L'evasione sui trasporti pubblici
Articolo di Arianna Censi.
Ho seguito con molto interesse il dibattito sui tornelli e credo sia necessario mettere in ordine alcune idee.
Vorrei partire da una premessa: nella mia città ideale il trasporto pubblico locale è gratuito. E lo dico senza artifici retorici, questo è il tempo della transizione energetica e ambientale, il tempo della lotta ai cambiamenti climatici e della trasformazione delle città, e il trasporto pubblico è ciò che rende possibile queste azioni.
Il numero delle auto che entrano è ridotto alle persone che ne hanno assoluta necessità, il trasporto pubblico locale, oltre a essere gratuito, è capillare, frequente e su scala metropolitana. Quindi, di conseguenza, niente tornelli, niente controllori, niente biglietti, abbonamenti ed evasori.
Il trasporto pubblico di Milano ha un costo totale di circa 1 miliardo di euro. Nella mia città ideale sarebbe il miliardo meglio speso in assoluto, e se fossi nei panni della Premier lo farei subito essendo questa una scelta totalmente politica, che solo un Governo può fare.
Invece di sperperare 13 miliardi di denaro pubblico per costruire il ponte sullo stretto utilizzerei questi soldi + i 5 miliardi del fondo nazionale trasporti, per aumentare significativamente il finanziamento del TPL. Questa è una vera politica nazionale che guarda alla sostenibilità, all’ambiente, all’interesse di cittadini e cittadine e alla loro salute.
Siccome faccio l’Assessora alla mobilità, e cerco di farlo in modo serio, devo fare i conti con la realtà della quale dispongo.
Questa realtà dice che a Milano il trasporto pubblico vale più di 1/3 del bilancio comunale di parte corrente, ed è coperto in questo modo:
40-45% introiti tariffari
20-25% circa dai contributi del fondo nazionale trasporti
30-40% direttamente dalle casse comunali
Ogni anno il Comune di Milano investe, dal proprio bilancio, circa 350 milioni di euro per il trasporto pubblico. Il costo dei biglietti e degli abbonamenti, rapportato alla qualità del servizio, è tra i più competitivi in tutta Europa.
Abbiamo una politica di welfare applicata al TPL di tutto rispetto, i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze viaggiano GRATIS fino all’età di 14 anni, gli studenti, le studentesse, gli anziani e le famiglie hanno sconti importanti, le persone disoccupate o con un ISEE inferiore a 16.954,95 € pagano 50 euro all’anno per l’abbonamento MI1-MI3, che equivale a 4,17 euro al mese.
Stabilito che le persone in difficoltà economica sono giustamente sostenute dal Comune di Milano con un piano di welfare TPL da oltre 50 milioni € pagati interamente dalle casse comunali, la realtà e le difficoltà che tutte le amministrazioni affrontano ogni giorno ci impongono di essere intransigenti con gli evasori. Combattere l’evasione tariffaria è una necessità e un dovere nei confronti della stragrande maggioranza delle persone che pagano.
Nonostante alcuni racconti fantasiosi, i dati oggettivi dell’ultimo anno ci dicono che l’evasione è scesa a circa il 2,6% grazie all’incremento del numero del personale di controllo e alla possibilità di pagare con le carte anche su tutti i mezzi di superficie.
Rimane un elemento importante. L’attenzione che l’opinione pubblica riserva al tema del trasporto pubblico ci induce a migliorare ancora di più il servizio che forniamo e a insistere perché ci sia un investimento regionale e nazionale più consistente in questa direzione.
Ho seguito con molto interesse il dibattito sui tornelli e credo sia necessario mettere in ordine alcune idee.
Vorrei partire da una premessa: nella mia città ideale il trasporto pubblico locale è gratuito. E lo dico senza artifici retorici, questo è il tempo della transizione energetica e ambientale, il tempo della lotta ai cambiamenti climatici e della trasformazione delle città, e il trasporto pubblico è ciò che rende possibile queste azioni.
Il numero delle auto che entrano è ridotto alle persone che ne hanno assoluta necessità, il trasporto pubblico locale, oltre a essere gratuito, è capillare, frequente e su scala metropolitana. Quindi, di conseguenza, niente tornelli, niente controllori, niente biglietti, abbonamenti ed evasori.
Il trasporto pubblico di Milano ha un costo totale di circa 1 miliardo di euro. Nella mia città ideale sarebbe il miliardo meglio speso in assoluto, e se fossi nei panni della Premier lo farei subito essendo questa una scelta totalmente politica, che solo un Governo può fare.
Invece di sperperare 13 miliardi di denaro pubblico per costruire il ponte sullo stretto utilizzerei questi soldi + i 5 miliardi del fondo nazionale trasporti, per aumentare significativamente il finanziamento del TPL. Questa è una vera politica nazionale che guarda alla sostenibilità, all’ambiente, all’interesse di cittadini e cittadine e alla loro salute.
Siccome faccio l’Assessora alla mobilità, e cerco di farlo in modo serio, devo fare i conti con la realtà della quale dispongo.
Questa realtà dice che a Milano il trasporto pubblico vale più di 1/3 del bilancio comunale di parte corrente, ed è coperto in questo modo:
40-45% introiti tariffari
20-25% circa dai contributi del fondo nazionale trasporti
30-40% direttamente dalle casse comunali
Ogni anno il Comune di Milano investe, dal proprio bilancio, circa 350 milioni di euro per il trasporto pubblico. Il costo dei biglietti e degli abbonamenti, rapportato alla qualità del servizio, è tra i più competitivi in tutta Europa.
Abbiamo una politica di welfare applicata al TPL di tutto rispetto, i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze viaggiano GRATIS fino all’età di 14 anni, gli studenti, le studentesse, gli anziani e le famiglie hanno sconti importanti, le persone disoccupate o con un ISEE inferiore a 16.954,95 € pagano 50 euro all’anno per l’abbonamento MI1-MI3, che equivale a 4,17 euro al mese.
Stabilito che le persone in difficoltà economica sono giustamente sostenute dal Comune di Milano con un piano di welfare TPL da oltre 50 milioni € pagati interamente dalle casse comunali, la realtà e le difficoltà che tutte le amministrazioni affrontano ogni giorno ci impongono di essere intransigenti con gli evasori. Combattere l’evasione tariffaria è una necessità e un dovere nei confronti della stragrande maggioranza delle persone che pagano.
Nonostante alcuni racconti fantasiosi, i dati oggettivi dell’ultimo anno ci dicono che l’evasione è scesa a circa il 2,6% grazie all’incremento del numero del personale di controllo e alla possibilità di pagare con le carte anche su tutti i mezzi di superficie.
Rimane un elemento importante. L’attenzione che l’opinione pubblica riserva al tema del trasporto pubblico ci induce a migliorare ancora di più il servizio che forniamo e a insistere perché ci sia un investimento regionale e nazionale più consistente in questa direzione.
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