Il Paese non può permettersi una crisi

Noi, "così come aspettiamo il vaccino per dare speranza all'Italia ammalata, abbiamo bisogno di un vaccino anche per l'economia: un grande piano che dia all'Italia un traguardo per uscire dalla crisi". Per il Recovery Plan servono "pochi grandi progetti con un'unica strategia", per l'ambiente, la digitalizzazione, le infrastrutture e l'ammodernamento delle strutture produttive. Progetti "concreti, non capitoli di spesa". Prodi pensa "che la decisione finale per il Next Generation Ue debba essere in capo al premier affiancato dai ministri economici Gualtieri e Patuanelli, con Amendola a fare da tramite e collegamento con Bruxelles". Ci si dovrà servire anche "di un gruppo di persone di alta competenza che affianchi il lavoro del Cipe e delle diverse burocrazie, operando naturalmente in rapporto con le Regioni e i sindacati. Ma la decisione finale non può che essere al massimo livello politico". Per aiutare le persone in difficoltà "il governo ha speso in aiuti cifre senza precedenti, anche se la povertà è molto estesa e le risorse non bastano mai". La rabbia "si attenua solo se c'è una meta comune, una speranza di futuro, alimentata da progetti per la ripresa. E poi bisognerà rivedere i meccanismi di redistribuzione della ricchezza perché altrimenti le nostre democrazie non reggeranno".