Il Bilancio di Regione Lombardia è inadeguato
Articolo di Carlo Borghetti.
Sono intervenuto in Aula per dire che il Bilancio 2024 disegna una Regione Lombardia ferma in un mondo che cambia, anzi una Regione che arretra su politiche fondamentali come l’ambiente, il sociale, la sanità, la legalità… e arretra per precise scelte politiche, perché le coperture in un Bilancio di 32 miliardi (cioè 32.000 milioni!) ci sarebbero, se si facesse lo sforzo di aggiornare le priorità di Bilancio a bisogni che non sono più gli stessi di 30 anni fa, quando iniziò in Lombardia il corso di un centrodestra, ora destra, che segna oggi un declino regionale certificato dai numeri.
Ho illustrato alcune mie proposte a proposito della piena realizzazione delle Case di Comunità, del sostegno alle persone anziane o con disabilità, delle persone fragili con autismo e con disturbi del comportamento alimentare, e non ho potuto tacere i tagli inaccettabili di questo Bilancio, su cui ho chiesto a Fontana di tornare indietro:
-Politiche ambientali e per il clima: taglio di 250 milioni (-73%)
-Politiche sociali e per le famiglie: taglio di 109 milioni (-19,3%)
-lnclusione delle persone con disabilità: taglio di 23 milioni (-90%)
-Servizi per la prima infanzia (asili nido) taglio di 6 milioni.
-Diritto allo studio universitario: taglio di 9,4 milioni di euro (-19,5%)
-Sicurezza e protezione civile: taglio di 63 milioni (-57%)
-Fondi contro violenza sulle donne: taglio di 7,8 milioni (-49%)
-Beni confiscati alle mafie: taglio di 2,4 milioni (-65%).
Abbiamo una idea diversa di Lombardia, e vogliamo una Regione dove non si debba mettere mano al portafoglio per curarsi, e dove si sostengano imprese e famiglie in modo adeguato ai bisogni del nostro tempo. Alla ricerca dell’eccellenza perduta di un tempo che fu, e che oggi non è più.
Sono intervenuto in Aula per dire che il Bilancio 2024 disegna una Regione Lombardia ferma in un mondo che cambia, anzi una Regione che arretra su politiche fondamentali come l’ambiente, il sociale, la sanità, la legalità… e arretra per precise scelte politiche, perché le coperture in un Bilancio di 32 miliardi (cioè 32.000 milioni!) ci sarebbero, se si facesse lo sforzo di aggiornare le priorità di Bilancio a bisogni che non sono più gli stessi di 30 anni fa, quando iniziò in Lombardia il corso di un centrodestra, ora destra, che segna oggi un declino regionale certificato dai numeri.
Ho illustrato alcune mie proposte a proposito della piena realizzazione delle Case di Comunità, del sostegno alle persone anziane o con disabilità, delle persone fragili con autismo e con disturbi del comportamento alimentare, e non ho potuto tacere i tagli inaccettabili di questo Bilancio, su cui ho chiesto a Fontana di tornare indietro:
-Politiche ambientali e per il clima: taglio di 250 milioni (-73%)
-Politiche sociali e per le famiglie: taglio di 109 milioni (-19,3%)
-lnclusione delle persone con disabilità: taglio di 23 milioni (-90%)
-Servizi per la prima infanzia (asili nido) taglio di 6 milioni.
-Diritto allo studio universitario: taglio di 9,4 milioni di euro (-19,5%)
-Sicurezza e protezione civile: taglio di 63 milioni (-57%)
-Fondi contro violenza sulle donne: taglio di 7,8 milioni (-49%)
-Beni confiscati alle mafie: taglio di 2,4 milioni (-65%).
Abbiamo una idea diversa di Lombardia, e vogliamo una Regione dove non si debba mettere mano al portafoglio per curarsi, e dove si sostengano imprese e famiglie in modo adeguato ai bisogni del nostro tempo. Alla ricerca dell’eccellenza perduta di un tempo che fu, e che oggi non è più.
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