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Serve una cesura netta con il passato

Written by Elly Schlein.

Giorgia Meloni "sarà l'ennesima delusione per chi l'ha votata. La destra non è cresciuta, ha sempre i suoi dodici milioni di elettori; che si sono affidati prima a Berlusconi, poi a Salvini, ora a Meloni. Nonostante siano divisi. Sta a noi fare esplodere quelle contraddizioni". Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera Elly Schlein, in corsa per la guida del Pd.
"Noi tutti abbiamo il dovere di costruire l'alternativa al governo più di destra della storia repubblicana. Ma prima occorre che il Pd risalga. Cambiando tutto: volti, visione, metodo - spiega - Non serve cambiare solo i nomi tenendosi il metodo sbagliato. Basta con la cooptazione. Apriamoci alle donne, ai giovani, alle energie migliori. Scegliamo i nuovi dirigenti in base alla competenza, non alla fedeltà".
Per Schlein chi la definisce un personaggio interessante dietro cui si è nascosta la vecchia nomenklatura, "fa un'affermazione sessista, tipica di una società patriarcale, per cui se una donna si fa strada dev'essere sempre strumento di qualcun altro". Serve "una cesura netta con il passato". Per quanto riguarda Bonaccini "in Emilia-Romagna abbiamo dimostrato di saper governare insieme, nel momento drammatico della pandemia, nonostante le nostre diversità". Chi vince "saprà tenere insieme tutti e lavorare con chi ha perso. È quel che farò".
Elly Schlein è "assolutamente convinta" di vincere, "lo sento. Avverto una mobilitazione incredibile. Lei non ha idea di quanta gente voglia partecipare". Per lei la battaglia "contro lo sfruttamento e contro l'emergenza climatica è la stessa: le vittime sono le fasce povere, su cui pesa di più il caro energia, e i Paesi poveri, che pagano la desertificazione di cui sono i meno responsabili. La battaglia per i diritti e contro il patriarcato è la stessa...".
Fra le sue proposte, "limitare i contratti a termine. Abolire gli stage gratuiti. Salario minimo a 9 euro e 50 l'ora". E' per la legalizzazione delle droghe leggere, così da avere "l'uso consapevole, la lotta alle narcomafie" ed è favorevole all'invio di armi all'Ucraina, "per consentirle di resistere - sottolinea - Ma non saranno le armi a porre fine alla guerra".

Intervista del Corriere della Sera

Intervista di Donna Moderna: "Prendiamoci il nostro spazio".

Pd: Schlein, basta usato sicuro, cambiare davvero e tutto 
"Tutte le persone che hanno deciso di sostenermi lo fanno per la linea politica, non per i posti: una linea di cesura netta rispetto al passato. Non si costruisce un nuovo Pd senza dire che sono stati fatti errori colossali su temi come il lavoro e i contratti a termine. Ma per farlo bisogna essere credibili: io quando il Pd di Renzi faceva quelle scelte ero in piazza con la Cgil. E me ne sono andata dal partito per scelte come la Buona scuola, la riforma della Costituzione, lo Sblocca-Italia, tre voti di fiducia sulla legge elettorale. Anche sul clima il Pd e' mancato: non e' piu' il tempo delle mezze parole, le battaglie vanno fatte fino in fondo: dunque, no al consumo di suolo". Lo dice Elly Schlein in una intervista a Il Manifesto. Al giornalista che le fa notare come sia considerata una scommessa per il Pd, Schlein risponde: "Oggi o si scommette o si muore. Non e' piu' il tempo di ordinaria amministrazione, di un Pd gia' visto che non riesce a vincere. L'unica opportunita' per un rilancio e' cambiare davvero e tutto. Non si va avanti con l'usato sicuro", aggiunge Schlein.

Ucraina: Schlein, non c'e' sinistra che non si mobiliti per la pace 
"Non puo' esistere una sinistra che non si mobiliti per la pace". Lo dice la candidata alla segreteria del Pd, Elly Schlein, in una intervista a Il Manifesto. "Ho appena visitato la campana, donata nel 1991 dalla Russia alla Chiesa di Bologna, che il cardinale Zuppi ha fatto suonare a marzo scorso per chiedere la pace", aggiunge Schlein. E se Silvio Berlusconi e' critico verso l'escalation militare, Schlein risponde: "Le sue parole sono condizionate al fatto di essere amico di un dittatore che ha invaso in modo criminale uno stato sovrano. Noi, che non siamo amici di Putin, siamo critici verso l'escalation militare, non smettiamo di chiedere all'Europa un maggiore sforzo diplomatico".
Intervista del Manifesto.

Pd: Schlein, basta cooptazioni e padroni delle tessere
"Se vincerò, non sarà più tollerato che in questo partito qualcuno si senta padrone delle tessere e delle persone. Porremo fine alla logica della cooptazione, nel quale le donne vanno bene solo nel ruolo di 'vice'. Porremo fine al partito dei capi-bastone e dei cacicchi". Così in una intervista alla Stampa la candidata alla segreteria del Pd Elly Schlein.
"La gente ha capito che il cambiamento profondo che vogliamo non si ottiene da soli - aggiunge - o cambiando soltanto il vertice o la segretaria, ma con una mobilitazione collettiva che sia capace di scardinare le vecchie logiche, facendo largo a un nuovo gruppo dirigente".
Schlein poi afferma: "Meloni non è stata capace di condannare la gravissima aggressione squadristica davanti al liceo di Firenze. No, io dico che bisogna opporsi in maniera netta". E rispetto all'appoggio che le è arrivato da parte degli ex dirigenti, dice: "Quando mi sono candidata ho chiarito subito le condizioni: venite liberi, o non venite affatto. Non sono nata ieri, sono nove anni che faccio politica: chi dovesse avvicinarsi per condizionare, incontrerebbe un muro di persone libere. Non riesco ad immaginare una critica più forte di chi, come me, ha lasciato il Pd 7 anni fa perché non si riconosceva nelle sue politiche scellerate. Sul Memorandum per la Libia. O sul Jobs Act: io ero in piazza con la Cgil. Parole altrettanto nette non le ho sentite dal mio competitor. Anzi. D'altra parte Bonaccini è diverso da me, è il vecchio modello. Un Pd già visto".
Intervista della Stampa.


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