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Calamità aiutata dall’incuria

Written by Matteo Zuppi.

Occorre "una solidarietà nazionale per sostenere l'impegno dell'Emilia Romagna a risollevarsi. E poi, senza più rimandare e sottovalutare l'urgenza, serve uno 'spirito costituente' per iniziare a curare davvero la nostra casa comune. Partendo dalla prevenzione". Lo dice in un'intervista a La Stampa Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna, che ha ricevuto da Papa Francesco l'incarico di una missione che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina.
Di questo suo nuovo compito Zuppi, nell'intervista, preferisce per il momento non parlare; si sofferma invece sull'emergenza in Emilia Romagna: "Non ci si può nascondere che la calamità ha avuto un 'alleato' - sottolinea - L'incuria. Molte precarietà del territorio sono state trascurate, maltrattate. Le zone di montagna, anche perché già meno abitate, non hanno più quella tradizionale cura e ricevono meno manutenzione, diventando così più esposte alle intemperie straordinarie". Questa sciagura "è un nuovo allarme che non deve passare inosservato, nell'indifferenza: non possiamo più rimandare il lavoro per accudire l'ambiente in cui conviviamo come esseri umani. Temo che in generale si continui a sottovalutare questa urgenza". Dobbiamo trovare "un sistema di vita quotidiana sostenibile, ecologicamente e socialmente, che aiuti a prevenire le sempre possibili avversità catastrofiche".
Per contribuire ai soccorsi "come Chiesa e come Caritas ci siamo subito mossi, con iniziative mirate e con una raccolta fondi. Tante parrocchie hanno aperto le loro strutture. Ma direi soprattutto - ricorda - che centinaia di volontari sono andati a lavorare per spalare e ripulire strade e case".

Intervista della Stampa.
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