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L'attacco a Parigi

Written by Associazione Democratici per Milano.

ParigiParigi sotto attacco. Attentati in ristoranti, bar e discoteche: massacro al Bataclan, granate vicino allo Stade de France dove si stava disputando Francia-Germania. Esplora il significato del termine: «Quello che è successo venerdì a Parigi è un atto di guerra commesso da un’armata jihadista contro i valori che noi difendiamo e che siamo: un Paese libero». Così ha affermato il presidente francese, Francois Hollande, parlando sabato mattina alla nazione in diretta televisiva dall’Eliseo dopo l’inferno della sera prima nella capitale francese scatenato da almeno otto terroristi.
Il bilancio, ancora provvisorio dell’attacco più grave in Francia dal dopoguerra, è di 128 morti e di oltre 250 feriti, di cui un centinaio in gravi condizioni, secondo quanto riferito dal procuratore di Parigi.
«Quello che è successo venerdì a Parigi è un atto di guerra commesso da un’armata jihadista contro i valori che noi difendiamo e che siamo: un Paese libero». Così ha affermato il presidente francese, Francois Hollande, parlando sabato mattina alla nazione in diretta televisiva dall’Eliseo dopo l’inferno della sera prima nella capitale francese scatenato da almeno otto terroristi (tutti morti secondo le autorità francesi, di cui sei suicidi con cinture esplosive). Il bilancio, ancora provvisorio dell’attacco più grave in Francia dal dopoguerra, è di 128 morti e di oltre 250 feriti, di cui un centinaio in gravi condizioni, secondo quanto riferito dal procuratore di Parigi.
Questo il messaggio di Anne Hidalgo, sindaco di Parigi: E ' con orrore che ho appreso degli attacchi avvenuti nella nostra città. Di fronte a questi inqualificabili atti di barbarie che hanno fatto diverse decine di morti, Parigi è colpita al cuore. A nome dei parigini, desidero esprimere le mie condoglianze più vive alle famiglie delle vittime. Vorrei anche sottolineare il coraggio delle forze di polizia e dei soccorsi, che hanno immediatamente reagito con un senso del dovere senza pari. Parigi li ringrazia. […] Siamo in piedi, siamo uniti. Mi appello all'unità di tutte e tutti.

Questi alcuni commenti e messaggi dall'Italia:

Matteo Renzi (video): Come tutti gli italiani, tutti gli europei, tutti gli esseri umani provo un dolore atroce per quanto è avvenuto questa notte a Parigi. Non ci sono parole per descrivere l’orrore. Vorrei innanzitutto offrire la solidarietà commossa alle famiglie delle vittime. Vorrei offrire l’abbraccio degli italiani alle sorelle e ai fratelli francesi. Vorrei offrire la nostra amicizia al governo della Repubblica francese, al suo presidente François Hollande. Hanno colpito la Francia, ma colpendo la Francia hanno colpito l’umanità intera. Questo è il momento delle lacrime, è il momento dell’emozione, è anche il momento di tante domande. Come tutti gli italiani questa mattina anche io, vedendo le immagini dei padri che stringono i propri figli allo stadio, ho cercato le parole giuste per raccontare ai miei figli che cosa è accaduto. Questa mattina anche io come tutti gli italiani, vedendo le immagini dei sopravvissuti del teatro Bataclan, ho cercato di domandarmi che cosa stessero mettendo in discussione i terroristi. Forse ciò che noi abbiamo di più prezioso, la pace e la libertà oltre la vita. Stanno attaccando il nostro modo di vivere. Questa mattina anche io ho riscoperto, come tutti gli italiani, quanto grande sia il dono dell’Europa che i nostri padri ci hanno lasciato. Hanno conosciuto la guerra e per questo hanno costruito la pace. Ma come tutti gli italiani, anche io oggi so che i terroristi non vinceranno, che la libertà è più forte della barbarie, che il coraggio è più forte della paura. Lo dico, sapendo che gli italiani non sottovalutano niente, noi non sottovalutiamo niente. Tra qualche istante al Viminale presiederò il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Abbiamo intensificato i controlli su tutto il territorio nazionale. Chiedo a tutte le forze politiche di aver il massimo della responsabilità. Questo è il tempo in cui si deve stare insieme uniti. Nel pomeriggio incontrerò i capigruppo di tutte le forze politiche, anche di quelle di opposizione. Proprio perché noi non sottovalutiamo niente, sappiamo perfettamente che vinceremo questa battaglia. Non sarà semplice, credo che non sarà breve, ci vorranno mesi, forse anni. Occorrerà tutta la nostra forza, tutta la nostra determinazione, le risorse necessarie a vincere una sfida epocale. Ma l’Italia c’è, al fianco della Francia, di un paese coraggioso e nobile che oggi è colpito al cuore, ma che deve sentire, e lo sta sentendo, l’affetto, l’amicizia, la solidarietà di tutta l’Europa e di tutta la comunità internazionale. L’Italia c’è, al fianco di tutti gli uomini di buona volontà. L’Italia c’è, convinta che questa sfida possa essere vinta tutti insieme.

