L'Europa e i flussi migratori
A me quello che succede in Europa fa pensare e molto.
Gli Stati Uniti, il Pentagono, ci informano che il flusso migratorio che osserviamo in questo periodo, magari non con questa intensità, durerà ancora 20 anni.
Gli episodi al confine serbo-macedone, a quello ceco, le vicende dei treni ungheresi, i profughi siriani che a piedi vogliono raggiungere - 240 chilometri - l'Austria da Budapest, i numeri che la Germania annuncia di voler accogliere sul proprio territorio, la deroga al trattato di Dublino per i siriani, la richiesta di abolizione di Schengen, i muri ipotizzati e costruendi, il rafforzarsi continuo della destra populista o razzista europea sulla base di istanze di chiusura totale, la proclamazione del pericolo identitario cristiano per l'Ungheria di Orban.
Tutto questo non può non interrogarci sul nostro futuro, colpendoci per la violenza del nostro presente.
La mia generazione, i figli di quelli che l'Europa l'hanno costruita, non voltino il loro viso dall'altra parte.
Questo non è lo scontro tra la Lega e il PD, tra la sinistra e la destra europea: è qualcosa di più profondo che interroga le radici della nostra comunità.
Mi ha molto colpito che il Pontefice abbia fatto riferimento al terzo conflitto mondiale e che altrettanto abbia fatto il Presidente Mattarella, esplicitando il rischio del germe del terrorismo inoculato dal fondamentalismo di matrice islamica.
L'aumento della libertà ha sostenuto Bauman, determina nelle società un aumento della paura. Noi abbiamo creduto nell'Europa come antidoto alle guerre, agli stermini e alle paure. Oggi, la violenza bestiale del Califfato islamico, il rischio terrorismo, l'incapacità dell'Europa e dell'occidente di lavorare per la risoluzione delle terribili situazioni di diseguaglianza presenti in Africa e in Asia, la nostra incapacità di avere organismi internazionali pronti ad intervenire dove la costruzione della pace servirebbe da soluzione anche per una parte dei flussi migratori, la solidarietà mancante di una parte dei paesi europei, rischiano di aggravare i già difficili problemi sociali dei nostri paesi,fomentando conflitti sociali e guerre tra poveri.
Forse la Germania, che più di noi ha impresse nella mente le immagini terribili del terzo Reich, può insieme alla Francia e all'Italia riscattare il ruolo decisivo dell'Europa.
O sarà la nostra generazione a fare dell'Europa il luogo della soluzione dei problemi di quest'area del pianeta, oppure i problemi ci sommergeranno e vinceranno demagogia, populismo e razzismo. Come abbiamo già visto purtroppo nella storia.
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