La Città Metropolitana di Milano
La Città Metropolitana di Milano (CM) è il nuovo ente che ha sostituito la Provincia di Milano, stabilendo nuove "regole di rapporto" tra tutti i Comuni milanesi, capoluogo compreso, per disciplinare in modo nuovo molti servizi, al fine di meglio rispondere ai bisogni di questo territorio e della sua popolazione (secondo la cosiddetta Legge Delrio). L'occasione mi è data dalla approvazione, nei giorni scorsi, in Consiglio regionale, della Legge regionale che ripartisce le deleghe della ex Provincia tra Regione e CM: un passo avanti, certo, ma non coraggioso come avremmo voluto e con alcuni punti voluti da Lega, Forza Italia e Ncd che non abbiamo condiviso (e che ci hanno costretti all'astensione).
Ecco i temi principali:
-pianificazione territoriale: è una delle competenze più importanti date alla CM, che inciderà in modo più rilevante - rispetto alla ex Provincia - nel definire uso e tutela del suolo nelle pianificazioni comunali, in sostanza favorendo (speriamo) uno sviluppo urbanistico più sostenibile e coordinato di quanto avvenuto fino a oggi tra i Comuni dell'area metropolitana (per es. basta centri commerciali a pochi km l'uno dall'altro, o per es. più continuità tra le aree verdi e i corridoi ecologici);
-politiche del lavoro: riconosciuto alla CM un ruolo attivo, anche ai fini dello sviluppo economico, anche se restano incerte le risorse di cui potrà disporre da parte regionale;
-agricoltura: competenza trasferita alla Regione, con la nostra contrarietà essendo l'area agricola metropolitana la più vasta della Lombardia, e parte integrante di quella pianificazione territoriale che dovrà essere invece coordinata dalla CM;
-sistema idrico: data alla CM non solo la competenza, ma anche il compito di costituire un unico Ambito Territoriale Ottimale di gestione, unificato tra provincia e Milano città, a maggiore garanzia di difesa dell'acqua come bene comune pubblico e di efficienza del servizio;
-trasporto pubblico: punto tra i più controversi, lasciato alla CM, con garanzie di integrazione tra trasporto dentro e fuori Milano, ma senza la garanzia di totale unificazione della gestione, che molti di noi avrebbero preferito come leva strategica per ottenere subito il biglietto unico per tutti i mezzi dell'area metropolitana e più collegamenti circolari tra le zone (per es. per poter andare da Rho a Cinisello o a Pioltello senza dover passare da Milano), obiettivi che restano perseguibili -e da perseguire finalmente in fretta- ma che si potevano "spingere" di più in questa legge;
-cultura: competenza sostanzialmente trasferita alla Regione, con la nostra contrarietà, specialmente considerando la grande tradizione e qualità dei sistemi bibliotecari intercomunali costruiti in tanti anni di lavoro dagli enti locali.
Due temi sono rimasti infine da dirimere e non sono entrati in legge. Il primo, stralciato su nostra proposta, è la costituzione di un unico Parco metropolitano che unifichi il Parco Agricolo Sud Milano, il Parco Nord e altri parchi "minori": siamo convinti che sia una strada da percorrere per dare forza alla tutela del territorio, ma non certo "a freddo" con un articolo che costituisce artificiosamente ex lege un Parco unico, magari a governance regionale: serve un percorso condiviso con i Comuni che oggi partecipano alla gestione dei Parchi, chiarendo il ruolo della CM nella gestione del futuro Parco unico metropolitano.
Il secondo riguarda invece l'assistenza e il trasporto scolastico delle persone con disabilità, per quella parte di competenze della ex Provincia di cui la Regione non vuol farsi carico, salvo il momento contingente, ma che non può essere lasciata ai Comuni o alla CM senza garanzie di risorse specificatamente a ciò destinate: abbiamo chiesto, e ottenuto, la costituzione di un tavolo di lavoro istituzionale (con la presenza delle associazioni) che al più presto sciolga il nodo delle competenze e delle risorse. Vedremo: i ragazzi (e le famiglie) con questi problemi non possono aspettare...
Resta da una parte la sensazione che la Città Metropolitana sia ormai una realtà avviata, con molte potenzialità positive, all'altezza delle aspettative che per tanti anni abbiamo coltivato, nell'interesse delle nostre comunità; dall'altra però abbiamo raccolto la sensazione di un impegno istituzionale al minimo da parte della Regione, come se la CM fosse in qualche modo un ente concorrente, poiché oggi a maggioranza di centrosinistra, e abbiamo percepito anche la resistenza dei milanesi "della città" a vedere nella CM uno sviluppo positivo dell'ente comunale... Ma credo che un errore che dobbiamo proprio tutti evitare è quello di pensare le istituzioni come contrapposte le une alle altre: sarebbe il peggiore servizio che potremmo loro fare. E ne pagheremmo il conto.
Per seguire l'attività di Carlo Borghetti: sito web - pagina facebook