L’incredibile “Piano casa” del ministro Salvini racconta la vera natura del Governo
Articolo di Franco Mirabelli pubblicato da Huffington Post e Green Report.
Da mesi, ogni volta che si sollecita la destra di governo ad affrontare l’emergenza abitativa e a considerare una priorità la risposta al diffuso bisogno di casa, il Ministro competente rimanda tutto a un “piano casa” a cui starebbe lavorando.
Di fronte ad una situazione che vede oltre 600mila famiglie in lista per una casa popolare, il caro affitti nelle grandi città che costringe a sopportare costi insostenibili per chi ha un reddito da lavoro dipendente e domande come quelle degli studenti fuori sede o delle giovani coppie che non trovano risposte, è chiaro che servirebbero politiche e investimenti pubblici.
Ben venga, quindi, un “piano casa” che metta soldi e idee per realizzare edilizia sociale, calmierare e incentivare gli affitti, rigenerare ciò che è degradato o in disuso per ricavare alloggi sostenibili senza ulteriore consumo di suolo.
Purtroppo il Ministro Salvini, rispondendo ad una interrogazione fatta dalla sua Lega, ha spiegato in Parlamento che il suo “piano casa” non serve a trovare soluzioni abitative per chi ha bisogno, ma semplicemente a sanare le irregolarità e gli abusi edilizi, vedremo quali e come quando ci sarà un testo.
Ma, ciò che appare chiaro già ora, è che quella di affrontare l’emergenza abitativa non solo non è una priorità per il Governo Meloni ma non sta neanche nella sua agenda.
La scelta di azzerare il Fondo Sostegno Affitti e per la Morosità Incolpevole, fatta nelle due Leggi di Bilancio, era già un indizio evidente della mancanza di volontà di aiutare chi ha bisogno a non perdere l’abitazione, ma pensare un “piano casa” in cui il tema della garanzia di un diritto fondamentale come quello alla casa non viene neppure sfiorato è la conferma che siamo di fronte ad un esecutivo che sceglie di non occuparsi della vita concreta di chi ha più bisogno dell’intervento pubblico.
È paradossale, ma la dice lunga sulla vera natura di questo Governo che nella realtà sceglie sempre di sacrificare i più deboli.
Definire “piano casa” uno strumento che non prevede un euro di investimento e si occupa solo delle proprietà immobiliari significa chiarire che creare le condizioni per dare casa a chi non ce l’ha, non interessa.
Dire che la casa è sacra, come fa il Presidente del Consiglio sottolineando la volontà di difendere la proprietà, è giusto ma occuparsi solo di questo, senza preoccuparsi di chi la casa non ce l’ha e fatica a trovarla e a pagare l’affitto, conferma nei fatti l’indifferenza del Governo verso i bisogni dei più poveri e dei più deboli.
Da mesi, ogni volta che si sollecita la destra di governo ad affrontare l’emergenza abitativa e a considerare una priorità la risposta al diffuso bisogno di casa, il Ministro competente rimanda tutto a un “piano casa” a cui starebbe lavorando.
Di fronte ad una situazione che vede oltre 600mila famiglie in lista per una casa popolare, il caro affitti nelle grandi città che costringe a sopportare costi insostenibili per chi ha un reddito da lavoro dipendente e domande come quelle degli studenti fuori sede o delle giovani coppie che non trovano risposte, è chiaro che servirebbero politiche e investimenti pubblici.
Ben venga, quindi, un “piano casa” che metta soldi e idee per realizzare edilizia sociale, calmierare e incentivare gli affitti, rigenerare ciò che è degradato o in disuso per ricavare alloggi sostenibili senza ulteriore consumo di suolo.
Purtroppo il Ministro Salvini, rispondendo ad una interrogazione fatta dalla sua Lega, ha spiegato in Parlamento che il suo “piano casa” non serve a trovare soluzioni abitative per chi ha bisogno, ma semplicemente a sanare le irregolarità e gli abusi edilizi, vedremo quali e come quando ci sarà un testo.
Ma, ciò che appare chiaro già ora, è che quella di affrontare l’emergenza abitativa non solo non è una priorità per il Governo Meloni ma non sta neanche nella sua agenda.
La scelta di azzerare il Fondo Sostegno Affitti e per la Morosità Incolpevole, fatta nelle due Leggi di Bilancio, era già un indizio evidente della mancanza di volontà di aiutare chi ha bisogno a non perdere l’abitazione, ma pensare un “piano casa” in cui il tema della garanzia di un diritto fondamentale come quello alla casa non viene neppure sfiorato è la conferma che siamo di fronte ad un esecutivo che sceglie di non occuparsi della vita concreta di chi ha più bisogno dell’intervento pubblico.
È paradossale, ma la dice lunga sulla vera natura di questo Governo che nella realtà sceglie sempre di sacrificare i più deboli.
Definire “piano casa” uno strumento che non prevede un euro di investimento e si occupa solo delle proprietà immobiliari significa chiarire che creare le condizioni per dare casa a chi non ce l’ha, non interessa.
Dire che la casa è sacra, come fa il Presidente del Consiglio sottolineando la volontà di difendere la proprietà, è giusto ma occuparsi solo di questo, senza preoccuparsi di chi la casa non ce l’ha e fatica a trovarla e a pagare l’affitto, conferma nei fatti l’indifferenza del Governo verso i bisogni dei più poveri e dei più deboli.
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