I vescovi votano per l'Ue unita

Intervista di Avvenire.
Anche dell’Europa si è parlato molto in questi giorni all’Assemblea della Cei. E secondo un sentire comune che il cardinale Angelo Bagnasco conferma ed estende a tutto l’episcopato continentale. «I vescovi europei credono fermamente nell’Europa unita e auspicano che anche in questa tornata elettorale ci sia una testimonianza concreta che confermi il sogno di un cammino unitario dei padri dell’Europa». L’arcivescovo di Genova, che abbiamo avvicinato in una pausa dei lavori (conclusi giovedì), è da due anni e mezzo presidente del Ccce, il Consiglio delle Conferenze episcopali europee. E proprio da questo osservatorio privilegiato sottolinea: «La disgregazione dell’Ue sarebbe un disastro per l’Occidente in particolare e per il mondo in generale. Nessuno può augurarsela».
E' in gioco il nostro futuro

Per il futuro dell'Europa e dell'Italia

Per l’Europa la scelta è molto semplice: tra chi vuole salvare e rilanciare il progetto di un’Europa migliore, più utile alla vita delle persone, più forte e unita in uno scenario globale sempre più complesso, capace di dare risposte all’altezza delle grandi sfide del nostro tempo in materia di sicurezza, ambiente, lotta ai cambiamenti climatici, diritti, lavoro, politica estera. Dalla parte opposta c’è chi, in nome di un “sovranismo” suicida vuole distruggere l’Europa, rendendo al tempo stesso il nostro paese più isolato e debole, succube dalla grandi potenze economiche del mondo e incapace di contare davvero sui tavoli dove si compiono le grandi scelte che riguardano la vita delle persone.
Votare PD per un'Italia in un'Europa forte e unita

Le elezioni di domenica prossima, saranno certamente le più importanti, dall’elezione del primo Parlamento europeo, avvenuto nel 1979 e segneranno un punto di svolta, per la nostra generazione e per quella che verrà.
E' necessario lo sviluppo di una cultura comune per tutti i popoli europei

"La stessa sopravvivenza delle comunita' umane e del nostro pianeta sono minacciate e le misure prese per evitarlo sono insufficienti. L'Europa vive una fase storica che esige nuove risposte.
Di fronte alla sfida posta dalla crescente disuguaglianza economica, dall'invecchiamento della popolazione, dalla disoccupazione, dalle trasformazioni tecnologiche e dall'estremismo politico e religioso le risposte in atto sono troppo spesso formulate all'interno di visioni di breve periodo".
Di fronte alla sfida posta dalla crescente disuguaglianza economica, dall'invecchiamento della popolazione, dalla disoccupazione, dalle trasformazioni tecnologiche e dall'estremismo politico e religioso le risposte in atto sono troppo spesso formulate all'interno di visioni di breve periodo".