Recovery Plan: 5 team al lavoro sui nuovi progetti

Il primo gruppo "si occuperà dei progetti e del confronto con la Commissione Ue; il secondo studierà le innovazioni normative necessarie per garantire l'attuazione rapida dei progetti; il terzo sarà sull'innovazione interna al ministero; il quarto sui sistemi informativi per assicurare lo scambio dei dati necessari per monitorare la realizzazione dei progetti approvati; il quinto sull'impatto economico, sociale e ambientale del Pnrr. Il piano italiano "deve essere pronto entro aprile" e poi va attuato. La parte infrastrutturale del Pnrr "è stata già accolta dalla Commissione. Mi aspetto quindi che il cuore del Piano sarà confermato, anche se proporremo modifiche". Fra i dossier finiti fuori dal Pnrr, che per per le infrastrutture e i trasporti vale 48 miliardi, la manutenzione delle strade, "così come tutte le opere che non si possono completare entro il 2026, vincolo preciso e stringente". Non bisogna caricare il Pnrr,"di ambizioni irrealistiche", dice. Fra gli altri temi dell'intervista c'è Alitalia: "Il governo spinge per un vettore nazionale" e si lavora a un piano da discutere con Bruxelles. I tempi "sono stretti e, come sappiamo, ci sono problemi di cassa". L'intesa Fs-Anas va avanti ("possiamo ridurre le criticità del sistema") mentre su Aspi si "deve uscire dall'incertezza e così poter definire le regole per cui, da adesso in poi, Aspi e gli altri gestori, investiranno di più sulla sicurezza, sulla manutenzione e sull'innovazione".