Print

Bilancio sociosanitario

Written by Carlo Borghetti, Sara Valmaggi.

Carlo Borghetti, Sara ValmaggiLa maggioranza di centrodestra in Regione ha fatto mancare il numero legale, in Commissione Sanità e assistenza, così che non è stato possibile votare il documento di previsione del bilancio 2016 per il comparto sociosanitario.
Un fatto grave, secondo la minoranza, che aveva annunciato di non prendere parte alla votazione.
Non facciamo la stampella della maggioranza, che non è nemmeno in grado di votarsi un provvedimento se manca la partecipazione delle opposizioni.
La mancanza degli assessori alla discussione di oggi poi, oltre a quella di diversi consiglieri della maggioranza e del relatore, è comunque una circostanza grave che fa sì che ci troviamo nella stessa situazione dello scorso anno quando il documento è arrivato in Aula senza essere stato prima votato nella commissione competente.
Quando si cerca di fare programmazione sociosanitaria e manca la politica, si sceglie un metodo sbagliato e inaccettabile che, oltretutto, non permette all’opposizione di fare la sua parte. Infatti, anche la tempistica è del tutto fuori luogo, dato che, se non fosse mancato il numero legale, avremmo dovuto votare oggi, in un’ora e mezza e, senza praticamente alcuna discussione, un provvedimento importante che avrebbe bisogno invece di approfondimento, di diversi contributi e di molto più tempo. Non è tutto. Sul provvedimento il cui voto è stato sospeso, la quota sociosanitaria dentro questa programmazione finanziaria è totalmente insufficiente. Ci saremmo aspettati, anche alla luce della recente approvazione della riforma della sanità, uno spostamento di risorse che rispondesse in maniera adeguata all’evoluzione dei bisogni della popolazione lombarda, dei quali tanto si è parlato in questi mesi, per poi fermarsi invece al passato.

Dopo questo sfregio, se ne è aggiunto un altro. La legge approvata ad agosto sulla riforma sanitaria lombarda è già da modificare a dicembre. Non abbiamo partecipato al voto in Commissione sul progetto di legge di modifica, come imposto dal Ministero della Salute, perché non c’è stato nemmeno il tempo di discuterlo. In due giorni consecutivi, questo è il secondo sfregio alla sovranità della Commissione. Ieri non è stato possibile votare il bilancio sociosanitario per mancanza del numero legale (che così andrà in Aula senza essere passato al vaglio della commissione deputata), e oggi la maggioranza si è approvata in fretta e furia un provvedimento che non aveva alcuna urgenza e nemmeno illustrato. Il Ministero, che ha chiesto tra le altre cose di considerare "sperimentale" la legge di riordino del sistema, non ha imposto alcuna scadenza temporale a Regione Lombardia, ma la scelta politica della Giunta è di dare avvio al nuovo sistema dal 1 gennaio 2016 a tutti i costi, indipendentemente dai correttivi necessari rispetto a vari punti.
Posto che la riforma della sanità lombarda è stata messa sotto tutela dal Ministero, che ha chiesto di poterla verificare tra tre anni, lo scopo del voto senza discussione e senza modifiche di oggi è solo quello di accelerare per partire formalmente il primo gennaio, anche se le aziende non saranno pronte, e questo ci rende ancora più preoccupati sulla tenuta del sistema. Quello che conta, per il bene dei lombardi, non è infatti far presto, ma far bene.
Pin It