Serve una norma nazionale per fermare lo spreco di suolo
"Secondo gli ultimi dati del rapporto annuale Ispra 2020, in Italia il consumo di suolo ha raggiunto il 7,1% del totale. Da 8.100 chilometri quadrati degli anni '50 a 21.400 chilometri quadrati nel 2019 di terreno irrimediabilmente perduto. Il Veneto, con 785 ettari in un anno, e' la regione che nel 2019 ne consuma di piu', seguita da Lombardia e Puglia. A dirlo e' Chiara Braga, responsabile Ambiente del Pd, in occasione della Giornata mondiale del suolo, istituita dalla Fao. "Consumare suolo - riprende - anche a fronte di eventi atmosferici estremi sempre piu' frequenti a causa del cambiamento climatico in atto, aggrava il dissesto idrogeologico e mette a rischio la sicurezza di cittadini e aziende colpite da allagamenti, frane e bombe d'acqua. Senza dimenticare la grave perdita di ettari di superficie coltivabile da cui proviene il cibo italiano. Non si puo' piu' aspettare; serve al piu' presto una disciplina nazionale contro il consumo di suolo che accompagni il recupero del patrimonio edilizio esistente e restituisca alla natura superfici impermeabilizzate".
Manovra di Bilancio: idee e proposte in sintonia con la svolta dell’Europa per lo sviluppo
Intervento di Franco Mirabelli all'incontro organizzato dal PD Est Ticino.
Finalmente si è trovato un accordo importante che oggi ci fa guardare con tranquillità alla possibilità di utilizzare le risorse del Recovery Fund per i prossimi anni.
Sono risorse che vanno impegnate entro il 2023 e spese entro il 2026.
Oggi abbiamo la certezza che quei soldi ci saranno. Si tratta di 209 miliardi complessivi, di cui 80 miliardi sono a fondo perduto e possono consentire al nostro Paese di fare investimenti significativi su terreni fondamentali per il futuro, come le infrastrutture, la green economy, la digitalizzazione, la sanità, la scuola e la ricerca.
Questi soldi oggi ci sono, come è chiarito dall’accordo che si è trovato in Europa.
Finalmente si è trovato un accordo importante che oggi ci fa guardare con tranquillità alla possibilità di utilizzare le risorse del Recovery Fund per i prossimi anni.
Sono risorse che vanno impegnate entro il 2023 e spese entro il 2026.
Oggi abbiamo la certezza che quei soldi ci saranno. Si tratta di 209 miliardi complessivi, di cui 80 miliardi sono a fondo perduto e possono consentire al nostro Paese di fare investimenti significativi su terreni fondamentali per il futuro, come le infrastrutture, la green economy, la digitalizzazione, la sanità, la scuola e la ricerca.
Questi soldi oggi ci sono, come è chiarito dall’accordo che si è trovato in Europa.
L'Unione Europea non rimandi la difesa dell'ambiente
"Il tema della difesa dell'ambiente non può più essere rimandato. Elaborare e incentivare modelli di sviluppo economico sostenibile deve essere una delle priorità delle prossime scelte europee." È l'appello della vicesindaca della città metropolitana di Milano Arianna Censi (Pd), che fa parte della delegazione italiana al Comitato europeo delle Regioni (CdR) e lavora proprio nella commissione Ambiente, a margine del dibattito in plenaria con la ministra tedesca dell'Ambiente, Svenja Schulze.
Anche la ministra ha sottolineato che, proprio come nel caso del Covid, "una buona cooperazione tra tutti i livelli politici, europeo, nazionale, regionale e locale" è un fattore chiave di successo nella politica ambientale e climatica.
Anche la ministra ha sottolineato che, proprio come nel caso del Covid, "una buona cooperazione tra tutti i livelli politici, europeo, nazionale, regionale e locale" è un fattore chiave di successo nella politica ambientale e climatica.
Autorevolezza, competitività e comunità
Intervento di Marina Berlinghieri.
Autorevolezza, competitività e comunità sono le parole chiave del discorso introduttivo di Ursula von der Leyen di poco fa durante i lavori della Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell'Unione.
Penso che il lavoro delle Istituzioni Europee debba avere l'obiettivo di rendere l'Europa forte e autorevole sul campo internazionale. Dobbiamo sviluppare una vera politica estera e di difesa comune. Dobbiamo parlare con una sola voce nelle relazioni internazionali: con gli altri paesi del Mediterraneo e del Vicino Oriente, con la Cina e le economie emergenti, nonché con la Russia e l'Europa centro-orientale.
Autorevolezza, competitività e comunità sono le parole chiave del discorso introduttivo di Ursula von der Leyen di poco fa durante i lavori della Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari dell'Unione.
Penso che il lavoro delle Istituzioni Europee debba avere l'obiettivo di rendere l'Europa forte e autorevole sul campo internazionale. Dobbiamo sviluppare una vera politica estera e di difesa comune. Dobbiamo parlare con una sola voce nelle relazioni internazionali: con gli altri paesi del Mediterraneo e del Vicino Oriente, con la Cina e le economie emergenti, nonché con la Russia e l'Europa centro-orientale.