La Card spesa è propaganda sulla pelle dei più poveri
Articolo di Marina Sereni.
Non ci si può credere: una social card per acquistare beni di prima necessità che erogherà 382 euro complessivi fino alla fine dell’anno a famiglie composte da più di tre persone che hanno un Isee inferiore ai 15mila euro e non percepiscono nessun altro sussidio.
Dopo aver smantellato il Reddito di Cittadinanza e dopo aver cancellato il fondo per gli affitti il Governo tenta di spacciare un contributo irrisorio e temporaneo come una misura a sostegno delle fasce deboli.
Lasciando soli gli anziani soli che vivono di pensioni poverissime.
O i giovani precari costretti ad accettare contratti da fame.
Non hanno vergogna?
Mentre rifiutano di discutere di salario minimo e di una vera misura di contrasto universale della povertà hanno la faccia tosta di tenere pure una conferenza stampa, per fare un po’ di propaganda sulla pelle dei più poveri.
Non ci si può credere: una social card per acquistare beni di prima necessità che erogherà 382 euro complessivi fino alla fine dell’anno a famiglie composte da più di tre persone che hanno un Isee inferiore ai 15mila euro e non percepiscono nessun altro sussidio.
Dopo aver smantellato il Reddito di Cittadinanza e dopo aver cancellato il fondo per gli affitti il Governo tenta di spacciare un contributo irrisorio e temporaneo come una misura a sostegno delle fasce deboli.
Lasciando soli gli anziani soli che vivono di pensioni poverissime.
O i giovani precari costretti ad accettare contratti da fame.
Non hanno vergogna?
Mentre rifiutano di discutere di salario minimo e di una vera misura di contrasto universale della povertà hanno la faccia tosta di tenere pure una conferenza stampa, per fare un po’ di propaganda sulla pelle dei più poveri.
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