Con la ludopatia non si gioca
Intervento di Franco Mirabelli a Radio Immagina (video).
Ciò che è stato fatto sul gioco non è sufficiente perché c’è sicuramente una questione che riguarda la domanda e l’offerta di gioco ma non può essere separata da un ragionamento che comprende il fatto che stiamo parlando di un’industria con molti occupati e, quindi, bisogna pensare a come il ridimensionamento del gioco e la diminuzione dell’offerta di gioco si riesce a gestire, evitando che troppe aziende e troppe persone vengano messe in difficoltà.
Inoltre, c’è anche un problema generale che continuo a ritenere fondamentale.
Ciò che è stato fatto sul gioco non è sufficiente perché c’è sicuramente una questione che riguarda la domanda e l’offerta di gioco ma non può essere separata da un ragionamento che comprende il fatto che stiamo parlando di un’industria con molti occupati e, quindi, bisogna pensare a come il ridimensionamento del gioco e la diminuzione dell’offerta di gioco si riesce a gestire, evitando che troppe aziende e troppe persone vengano messe in difficoltà.
Inoltre, c’è anche un problema generale che continuo a ritenere fondamentale.
Anniversario dell'attentato a Bruxelles
Articolo di Patrizia Toia.
Uno degli attacchi terroristici più gravi avvenuti nel cuore dell'Europa. Il 22 marzo 2016, a pochi mesi dall'attacco al Bataclan, due esplosioni colpirono l'aeroporto di Zaventem e una qualche ora dopo colpì la stazione della metropolitana di Maelbeek. Ricordo quel giorno vissuto chiusa nell’ufficio di Bruxelles, a guardarci increduli e angosciati, alla ricerca di un perché, di una ragione che mai la violenza è in grado di dare.
L'attentato venne rivendicato dall'autoproclamato ISIS.
Uno degli attacchi terroristici più gravi avvenuti nel cuore dell'Europa. Il 22 marzo 2016, a pochi mesi dall'attacco al Bataclan, due esplosioni colpirono l'aeroporto di Zaventem e una qualche ora dopo colpì la stazione della metropolitana di Maelbeek. Ricordo quel giorno vissuto chiusa nell’ufficio di Bruxelles, a guardarci increduli e angosciati, alla ricerca di un perché, di una ragione che mai la violenza è in grado di dare.
L'attentato venne rivendicato dall'autoproclamato ISIS.
Con medici e infermieri del San Raffaele
La Regione ha il dovere di controllare le condizioni di lavoro al San Raffaele. A chiederlo sono il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti e la consigliera regionale Carmela Rozza (Pd), a seguito dell’audizione dei rappresentanti sindacali dei lavoratori dell’ospedale che si è tenuta giovedì, su richiesta degli stessi consiglieri dem, in una seduta congiunta delle commissioni Sanità e Lavoro. “Il quadro tracciato – affermano Rozza e Borghetti – è drammatico. Le condizioni contrattuali sono svantaggiose e non eque (si applicano trattamenti economici diversi per le stesse attività), tanto che moltissimi professionisti hanno dato le dimissioni e chi resta è costretto a turni massacranti. Il rischio che quello che era un fiore all’occhiello della sanità lombarda perda la sua attrattività e non sia più in grado di garantire ai pazienti cure adeguate è altissimo”.
La guerra va abolita prima che cancelli l’uomo dalla storia
Articolo della Stampa.
Il Pontefice all'Angelus torna a invocare la fine del conflitto nell’est Europa. Parla della «bestialità» della battaglia, «atto barbaro e sacrilego». La guerra «non può essere qualcosa di inevitabile», scandisce papa Francesco, «va abolita prima che cancelli l’uomo dalla storia. Per il Vescovo di Roma bisogna ripudiare le violenze, che avvengono mentre i potenti decidono e i poveri muoiono. «Ho letto che dall'inizio dell'aggressione» russa «un bambino su due è stato sfollato. Questo vuol dire distruggere il futuro», denuncia Bergoglio.
Il Pontefice all'Angelus torna a invocare la fine del conflitto nell’est Europa. Parla della «bestialità» della battaglia, «atto barbaro e sacrilego». La guerra «non può essere qualcosa di inevitabile», scandisce papa Francesco, «va abolita prima che cancelli l’uomo dalla storia. Per il Vescovo di Roma bisogna ripudiare le violenze, che avvengono mentre i potenti decidono e i poveri muoiono. «Ho letto che dall'inizio dell'aggressione» russa «un bambino su due è stato sfollato. Questo vuol dire distruggere il futuro», denuncia Bergoglio.