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Recovery Plan: 5 team al lavoro sui nuovi progetti

Written by Enrico Giovannini.

Enrico GiovanniniNella struttura tecnica di missione del ministero, "inseriremo nuove professionalità per affrontare aspetti specifici, come la digitalizzazione delle infrastrutture o l'adozione di un approccio di economia circolare nella costruzione di reti durevoli e resilienti". Lo dice in un'intervista a 'La Stampa' Enrico Giovannini, Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. "Con il Ministero dell'Economia e delle Finanze stiamo lavorando per assumere, grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza, figure altamente specializzate come elemento trasformativo", aggiunge. Saranno "assunzioni limitate, mirate e su temi innovativi" spiega. Nel ministero "ho trovato personale qualificato e, non a caso, ho confermato molti dirigenti. Con loro e con nuove professionalità ho creato un team dedicato al Recovery Plan. Sarà attivo su cinque dimensioni".
Il primo gruppo "si occuperà dei progetti e del confronto con la Commissione Ue; il secondo studierà le innovazioni normative necessarie per garantire l'attuazione rapida dei progetti; il terzo sarà sull'innovazione interna al ministero; il quarto sui sistemi informativi per assicurare lo scambio dei dati necessari per monitorare la realizzazione dei progetti approvati; il quinto sull'impatto economico, sociale e ambientale del Pnrr. Il piano italiano "deve essere pronto entro aprile" e poi va attuato. La parte infrastrutturale del Pnrr "è stata già accolta dalla Commissione. Mi aspetto quindi che il cuore del Piano sarà confermato, anche se proporremo modifiche". Fra i dossier finiti fuori dal Pnrr, che per per le infrastrutture e i trasporti vale 48 miliardi, la manutenzione delle strade, "così come tutte le opere che non si possono completare entro il 2026, vincolo preciso e stringente". Non bisogna caricare il Pnrr,"di ambizioni irrealistiche", dice. Fra gli altri temi dell'intervista c'è Alitalia: "Il governo spinge per un vettore nazionale" e si lavora a un piano da discutere con Bruxelles. I tempi "sono stretti e, come sappiamo, ci sono problemi di cassa". L'intesa Fs-Anas va avanti ("possiamo ridurre le criticità del sistema") mentre su Aspi si "deve uscire dall'incertezza e così poter definire le regole per cui, da adesso in poi, Aspi e gli altri gestori, investiranno di più sulla sicurezza, sulla manutenzione e sull'innovazione".
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