Le misure per la casa in Legge di Stabilità
Lo scorso anno abbiamo fatto una legge sull’emergenza abitativa che conteneva alcune scelte, a partire da quella di investire finalmente, dopo tanti anni, su politiche pubbliche che tendessero a fare tre cose:
1) aiutare le famiglie a trovare appartamenti in affitto a canoni accessibili;
2) risolvere il problema del degrado che rende indisponibile una parte del patrimonio pubblico immobiliare e, in particolare, dell’Edilizia Residenziale Pubblica (le case popolari);
3) dare un aiuto alle famiglie che, soprattutto a causa della crisi, hanno rischiato o rischiano tutt’ora di perdere l’abitazione.
La Legge di Stabilità 2016, su cui stiamo lavorando ora in Parlamento, continua a muoversi in linea con questi tre obiettivi. All’interno di essa, infatti, ci sono già alcuni interventi positivi e altri dovremmo riuscire ad ottenerli. Tuttavia, dobbiamo riscontrare il fatto che per la prima volta la questione della casa è una priorità anche all’interno della Legge di Stabilità, enunciata addirittura dal Presidente del Consiglio e presente in tutta la discussione.
Dobbiamo ricordare anche che se si è arrivati alla situazione attuale di emergenza abitativa è perché, nel corso di tutti questi anni, in Italia sono mancate totalmente le politiche per l’abitare.
Questi i principali temi oggetto della discussione:
Innanzitutto, c’è un tema che riguarda la disponibilità del patrimonio immobiliare dell’Edilizia Residenziale Pubblica. Ci sono, infatti, troppe migliaia di appartamenti di proprietà pubblica che sono vuoti ed è necessario che su questo si intervenga per metterli al sicuro da possibili occupazioni abusive e perché vengano al più presto ristrutturati e messi nelle condizioni per essere assegnati a chi attende in graduatoria.
Su questo fronte, la Legge di Stabilità compie un passo ulteriore rispetto alla Legge 80 sull’emergenza abitativa. La Legge sull’emergenza abitativa, infatti, aveva messo 500 milioni di euro a disposizione dei Comuni e degli ex IACP, da spalmare su 7 anni, per compiere gli interventi di manutenzione e ristrutturazione necessari in queste case. Tra il 2016 e il 2017 sarebbero dovuti arrivare 30 milioni di euro, invece, con la Legge di Stabilità si è scelto di rendere disponibili 170 milioni di euro subito, nel 2016, proprio al fine di consentire la realizzazione di questo tipo di interventi.
Questa cifra è stata concordata con le Regioni, le quali hanno detto che non sarebbero state nelle condizioni di spendere più soldi.
Resta, comunque, una cifra significativa.
Nei possibili tavoli di lavoro istituzionali che andranno poi a costituirsi tra Enti Locali, Regioni, Comuni e parti sociali occorrerà lavorare bene poi per scegliere come impiegare quelle risorse.
Un altro tema riguarda il Fondo Sostegno Affitti e il Fondo per la morosità incolpevole.
In questa legislatura, con la Legge sull’emergenza abitativa è stato ripristinato il Fondo Sostegno Affitti (dopo che il Governo Monti lo aveva tolto) e rifinanziato con 200 milioni di euro.
Su questa materia, in Legge di Stabilità occorre lavorare ancora e abbiamo presentato emendamenti affinché il Fondo possa essere nuovamente aumentato.
Così come c’è da lavorare ancora sulla questione del Fondo per la morosità incolpevole che va ad aiutare le famiglie di chi ha perso il lavoro e, quindi, il reddito. Questo Fondo, con la Legge di Stabilità, è stato aumentato ma c’è un problema di quali regole consentono l’accesso ad esso.
Ad oggi, una parte dei soldi messi in questi Fondi, infatti, non sono stati spesi, in quanto, si è rilevata una difficoltà a capire come usarli. Abbiamo, quindi, presentato un emendamento alla Legge di Stabilità che obbliga gli Enti Locali insieme allo Stato a decidere entro 60 giorni dall’emanazione della Legge di Stabilità le regole per l’impiego di queste risorse.
Un ruolo in questo lo hanno le Agenzie realizzate dai Comuni (come quella fatta dal Comune di Milano) per far incontrare le domande di chi si trova in una condizione di emergenza abitativa con le offerte disponibili (sia di proprietà privata che di cooperative di abitazioni che di altre formule). Le Agenzie, infatti, possono utilizzare i Fondi Sostegno Affitti e per la morosità incolpevole in modo da costruire opportunità abitative per le persone più deboli trovando loro una casa o facendosi garanti presso i proprietari esistenti. Questa formula consente anche di evitare di distribuire i soldi a pioggia alle famiglie bisognose, perché da soli non sarebbero sufficienti a risolvere il problema.
Un’altra questione riguarda gli affitti.
Nonostante ci si trovi ancora in una dimensione di difficoltà economica, stiamo cercando di dare un segnale ai proprietari di casa e, per questo, stiamo lavorando per mantenere la cedolare secca al 10% per coloro che affittano a canoni concordati.
La cedolare secca com’è impostata ora scade nel 2017, quindi, ci sarebbe tempo per intervenire, tuttavia, riuscire a dare già da subito il segnale che si intende proseguire in questa direzione può dare maggior tranquillità e certezze a chi desidera mettere abitazioni in affitto.
Inoltre, stiamo ragionando su un emendamento che dia anche un’agevolazione fiscale a chi affitta proprio per incentivare gli affitti a canone accessibile, in quanto, non è l’Edilizia Residenziale Pubblica che può risolvere tutti i problemi abitativi e ci sono anche molti appartamenti privati sfitti e vuoti.
Un’altra proposta contenuta nella Legge di Stabilità 2016 è quella di abolire la TASI, eccetto alle abitazioni di lusso. L’obiettivo verso cui stiamo lavorando è di togliere la TASI anche agli “Alloggi Sociali” e agli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica.
Così come un altro tema su cui stiamo lavorando riguarda l’ecobonus, cioè le agevolazioni per chi fa ristrutturazioni che comportino un risparmio e un efficientamento energetico. Il recupero dell’ecobonus è del 65% in 10 anni di ciò che si è speso per fare gli interventi.
Fino ad oggi gli ex IACP e le cooperative a proprietà indivisa non hanno potuto usufruire dell’ecobonus, in quanto erano considerati società. Nella Legge di Stabilità 2016, invece, è previsto l’ecobonus anche per gli ex IACP e stiamo lavorando per cercare di estenderlo anche agli altri “alloggi sociali”.
Si tratta di una scelta importante perché le spese energetiche pesano molto sulle bollette degli inquilini.
Riuscire ad intervenire su questo per creare efficientamento energetico significa risparmiare energia, ridurre le emissioni, aiutare l’ambiente ma anche creare opportunità di lavoro per le aziende del settore e consentire agli inquilini di risparmiare soldi su ciò che oggi è per molti la voce di maggiore spesa.
L’intento, quindi, è quello di provare a risolvere i tanti problemi concreti che ci sono sul tema della casa anche con la Legge di Stabilità 2016.
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