Abitare per gli studenti universitari fuorisede
Quello delle case in affitto per gli studenti è un problema importante che riguarda, oltre le condizioni di vita degli studenti stessi, anche le possibilità per i fuorisede di stare a Milano e scegliere le nostre Università.
Tutto il sistema della competitività milanese risente del problema abitativo degli studenti che va quindi affrontato dalle varie istituzioni a livello comunale e regionale.
Se la città non è in grado di accoglierli diventa meno attrattiva.
C’è, però, anche un problema più complessivo che riguarda la competitività del sistema universitario milanese.
Nella competizione con le altre città italiane (ma credo che le Università milanesi dovrebbero avere la forza e il coraggio di competere anche con le Università europee), il tema dell’alloggio e dell’accoglienza è serio e al momento ci vede in difficoltà.
Tutto il sistema della competitività milanese risente del problema abitativo degli studenti che va quindi affrontato dalle varie istituzioni a livello comunale e regionale.
Se la città non è in grado di accoglierli diventa meno attrattiva.
C’è, però, anche un problema più complessivo che riguarda la competitività del sistema universitario milanese.
Nella competizione con le altre città italiane (ma credo che le Università milanesi dovrebbero avere la forza e il coraggio di competere anche con le Università europee), il tema dell’alloggio e dell’accoglienza è serio e al momento ci vede in difficoltà.
A mio avviso, per affrontare questa situazione, occorre creare agevolazioni, fare in modo di incentivare il fatto che i piccoli proprietari siano disponibili a dare alloggi in affitto a canoni calmierati e accessibili agli studenti universitari.
In questo senso, alcuni provvedimenti fatti dal Governo in questi due anni, ma pure con l’ultima Legge di Stabilità, sono validi anche per gli studenti. Ad esempio, è stata abbassata la cedolare secca al 10% per chi affitta a canone concordato e con la Legge di Stabilità è stato dato un ulteriore incentivo applicando uno sconto sull’IMU. Sempre nella Legge di Stabilità, con un mio emendamento, abbiamo anche tolto la TASI e l’IMU alle cooperative a proprietà indivisa, che a Milano hanno deciso di destinare una parte dei propri appartamenti agli studenti.
Tutto questo indica che si è intrapresa una strada che è quella dell’attenzione anche agli studenti.
In questo poi si inserisce anche il lavoro che potrà fare l’Agenzia costituita a Milano e potrà andarsi ad inserire in un filone di esperienze già fatte altrove, come ad esempio quella di Bologna, con la possibilità per gli studenti di trovare una stanza a costi contenutissimi in casa di persone sole che hanno l’appartamento troppo grande, così da poter dare anche un reciproco contributo, e questa può essere un’ulteriore iniziativa interessante. Comune e Regione, quindi, devono fare uno sforzo nelle politiche anche urbanistiche incentivando chi crea alloggi e con altre modalità innovative già messe in pratica in altre città.
Anche le Università in questa materia dovrebbero investire: a Milano più volte si è parlato di campus e più volte si è scelto di fare altro. Serve, quindi, che anche su questa scelta si mettano in campo vincoli precisi e incentivi urbanistici affinché venga portata avanti.
C’è poi anche un problema di affitti in nero, di illegalità e di sfruttamento del fatto che non ci siano molte opportunità abitative. Con la Legge di Stabilità si è fatto un emendamento che penalizzerà i proprietari che fanno contratti infedeli.
In sintesi, incentiviamo i piccoli proprietari ad affittare e si punisce chi fa contratti finti. Per il futuro andranno sicuramente fatte molte altre cose e andranno incentivate ulteriori organizzazioni a mettere a disposizione una parte dei propri alloggi sociali anche per gli studenti universitari.
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