Dopo le stragi di Capaci e via d’Amelio niente è stato più come prima. Niente doveva essere come prima. Ma non tutto è andato così, e non sempre. Non è un gioco di parole, è un’amara constatazione. Le terribili esplosioni, quell’enorme cratere sull’autostrada, il palazzi sventrati, il fuoco, le sirene, sono stati un drammatico pugno allo stomaco che ha svegliato l’Italia intera da torpori colpevoli, da un quieto vivere col male dentro. La strategia stragista decisa dai corleonesi ha tolto alibi, e illusioni di convivenza con le mafie. Cosa nostra mostrava a tutti il suo volto di morte uccidendo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Morti che hanno provocato un sussulto nel Paese, un ricompattarsi contro un nemico comune.
Un Paese»