Gli studenti ripensano Milano

«La risposta degli studenti, di fronte alla presentazione del progetto e alle tematiche che lo ispirano è stata sorprendente», sottolinea Elena Tettamanti, Presidente degli Amici della Triennale. «Veramente alta è stata la qualità dei loro contributi e inattesa la diversità delle scuole di appartenenza degli studenti che hanno partecipato al contest, dal liceo artistico al liceo classico, indicativa di una sensibilità diffusa e uniforme dei giovani su queste problematiche». «Per questo ringraziamo ancora Giuseppe Caprotti che ha deciso di sostenere il progetto», prosegue Tettamanti. Per Giuseppe Caprotti, Presidente della Fondazione Europea Guido Venosta nonché mecenate del progetto, «le nuove generazioni esprimono una seria preoccupazione per le questioni ambientali e per i temi legati al climate change. Con il progetto “Ri-Abitiamo Milano” abbiamo infatti dato la possibilità ai giovani dei licei milanesi di esprimersi sul rapporto tra la loro città e l’ambiente che li circonda, facendo delle proposte concrete. Le loro risposte sono state infatti stupefacenti e molto brillanti. Ci auspichiamo che siano valutate e in alcuni casi adottate, armonizzandole con i piani comunali già in essere o futuri».
Dopo una shortlist di trenta progetti, i vincitori di questa edizione sono Davide Fatini e Dylan Amoruso per il progetto di riqualificazione dell’area industriale ex Innocenti; il progetto Permacultura per adeguare il verde pubblico a misura di Milano di Carolina Bagnasacco, Arianna Fantoni, Lavinia Taverni; la valorizzazione del quartiere ebraico di Alessia Nassimiha, Yael Recanati, Gabriel Loley, Jonathan Vona, Dan Hasbani. I tre vincitori riceveranno in premio un “buono cultura” del valore di 1.000 euro ciascuno (libri, audiovisivi, programmi digitali). Diverse le scuole che hanno preso parte al progetto: il liceo artistico Caravaggio, il liceo classico Tito Livio e il liceo scientifico Federico Jarach della Comunità Ebraica. Il progetto “Ri-abitiamo Milano” ha coinvolto 200 scuole e 25 mila studenti.
Fonte: La Stampa