Costruiamo un nuovo modello di sviluppo

Dopo mesi siamo di nuovo riuniti nell’occasione della Direzione Nazionale, pochi mesi ma sembra passato un secolo. Tutto è di nuovo cambiato e il fatto che questa riunione si svolga per la prima volta nella storia della politica solo grazie all’utilizzo della rete, dà l’idea dello sconvolgimento epocale che abbiamo vissuto e stiamo vivendo.
In realtà in questi mesi nulla si è fermato; anzi, come non mai la politica si è trovata a dover compiere scelte impegnative, incalzata da eventi che richiedevano quotidianamente, direi ogni ora, decisioni e scelte operative e di carattere strategico.
Il presidio medico territoriale si è perso

"Io evito per rispetto istituzionale di bisticciare con il presidente Fontana, ma un esame di coscienza sulla sanità lombarda e un progetto di cambiamento servono perché alcune cose sono lì da vedere - ha aggiunto -. Il presidio medico territoriale si è perso in Lombardia. Anche io ho fatto errori quindi non sono qui a fare il santarellino che da lezioni agli altri. Come si fa a non riconoscere che i grandi ospedali non bastano? Io pretendo solo questo, una riflessione e voglio un cambiamento".
L’Italia e la promozione dei diritti fondamentali delle donne

In tutto il mondo la crisi del coronavirus ha colpito più duramente le donne ma ha anche dimostrato la loro grande forza e resilienza, a partire dal ruolo fondamentale che hanno rivestito in prima linea tra gli operatori sanitari e nei laboratori scientifici.
Tra gli effetti del lockdown si è registrato ovunque un drammatico aumento degli episodi di violenza domestica e abusi contro le donne. Non solo: con la chiusura delle scuole in molte famiglie l’educazione e la cura dei figli si è scaricata in modo particolare sulle madri e per molte di loro si sta rivelando difficile, se non impossibile, tornare al lavoro.
Centri estivi, in Lombardia si scarica sui Comuni

Lo scrive in una nota Carlo Borghetti, vicepresidente PD del Consiglio regionale lombardo.
I conflitti fra le istituzioni aprono fratture nella società

«Cinquant’anni or sono i cittadini delle Regioni a statuto ordinario vennero chiamati per la prima volta alle urne per eleggere i loro rappresentanti nei Consigli regionali. Si completava così il disegno dei Costituenti e la democrazia nel nostro Paese compiva un ulteriore, significativo passo in avanti, ampliando le sue basi e rafforzando il carattere pluralista delle sue istituzioni.
La Repubblica nasce nel rifiuto del carattere autoritario e centralista dello Stato, inasprito dal regime fascista, contro la tradizione dei liberi Comuni e delle identità dei territori, ricchezza della civiltà dell’Italia.