Milan Urban Food Policy Pact
Oltre cinquanta città di tutto il mondo firmeranno il Milan Urban Food Policy Pact, il patto sulle politiche alimentari urbane proposto dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
Il 15 ottobre a Palazzo Reale sindaci e delegazioni da vari continenti si ritroveranno per siglare il documento che costituisce una delle principali eredità dell'anno di Expo 2015 dedicato al tema "Nutrire il pianeta, energia per la vita".
Al documento, che impegna i sindaci a rendere più equo e sostenibile il sistema alimentare locale, hanno lavorato 50 città tra cui New York, Londra, Parigi, Shanghai, Melbourne e Dakar, e le adesioni continuano: tra le nuove città interessate al patto Lima, Vienna, Saragozza, L'Aia.
Il 16 ottobre, giornata mondiale dell'alimentazione, il patto Milan Urban Food Policy Pact sarà presentato al segretario generale della Nazioni Unite Ban Ki-moon. L'altra grande iniziativa che caratterizza l'impegno del Comune di Milano nell'ambito dell'alimentazione sostenibile è la definizione della Food Policy cittadina. La strategia che guiderà le politiche sul cibo nei prossimi cinque anni sarà approvata dalla giunta e presentata in consiglio comunale entro il mese di settembre. Il confronto con la città sulla Food Policy è partito a marzo e si è concluso con il town meeting, l'assemblea cittadina del 14 giugno. Gli incontri nelle zone, con esponenti del terzo settore e delle imprese, con i rappresentanti del forum città mondo e delle start-up hanno offerto molti spunti su come ripensare produzione e distribuzione del cibo, e su come promuovere consumi più consapevoli. In tutto 100 idee su come cambiare l'approccio al cibo della città. Ci sono proposte drastiche: "pesare i rifiuti prodotti in ogni famiglia, così da far capire ai milanesi quanto sprecano"; pensieri generosi "predisporre frigoriferi di vicinato", dove le famiglie possano depositare il cibo che avanza mettendolo a disposizione di chi ne ha bisogno; e suggerimenti concreti: "rilanciare i mercati coperti per il loro valore sociale", magari premiando chi li "raggiunge in bicicletta". Per tradurre in progetti alcune delle idee dei milanesi, potenziare attività esistenti o valorizzare esperienze pilota, il Comune ha aperto un bando di sponsorizzazione che permetterà ad aziende, organizzazioni e privati di partecipare alla trasformazione del sistema alimentare urbano e di contribuire anche all'evento di firma del Milan Urban Food Policy Pact. Gli ambiti di intervento previsto sono sei: iniziative per ridurre lo spreco, attività di educazione, lotta contro la povertà alimentare, promozione del cibo locale, rivitalizzazione dei mercati comunali, campagne di comunicazione. Tra gli esempi di progetti sponsorizzabili: la realizzazione di orti scolastici, le attività di educazione alimentare delle persone anziane e di chi si prende cura di loro, la raccolta di merci invendute nei mercati rionali e coperti e la redistribuzione a persone che ne hanno bisogno.
Il 15 ottobre a Palazzo Reale sindaci e delegazioni da vari continenti si ritroveranno per siglare il documento che costituisce una delle principali eredità dell'anno di Expo 2015 dedicato al tema "Nutrire il pianeta, energia per la vita".
Al documento, che impegna i sindaci a rendere più equo e sostenibile il sistema alimentare locale, hanno lavorato 50 città tra cui New York, Londra, Parigi, Shanghai, Melbourne e Dakar, e le adesioni continuano: tra le nuove città interessate al patto Lima, Vienna, Saragozza, L'Aia.
Il 16 ottobre, giornata mondiale dell'alimentazione, il patto Milan Urban Food Policy Pact sarà presentato al segretario generale della Nazioni Unite Ban Ki-moon. L'altra grande iniziativa che caratterizza l'impegno del Comune di Milano nell'ambito dell'alimentazione sostenibile è la definizione della Food Policy cittadina. La strategia che guiderà le politiche sul cibo nei prossimi cinque anni sarà approvata dalla giunta e presentata in consiglio comunale entro il mese di settembre. Il confronto con la città sulla Food Policy è partito a marzo e si è concluso con il town meeting, l'assemblea cittadina del 14 giugno. Gli incontri nelle zone, con esponenti del terzo settore e delle imprese, con i rappresentanti del forum città mondo e delle start-up hanno offerto molti spunti su come ripensare produzione e distribuzione del cibo, e su come promuovere consumi più consapevoli. In tutto 100 idee su come cambiare l'approccio al cibo della città. Ci sono proposte drastiche: "pesare i rifiuti prodotti in ogni famiglia, così da far capire ai milanesi quanto sprecano"; pensieri generosi "predisporre frigoriferi di vicinato", dove le famiglie possano depositare il cibo che avanza mettendolo a disposizione di chi ne ha bisogno; e suggerimenti concreti: "rilanciare i mercati coperti per il loro valore sociale", magari premiando chi li "raggiunge in bicicletta". Per tradurre in progetti alcune delle idee dei milanesi, potenziare attività esistenti o valorizzare esperienze pilota, il Comune ha aperto un bando di sponsorizzazione che permetterà ad aziende, organizzazioni e privati di partecipare alla trasformazione del sistema alimentare urbano e di contribuire anche all'evento di firma del Milan Urban Food Policy Pact. Gli ambiti di intervento previsto sono sei: iniziative per ridurre lo spreco, attività di educazione, lotta contro la povertà alimentare, promozione del cibo locale, rivitalizzazione dei mercati comunali, campagne di comunicazione. Tra gli esempi di progetti sponsorizzabili: la realizzazione di orti scolastici, le attività di educazione alimentare delle persone anziane e di chi si prende cura di loro, la raccolta di merci invendute nei mercati rionali e coperti e la redistribuzione a persone che ne hanno bisogno.
Il Milan Urban Food Policy Pact è un patto internazionale al quale oltre 40 città del mondo stanno lavorando per rendere il sistema alimentare delle loro aree urbane più equo e sostenibile. L’intenzione è quella di costituire una rete di scambio di idee, buone pratiche sul cibo da tradurre in azioni concrete.
L’idea del patto è stata lanciata dal sindaco Giuliano Pisapia a febbraio 2014, durante il summit di Johannesburg delle città sostenibili che fanno parte del gruppo C40.
“La produzione, la trasformazione e la distribuzione del cibo, insieme allo spreco delle risorse alimentari, riguardano da vicino il futuro di tutti noi” ha detto Pisapia a Johannesburg “Vorrei coinvolgere tutte le città presenti, molto sensibili su questo tema. Expo 2015 ci offre una grande occasione per pianificare il futuro anche nel campo dell’alimentazione sana ed equilibrata. Che non significa tristi rinunce, ma vere e proprie opportunità per uno sviluppo alternativo, con ricadute non solo sul piano della salute, ma anche economico e sociale. Laddove gli Stati non riescono a raggiungere i risultati, le sinergie tra le città possono invece vincere le sfide che ci troviamo ad affrontare”.
Le città si sono confrontate da settembre 2014 in videoconferenza per definire i contenuti del patto con l’ausilio di un gruppo di esperti.
Il documento è anche sottoposto all’esame di un advisory group, un tavolo di organismi internazionali che ha il compito di consigliare le città su come meglio armonizzare il patto con altre iniziative simili già esistenti.