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Ingrao e l'ingraismo

Written by Lorenzo Gaiani.

Lorenzo Gaiani"Non solo dai suoi seguaci Ingrao è considerato un patriarca, un riferimento morale oltre che politico per tutta la sinistra , un'intelligenza e un animo aperti alle aspirazioni di libertà. Tutto vero, purchè si sappia che l'ingraismo ha bisogno di una dimensione eroica e rifiuta la prosaicità. C'entra anche il comunismo; ma è un abito intellettuale più ampio e generico del comunismo; è la convinzione di padroneggiare la storia e le sue leggi. In nome delle aspirazioni degli oppressi, certo, e per soddisfarle. Ma, intrecciata alla dedizione altruistica, c'è una presunzione profetico tutt'altro che generosa.
L'ingraismo parla molto di democrazia, soprattutto di 'democrazia delle masse'. Ma la stessa democrazia dev'essere eroica; se diventa prosaica non accende più entusiasmo. Quanto male ha fatto alla sinistra l'aver partecipato della sufficienza se non dell'insofferenza per la democrazia che ha attraversato il XX secolo. La democrazia vista come banalità, come adattamento, come rinuncia a pensare in grande, a coltivare progetti di cambiamento globale. La democrazia considerata, nel migliore dei casi, 'terreno più avanzato e favorevole di lotta' (...) Ma a guardarsi un po' attorno, se ne vedono tanti sotto sotto convinti che se stai troppo a parlare di democrazia, se chiedi troppo alla democrazia non è mica tanto di sinistra! La sinistra vera, grande, che fa vivere e sognare è ' ben altro': non si fa frenare e fregare da nulla, neppure dalla democrazia".
Queste parole scritte da Claudio Petruccioli nel 2011, quando Pietro Ingrao era ancora vivente e operante, sono forse l'epitaffio definitivo non tanto per Ingrao stesso, che fu molto di più di questo, ed in primo luogo un combattente per la libertà negli anni della Resistenza, quanto per una corrente nemmeno tanto sotterranea che la sinistra si porta ancora dietro, e che in assenza di una dimensione eroica si tramuta in lagna perpetua ed in continuo rimpianto del passato , un passato tanto bello quanto fasullo perché ridipinto con i colori tenui della nostalgia.
Peraltro, l'ossessione della democrazia diretta- una delle tante dell'ingraismo- ha contribuito potentemente (sicuramente al di là delle intenzioni di Ingrao, per molti ingraiani non saprei) al discredito della democrazia rappresentativa e delle sue istituzioni e della diffusione delle ideologie populiste ed antipolitiche.
Ma quel che pesa di più dell'ingraismo è l'idea forse valida nella Prima Repubblica - e legata al fatto specifico della presenza nel nostro Paese del più grande partito comunista d'Occidente che rendeva di per sé impossibile la fisiologica alternanza di governo (un punto che Ingrao e gli ingraiani preferirono a lungo rimuovere) - che si potesse influenzare l'attività di governo anche stando all'opposizione, col sottinteso che forse era meglio così perché governare significa sporcarsi le mani. Un modo di pensare ancora presente in certi settori della sinistra e forse, inconsciamente, anche dello stesso PD, e che rappresenta uno degli elementi di ritardo del nostro sistema politico.
Ingrao è morto: onore e rispetto ad una vita di combattente interamente devota all'agire politico come luogo in cui si esprime la moralità più profonda dell'essere umano.
L'ingraismo, sia pure con altri nomi, è però ancora ben vivo, ed è ad oggi uno dei nemici più insidiosi da cui deve guardarsi una sinistra di governo.
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