Sullo Stato dell'Unione Europea
Come ha detto il Presidente Juncker, per l'Unione questo non è un tempo ordinario, né usuale.
Stiamo attraversando un crinale storico e per questo c'è bisogno di una forte leadership europea, anche collettiva.
Leader non ci si diploma in una buona scuola, leader è chi si assume la responsabilità che la storia gli assegna, e la storia di oggi è questa: un'Europa che non ha superato la crisi economica e sociale (disoccupazione e diseguaglianza) e, nello stesso tempo, è colpita, al suo esterno, a est e a sud, dall'instabilità e dai conflitti, di cui il fiume di umanità in fuga è la conseguenza.
Per questo chiediamo forza e capacità di guida per imboccare una strada europea comune, superare le logiche e gli interessi nazionali, la mediocrità degli egoismi, magari da parte di quei Paesi che grazie allo spirito di unità e di solidarietà europea sono stati riuniti.
Noi appoggeremo in Parlamento le sue proposte con le priorità espresse dal nostro capogruppo Pittella.
Chiediamo che siano adeguate e tempestive, perché non si dica più che l'Europa agisce sempre "troppo poco e troppo tardi".
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