Necessarie nuove politiche per le famiglie monogenitoriali
Una radicale trasformazione delle famiglie e la crescita costante dei nuclei monogenitoriali. Questo il quadro che è emerso da una ricerca condotta da Eupolis Lombardia sulle famiglie lombarde, presentata oggi a palazzo Pirelli.
Dalla ricerca emerge un significativo mutamento delle famiglie monogenitoriali, non più derivate solo dalla tradizionale vedovanza ma dalle separazioni e dai divorzi.
A costituire famiglie genitoriali sono nella stragrande maggioranza donne: secondo l’ultimo censimento le madri sole in Lombardia sono 315.997, il 12, 1% del totale dei nuclei famigliari, mentre i padri soli sono 66.219 (solo il 2,5%).
Ad accomunare le famiglie monogenitoriali, pur tra loro diversissime, sono il rischio di povertà e di esclusione sociale, questo nonostante in Italia, a differenza che nel resto d’Europa, le madri sole siano in genere lavoratrici e istruite.
Dalla ricerca emerge un significativo mutamento delle famiglie monogenitoriali, non più derivate solo dalla tradizionale vedovanza ma dalle separazioni e dai divorzi.
A costituire famiglie genitoriali sono nella stragrande maggioranza donne: secondo l’ultimo censimento le madri sole in Lombardia sono 315.997, il 12, 1% del totale dei nuclei famigliari, mentre i padri soli sono 66.219 (solo il 2,5%).
Ad accomunare le famiglie monogenitoriali, pur tra loro diversissime, sono il rischio di povertà e di esclusione sociale, questo nonostante in Italia, a differenza che nel resto d’Europa, le madri sole siano in genere lavoratrici e istruite.
La necessità è quella di mettere in campo nuove politiche sistemiche e dinamiche, capaci di rispondere ai nuovi bisogni. Sistemiche perché gli interventi necessari si collocano al crocevia di diverse politiche (di sostegno al reddito, attive del lavoro, di conciliazione dei tempi lavori, di coesione sociale) e dinamiche e non standardizzate, perché mutevoli a seconda del periodo della vita del nucleo famigliare.
La ricerca richiama alla necessità di porsi di fronte alla nuova mutevole realtà con un atteggiamento di ascolto, senza pregiudizi. Fa emergere, infine, l’evidente necessità di pensare le nuove politiche di sostegno alle famiglie monogenitoriali al femminile. I numeri dicono che sono soprattutto le donne a vivere questa condizione di fragilità e spesso di disagio. E’ per loro e per i loro figli quindi che va costruito un nuovo welfare, che faccia da argine al rischio di povertà e marginalità sociale.
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