Realizzare case ed ospedali della comunità
Intervista di Radio Immagina a Marina Sereni.
"Nella proposta si dice chiaramente che in un determinato settore deve valere il contratto nazionale sottoscritto dalle organizzazioni più rappresentative di quel comparto, non scavalchiamo la contrattazione e vogliamo che il salario minimo sia corrispondente a quello negoziato dalle parti sociali". Lo ha detto a Radio Immagina, la web radio dem, Marina Sereni, responsabile salute e sanità nella segreteria Pd.
Che ha aggiunto: "Ma noi sappiamo che ci sono i contratti-pirata che sono tantissimi, sottoscritti da sindacati pochissimo rappresentativi, che consentono di pagare le persone 3-4 euro l'ora. Noi non possiamo accettarli, dove non c'è una contrattazione nazionale adeguata deve entrare in vigore un salario minimo di 9 euro e deve essere considerata illegale qualsiasi remunerazione al di sotto di questa cifra. All'obiezione che non ci sarebbe la copertura, ricordo che nella proposta si prevede un fondo nella legge di bilancio per accompagnare imprese e sindacati ad adeguare i salari". "La destra - ha proseguito l'esponente dem - è evidentemente un po' in imbarazzo, non ha voglia di fare un confronto di merito con l'opposizione, una cosa molto grave anche dal punto di vista istituzionale, stiamo ponendo una questione che riguarda oltre 3 milioni e mezzo di persone, tra cui molti giovani. Non hanno voluto discutere nel merito e con un unico emendamento vogliono cancellare tutta la legge. Ci batteremo perché questo non avvenga in Parlamento e se la nostra sarà del tutto rigettata penso che, insieme alle altre opposizioni, promuoveremo una mobilitazione in tutto il Paese".
"Per noi è importantissimo quanto prevede il Pnrr per la sanità territoriale, cioè la costruzione di centrali operative, case e ospedali della comunità". Lo ha detto a Radio Immagina, al web radio dem, la responsabile Salute del Pd Marina Sereni, che ha aggiunto: "Da tempo, gira la voce che il governo voglia modificare questa parte del Piano con il taglio di 400 delle 1400 strutture previste. Si rischia che si facciano meno case della comunità dove non ci sono. Magari verranno realizzate nel centro-nord e invece si rinuncia a farle nel sud, dove Ce ne sarebbe il massimo bisogno. Tutto questo non farebbe che aumentare il divario tra nord e sud ed è ciò che non possiamo assolutamente permetterci".
Pagare di più i medici del pronto soccorso - "In Italia non mancano medici, ma abbiamo una grave carenza in alcune situazioni, come i pronto soccorso". Lo ha detto a Radio Immagina la responsabile Salute del Pd Marina Sereni, che ha aggiunto: "Chi va a lavorare nel pronto soccorso deve essere pagato di più e valorizzato, anche perché in quel reparto non si può fare la libera professione".
"Certamente - ha proseguito Sereni - mancano gli infermieri. Non riusciamo a riempire i posti disponibili per la laurea in scienze infermieristiche, perché questa professione è ritenuta impegnativa e poco remunerata. Ed è vero. Se vogliamo che i giovani facciano gli infermieri li dobbiamo pagare di più e meglio. C'è una crisi anche 'vocazionale'. Nelle generazioni precedenti, tra chi studiava medicina erano tanti quelli che volevano lavorare nel pubblico, oggi non più e soprattutto non dove servirebbero maggiormente. È un campanello d'allarme su cui riflettere. Sicuramente bisogna anche lavorare affinché l'accesso alle facoltà mediche non sia di censo e selettivo, perché i corsi per la preparazione e l'iscrizione ai test costano troppo", conclude Sereni.
"Nella proposta si dice chiaramente che in un determinato settore deve valere il contratto nazionale sottoscritto dalle organizzazioni più rappresentative di quel comparto, non scavalchiamo la contrattazione e vogliamo che il salario minimo sia corrispondente a quello negoziato dalle parti sociali". Lo ha detto a Radio Immagina, la web radio dem, Marina Sereni, responsabile salute e sanità nella segreteria Pd.
Che ha aggiunto: "Ma noi sappiamo che ci sono i contratti-pirata che sono tantissimi, sottoscritti da sindacati pochissimo rappresentativi, che consentono di pagare le persone 3-4 euro l'ora. Noi non possiamo accettarli, dove non c'è una contrattazione nazionale adeguata deve entrare in vigore un salario minimo di 9 euro e deve essere considerata illegale qualsiasi remunerazione al di sotto di questa cifra. All'obiezione che non ci sarebbe la copertura, ricordo che nella proposta si prevede un fondo nella legge di bilancio per accompagnare imprese e sindacati ad adeguare i salari". "La destra - ha proseguito l'esponente dem - è evidentemente un po' in imbarazzo, non ha voglia di fare un confronto di merito con l'opposizione, una cosa molto grave anche dal punto di vista istituzionale, stiamo ponendo una questione che riguarda oltre 3 milioni e mezzo di persone, tra cui molti giovani. Non hanno voluto discutere nel merito e con un unico emendamento vogliono cancellare tutta la legge. Ci batteremo perché questo non avvenga in Parlamento e se la nostra sarà del tutto rigettata penso che, insieme alle altre opposizioni, promuoveremo una mobilitazione in tutto il Paese".
"Per noi è importantissimo quanto prevede il Pnrr per la sanità territoriale, cioè la costruzione di centrali operative, case e ospedali della comunità". Lo ha detto a Radio Immagina, al web radio dem, la responsabile Salute del Pd Marina Sereni, che ha aggiunto: "Da tempo, gira la voce che il governo voglia modificare questa parte del Piano con il taglio di 400 delle 1400 strutture previste. Si rischia che si facciano meno case della comunità dove non ci sono. Magari verranno realizzate nel centro-nord e invece si rinuncia a farle nel sud, dove Ce ne sarebbe il massimo bisogno. Tutto questo non farebbe che aumentare il divario tra nord e sud ed è ciò che non possiamo assolutamente permetterci".
Pagare di più i medici del pronto soccorso - "In Italia non mancano medici, ma abbiamo una grave carenza in alcune situazioni, come i pronto soccorso". Lo ha detto a Radio Immagina la responsabile Salute del Pd Marina Sereni, che ha aggiunto: "Chi va a lavorare nel pronto soccorso deve essere pagato di più e valorizzato, anche perché in quel reparto non si può fare la libera professione".
"Certamente - ha proseguito Sereni - mancano gli infermieri. Non riusciamo a riempire i posti disponibili per la laurea in scienze infermieristiche, perché questa professione è ritenuta impegnativa e poco remunerata. Ed è vero. Se vogliamo che i giovani facciano gli infermieri li dobbiamo pagare di più e meglio. C'è una crisi anche 'vocazionale'. Nelle generazioni precedenti, tra chi studiava medicina erano tanti quelli che volevano lavorare nel pubblico, oggi non più e soprattutto non dove servirebbero maggiormente. È un campanello d'allarme su cui riflettere. Sicuramente bisogna anche lavorare affinché l'accesso alle facoltà mediche non sia di censo e selettivo, perché i corsi per la preparazione e l'iscrizione ai test costano troppo", conclude Sereni.
Per seguire l'attività di Marina Sereni: sito web