Piero Fassino (Presidente ANCI): Le Città e i Comuni italiani sono a fianco di Parigi e piangono con la Francia le vittime di un orrendo massacro. Colpire ovunque e chiunque per incutere in ogni persona paura e panico: è questa la strategia di un terrorismo che vorrebbe travolgere la nostra vita nel baratro dell'orrore e della violenza. Ma noi non possiamo, non vogliamo piegarci. Chiamiamo tutti i Comuni alla mobilitazione per esprimere solidarietà alla Francia e alle famiglie delle vittime e per manifestare il fermo no dei cittadini italiani al terrorismo. In tutti i Comuni si indichino iniziative e si espongano i vessilli civici e comunali a lutto, accompagnati dalla bandiera francese. E in ogni iniziativa pubblica si manifesti il cordoglio per le vittime e la ferma condanna del terrorismo e della sua violenza.

Antonio Brescianini (Sindaco di Vimodrone): L'Amministrazione comunale esprime sdegno e commozione per gli attentati di Parigi, vicinanza alle famiglie delle vittime e al popolo francese. Esprime la piena condanna verso ogni forma di terrorismo e il rifiuto verso atti di intolleranza.

Lorenzo Gaiani (Sindaco di Cusano Milanino): Non ci sono parole. Solo sgomento, e un infinito dolore. Ho dato disposizione di abbrunare le bandiere su tutti gli edifici comunali. È un gesto semplice, che però esprime il profondo dolore mio e di tutti i cittadini di Cusano Milanino per la strage di Parigi. Sia questo un giorno di silenzio, di riflessione e, per chi crede, di preghiera.

Maria Rita Vergani (Assessore al Comune di Rho): Quanta rabbia e quanto dolore per quanto accaduto a Parigi. Prego perché questa rabbia, il dolore e la paura, non si trasformino in odio, ma in determinazione per una cultura di pace e un decisivo contrasto al terrorismo.

Patrizia Toia (Capodelegazione PD al Parlamento Europeo): Non ci sono parole per descrivere l'orrore per quanto è avvenuto questa notte a Parigi, solo sgomento. L'Europa è stata colpita al cuore. Hanno colpito la Francia, ma colpendo la Francia hanno attaccato l'Europa intera. Stanno colpendo le conquiste che i nostri padri ci hanno lasciato: la pace, l'unità, la solidarietà. Ora ci stringiamo tutti al popolo francese e diciamo con forza, come europei, che i terroristi non vinceranno, che la libertà è più forte della barbarie, che il coraggio è più forte della paura. Questo è il tempo in cui si deve stare insieme uniti per affrontare una sfida epocale. Bisogna prendere esempio dai francesi, dove i politici tacciono e TUTTI si impegnano a essere uniti e non lucrare sui fatti per propaganda, come purtroppo in Italia sta accadendo.

Emanuele Fiano (responsabile Sicurezza, Segreteria Nazionale PD): È tutto l'Occidente sotto attacco del terrorismo a Parigi, siamo tutti al fianco dei fratelli parigini, dobbiamo essere tutti uniti contro il fanatismo del terrorismo islamico, in ogni parte del mondo, se come pare la sua firma verrà confermata. Al dolore e alla solidarietà di queste ore deve ora aggiungersi il ragionamento, sapendo che abbiamo di fronte un nemico, lo Stato islamico, organizzato, invasato, deciso; che ha programmato razionalmente il conflitto sia quello sul campo proprio che quello nei territori esterni e con il quale nessun dialogo è possibile. Secondo noi del Partito Democratico serve l'unità del paese, come ha dimostrato ieri con la convocazione di maggioranza e opposizione, il Presidente del Consiglio Renzi, serve mettere da parte la polemica politica interna e concentrarsi sugli obiettivi comuni, di rafforzamento dei dispositivi di sicurezza, di cooperazione europea, di intensificazione dell'azione politica globale, perché il mondo si coalizzi tutto insieme contro questo nemico, per scegliere le azioni anche militari da compiere. Nessuna azione isolata, anche dei paesi più forti, nessuna improvvisazione militaristica utilizzata a fini interni, darà soluzione al momento che viviamo. IS vuole impedire al mondo la libertà, non importa se ebrei, cristiani, musulmani o altro, non importa se occidentali o meno. Riguarda tutti insieme. È una guerra al fondamento della civiltà. Non possiamo regalargli le nostre divisioni o le nostre improvvisazioni.

