala e, per fare questo, bisogna puntare innanzitutto a una semplificazione della macchina amministrativa, che il manager ha precisato di conoscere molto bene, data l’esperienza maturata da quando ero direttore generale.
Le difficoltà burocratiche non spaventano il Commissario Expo, in quanto, come ha detto lui stesso riferendosi anche all’Esposizione Universale, è «abituato a gestire situazioni complesse».
Per quanto riguarda la partita del dopo Expo, Sala ha evidenziato che non sarà semplice, ma punterebbe alla valorizzazione del sistema formativo e dei nuclei universitari.
Altri punti di attenzione emersi nel corso della discussione sono stati l’ambiente e la sua sostenibilità, le donne come protagoniste nella costruzione di una nuova città, lo spostare i benefici - arrivati con Expo - anche alle periferie.
Fondamentale, poi, il posizionamento di Milano come futura capitale della cultura, in cui un ruolo chiave lo avrebbe la sinergia tra pubblico e privato: «Troppi eventi e poco rilevanti nel fuori Expo, in questi mesi: non era meglio farne meno, ma più significativi?», ha obiettato Sala alla kermesse “Expo in città”.
Nei vari incontri si è parlato molto anche di primarie che il manager ha rassicurato di non vedere come un pericolo ma, anzi, come un’occasione per costruire un confronto politico serio, senza nascondersi dietro ridotte pro-Renzi o pro-Pisapia: «Non sono renziano, sono saliano», ha poi scherzato.
Per quanto riguarda il rapporto con gli altri candidati, Sala ha espresso la sua stima verso Majorino, affermando: «siamo complementari, mi piacerebbe lavorare con lui». Perplessità, invece, è stata espressa dal manager sull’atteggiamento di Pisapia nell’abbandonare il suo ruolo di arbitro in favore dell’assessore Balzani ma anche prima nell’aver annunciato la sua non ricandidatura a 14 mesi di distanza dalle elezioni, creando scompiglio nella squadra che lo supporta e nei partiti di maggioranza.
Da parte di Sala ai simpatizzanti è arrivata, però, anche una richiesta chiara di supporto per allargare il più possibile la partecipazione alle primarie.
La formalizzazione della candidatura di Beppe Sala dovrebbe avvenire dopo il 21 dicembre, data in cui il manager dovrà presentare i bilanci di Expo e, contestualmente dovrebbe essere avviata anche la raccolta delle firme necessarie in suo supporto.
Fonte: Affaritaliani