Governo incapace
Articolo di Chiara Braga.
La Camera dei Deputati ha clamorosamente respinto la risoluzione proposta dalla maggioranza che autorizzava lo scostamento di bilancio previsto nel Documento di Economia e Finanza (Def). Un fatto grave che è andato oltre l’immaginazione: una maggioranza che, con i numeri parlamentari che ha, su uno degli atti politici più importanti, anzi l’atto di programmazione economica più importante ovvero il Def, fallisce miseramente. Una totale mancanza di serietà e responsabilità rispetto ai problemi reali del Paese, che si somma alla confusione e alla mancanza di chiarezza dimostrata anche sul Pnrr.
Da tutto il Def peraltro, traspare una visione modesta e limitata del Governo sull'economia e sull’idea di sviluppo dell’Italia. Cancellano 'opzione donna' e nel frattempo tra condoni e fisco amico qualcuno la fa franca e l'inflazione continua a ridurre il potere di acquisto dei salari. Il taglio del cuneo fiscale proposto è assolutamente insufficiente. Questo è il regalo del Governo delle destre agli italiani per il 1 Maggio.
Cercando di mettere una toppa al disastro combinato hanno sbagliato anche l'unica modifica che sono stati costretti a introdurre, che riguarda un generico e molto limitato sostegno alle famiglie con figli. Obiettivo in sé giusto, peccato che per finanziare una misura indefinita e destinato solo ad una platea molto ristretta andranno a restringere ancora di più le già scarse risorse destinate alla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori.
Nel Documento manca, inoltre, un vero piano per la transizione ecologica un tema che viene affrontato da questa maggioranza di governo quasi con fastidio, superficialità, non cogliendone il valore come investimento per il futuro e come opportunità per uno sviluppo davvero sostenibile.
La miopia del Governo ha trovato conferma massima nell'incapacità di sviluppo e implementazione del Pnrr. I finanziamenti erano già lì portati a casa da un grande opera di mediazione europea operata dal governo centrosinistra ma neanche questo sono riusciti a fare. E anche sulla ratifica del Mes, su cui gli altri Paesi europei stanno richiamando l’Italia a provvedere per non pregiudicare uno strumento importante a sostegno della stabilità bancaria, la maggioranza si presenta divisa e impreparata, indebolendo ogni alleanza in Europa proprio sui temi economici.
Quello che abbiamo visto in questi giorni ci conferma solo una cosa: questa destra non è pronta come aveva detto, non è affidabile, non è nemmeno patriota perché non sa che cosa significa la responsabilità di guidare un grande Paese come l’Italia.
Passeranno il 1 Maggio tra provocazioni e propaganda, impegnati a varare un decreto sul lavoro che colpirà soprattutto i più fragili, cancellerà i sostegni senza individuarne di nuovi, allargherà le maglie della precarietà, aumentando le diseguaglianze. Mentre saranno chiusi nel Palazzo, noi saremo nelle piazze, al fianco ai lavoratori, nei territori. Noi saremo al fianco dei precari, dei giovani, delle donne che non riescono a programmare il futuro, ai lavoratori delle aziende in crisi. Perché è li che deve essere il PD, battendosi fuori e dentro le istituzioni per le ragioni dei lavoratori e dei più deboli.
La Camera dei Deputati ha clamorosamente respinto la risoluzione proposta dalla maggioranza che autorizzava lo scostamento di bilancio previsto nel Documento di Economia e Finanza (Def). Un fatto grave che è andato oltre l’immaginazione: una maggioranza che, con i numeri parlamentari che ha, su uno degli atti politici più importanti, anzi l’atto di programmazione economica più importante ovvero il Def, fallisce miseramente. Una totale mancanza di serietà e responsabilità rispetto ai problemi reali del Paese, che si somma alla confusione e alla mancanza di chiarezza dimostrata anche sul Pnrr.
Da tutto il Def peraltro, traspare una visione modesta e limitata del Governo sull'economia e sull’idea di sviluppo dell’Italia. Cancellano 'opzione donna' e nel frattempo tra condoni e fisco amico qualcuno la fa franca e l'inflazione continua a ridurre il potere di acquisto dei salari. Il taglio del cuneo fiscale proposto è assolutamente insufficiente. Questo è il regalo del Governo delle destre agli italiani per il 1 Maggio.
Cercando di mettere una toppa al disastro combinato hanno sbagliato anche l'unica modifica che sono stati costretti a introdurre, che riguarda un generico e molto limitato sostegno alle famiglie con figli. Obiettivo in sé giusto, peccato che per finanziare una misura indefinita e destinato solo ad una platea molto ristretta andranno a restringere ancora di più le già scarse risorse destinate alla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori.
Nel Documento manca, inoltre, un vero piano per la transizione ecologica un tema che viene affrontato da questa maggioranza di governo quasi con fastidio, superficialità, non cogliendone il valore come investimento per il futuro e come opportunità per uno sviluppo davvero sostenibile.
La miopia del Governo ha trovato conferma massima nell'incapacità di sviluppo e implementazione del Pnrr. I finanziamenti erano già lì portati a casa da un grande opera di mediazione europea operata dal governo centrosinistra ma neanche questo sono riusciti a fare. E anche sulla ratifica del Mes, su cui gli altri Paesi europei stanno richiamando l’Italia a provvedere per non pregiudicare uno strumento importante a sostegno della stabilità bancaria, la maggioranza si presenta divisa e impreparata, indebolendo ogni alleanza in Europa proprio sui temi economici.
Quello che abbiamo visto in questi giorni ci conferma solo una cosa: questa destra non è pronta come aveva detto, non è affidabile, non è nemmeno patriota perché non sa che cosa significa la responsabilità di guidare un grande Paese come l’Italia.
Passeranno il 1 Maggio tra provocazioni e propaganda, impegnati a varare un decreto sul lavoro che colpirà soprattutto i più fragili, cancellerà i sostegni senza individuarne di nuovi, allargherà le maglie della precarietà, aumentando le diseguaglianze. Mentre saranno chiusi nel Palazzo, noi saremo nelle piazze, al fianco ai lavoratori, nei territori. Noi saremo al fianco dei precari, dei giovani, delle donne che non riescono a programmare il futuro, ai lavoratori delle aziende in crisi. Perché è li che deve essere il PD, battendosi fuori e dentro le istituzioni per le ragioni dei lavoratori e dei più deboli.
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