
Ieri sera si è svolto il Consiglio Comunale di insediamento, tornare a quel banco con la responsabilità che ne consegue, quindici anni dopo , è stato emozionante.
Percepisco la fiducia dei miei concittadini, li sento vicini.
Tanti sono i ruoli che ho ricoperto, il più prestigioso sedere sui banchi del Parlamento, votare due Presidenti della Repubblica, essere protagonista di tanti provvedimenti che hanno avuto il valore di migliorare la vita di tante persone è stato fantastico.
Però essere chiamato a guidare la mia comunità mi riempie di orgoglio e di responsabilità.
Cercherò»
Una Chiesa che ha «una speranza per tutti» e che si dedica in particolare «a chi rischia di restare indietro». Una Chiesa che si ostina ad annunciare a una città «smarrita sul fine ultimo» che la vita non finisce nel nulla, ma che «l’esito ultimo è la vita felice » e ci sono «buone ragioni per impegnarsi a rendere più bella la società». Una Chiesa che incoraggia «l’alleanza tra le istituzioni » perché ogni cosa, la «vita ordinaria» come i grandi eventi – e tali saranno le Olimpiadi invernali del 2026 – sia orientata a «quel bene comune che è la convivenza fraterna», e non si crei «una città dei vincenti e una città dei perdenti».
Una Chiesa»