Franco Mirabelli (Senatore PD): Ora la rabbia lasci il posto alla ragione e al pensiero, così difendiamo l'umanità e i nostri valori. 
A Parigi è avvenuto un attacco da parte di un movimento terrorista disumano che usa la religione per giustificare atti che nulla hanno a che fare con religione e umanità. Di fronte a ciò, credo che serva un’azione unitaria da parte di tutto il mondo. Dire che siamo in guerra contro l’Islam, invece, è un modo per regalare ai terroristi una forza e una possibilità di reclutamento enorme. Quello è lo scenario da evitare perché è un alimento per il terrorismo. I terroristi, infatti, vogliono spiegare ai musulmani che l’avversario è il cristianesimo e che devono armarsi contro il cristianesimo. Noi non siamo in guerra con l’Islam: siamo in guerra contro dei terroristi che usano la religione per fare degli interessi di potere molto radicati. Così come è sbagliato e fortemente negativo associare l’ondata migratoria di oggi al terrorismo perché il terrorismo attecchisce in altro modo e spesso vediamo che attentati di questo tipo vengono fatti da soggetti che sono immigrati di seconda o terza generazione. Il problema della Francia, inoltre, è molto più consistente che in altri Paesi. In Francia ci sono migliaia di foreign fighters e ad essere reclutate sono persone immigrate di seconda e terza generazione che esprimono la loro rabbia nelle periferie ghettizzate e degradate. In questo contesto, già difficile e compromesso, la religione viene usata come un pretesto.
In Italia non c’è una situazione di questo tipo e sarebbe opportuno cercare di non crearla andando nei nostri quartieri ad additare tutti gli immigrati islamici. La nostra cultura, inoltre, è anche figlia della Rivoluzione Francese e dello Stato laico. Non è un caso, infatti, che i terroristi abbiano colpito Parigi: i terroristi vogliono combattere l’idea dello Stato laico e dei diritti che abbiamo acquisito e non bisogna dare sponda a questa cosa. Bisogna evitare di sacrificare questi valori, che abbiamo costruito in questi secoli, regalando ai terroristi l’idea di essere i soldati di una guerra di religione. Di fronte a questo scenario, credo che - come ha detto il Presidente del Consiglio - ci voglia anche nel nostro Paese una grande unità. Bisogna sapere che, come molti altri Paesi europei, siamo a rischio ma c’è la possibilità di dare una risposta se la lotta al terrorismo diventa il tema su cui c’è una mobilitazione unitaria di tutte le forze politiche e si evita di utilizzare una tragedia come questa per fare propaganda elettorale o per distinguersi. Ci possono essere anche opinioni diverse ma il messaggio che deve dare la politica in questo momento è che si lavora insieme per contrastare il terrorismo.

Ezio Casati (Deputato PD): Solidarietà al popolo francese!!! No alla barbarie dei terroristi...Viva la Francia, viva l'Europa!

Vinicio Peluffo (Deputato PD): L’orrore per gli ‪‎attentati‬ in ‪Francia‬ non si può esprimere a parole. E’ un dramma che ci riguarda tutti. C’è la chiara volontà di uccidere persone innocenti e seminare il terrore. Ma non riusciranno a scalfire i principi di civiltà che sono alla base delle nostre democrazie. Perché la violenza perderà sempre contro la libertà. Siamo tutti francesi.

Gianni Pietra (Sesto San Giovanni): Una notte insonne a seguire l'evoluzione degli accadimenti a Parigi. Una tristezza profonda alternata ad una rabbia altrettanto grande. Ma la ragione deve prevalere sui sentimenti. Guai a noi se cedessimo al gioco di fare diventare tutto una guerra di religione.
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