Il rischio di escalation in Medio Oriente
Intervento di Chiara Braga (video).
Alle molte pagine terrificanti che si sono scritte in questi anni di guerre ai nostri confini, sabato si è aggiunta ancora una strage ai danni di bambini: dodici ragazzini drusi sono stati uccisi in un campo di calcio sulle alture del Golan e diciassette sono rimasti feriti, alcuni ricoverati in gravi condizioni.
Una tragedia nella tragedia perché l’attacco ha aperto un nuovo e pericoloso fronte nella guerra israelo-palestinese.
Soprattutto ha aperto la possibilità di un’escalation incontrollabile in un’area che è già una polveriera.
Sarebbe stato infatti un razzo di Hezbollah, di fabbricazione iraniana a colpire il campo di calcio passando inosservato attraverso le difese, senza che Iron Dome – il sistema di difesa terrestre di Israele – l’abbattesse e con le sirene d’allarme scattate un minuto prima dell’esplosione. Abbiamo letto con estrema preoccupazione le parole di minaccia e sfida di Netanyau e di diversi ministri esponenti della destra e non possiamo escludere una massiccia operazione israeliana nell’area con effetti domino in tutta la regione dove la situazione si fa sempre più drammatica per le condizioni di vita.
Per questo chiediamo al Governo e in particolare al ministro degli Esteri un’informativa urgente sulla situazione dell’area interessata dalle ultime evoluzioni del conflitto anche alla luce della presenza della missione Unifil a guida italiana che si è distinta per le capacità di gestire una situazione complessa dove non raramente impegnata a garantire la protezione di chi si trova in quell’area tra personale, operatori umanitari e civili. Chiediamo al Governo di esercitare il proprio ruolo fino in fondo nello sforzo diplomatico in momento in cui proprio qui a Roma si stava lavorando ad avviare negoziati tra Qatar, Egitto, Usa e Israele per una tregua a Gaza.
Alle molte pagine terrificanti che si sono scritte in questi anni di guerre ai nostri confini, sabato si è aggiunta ancora una strage ai danni di bambini: dodici ragazzini drusi sono stati uccisi in un campo di calcio sulle alture del Golan e diciassette sono rimasti feriti, alcuni ricoverati in gravi condizioni.
Una tragedia nella tragedia perché l’attacco ha aperto un nuovo e pericoloso fronte nella guerra israelo-palestinese.
Soprattutto ha aperto la possibilità di un’escalation incontrollabile in un’area che è già una polveriera.
Sarebbe stato infatti un razzo di Hezbollah, di fabbricazione iraniana a colpire il campo di calcio passando inosservato attraverso le difese, senza che Iron Dome – il sistema di difesa terrestre di Israele – l’abbattesse e con le sirene d’allarme scattate un minuto prima dell’esplosione. Abbiamo letto con estrema preoccupazione le parole di minaccia e sfida di Netanyau e di diversi ministri esponenti della destra e non possiamo escludere una massiccia operazione israeliana nell’area con effetti domino in tutta la regione dove la situazione si fa sempre più drammatica per le condizioni di vita.
Per questo chiediamo al Governo e in particolare al ministro degli Esteri un’informativa urgente sulla situazione dell’area interessata dalle ultime evoluzioni del conflitto anche alla luce della presenza della missione Unifil a guida italiana che si è distinta per le capacità di gestire una situazione complessa dove non raramente impegnata a garantire la protezione di chi si trova in quell’area tra personale, operatori umanitari e civili. Chiediamo al Governo di esercitare il proprio ruolo fino in fondo nello sforzo diplomatico in momento in cui proprio qui a Roma si stava lavorando ad avviare negoziati tra Qatar, Egitto, Usa e Israele per una tregua a Gaza.
Per seguire l'attività di Chiara Braga: sito web - pagina facebook