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Svolta storica dopo l'austerità

Written by David Sassoli.

David Sassoli In Europa la risposta alla crisi del Covid-19, con il Piano di rilancio economico proposto dalla Commissione, ha prodotto una svolta storica, con l'abbandono dei canoni neoliberisti dominanti negli ultimi 20 anni e delle politiche di austerità che avevano generato difficoltà e disuguaglianze fra gli Stati membri. Ora l'Italia dovrà aumentare considerevolmente la sua capacità di programmazione e di spesa, e investire, con il sostegno dei fondi europei, nel sistema sanitario, nelle infrastrutture nei beni comuni come educazione, formazione e accesso per tutti alle nuove tecnologie, e sul nuovo modello di sviluppo basato sulla Green Economy e sulla transizione digitale. Questi, a grandi linee, i contenuti dell'intervento del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, alla prima giornata degli "Stati generali", la serie di incontri organizzati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte con rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee e delle parti sociali, per un confronto sui progetti di rilancio del Paese.
"In Europa c'è grande fiducia nel governo italiano e nella comunità nazionale che ha dato prova di coraggio, disciplina, solidarietà", ha detto innanzitutto Sassoli, sottolineando poi che, di fronte alla pandemia del Covid-19, le scelte dell'Ue sono state "molto diverse dal passato". "Non eravamo di fronte alla solita Europa, vista spesso come lontana dalla vita reale. L'Unione ha prodotto in poche settimane un cambiamento di portata storica e non coglierlo sarebbe un errore politico. È vero, ci sono ancora questioni da chiarire, trattative da completare, e non mancheranno contrasti anche duri. Ma una svolta si è compiuta", ha affermato il presidente del Parlamento europeo, che ha elencato tutti i elementi della risposta complessiva europea: "Il programma di acquisti della Bce, la sospensione del Patto di stabilità e crescita, la deroga agli aiuti di Stato, la linea di credito del Mes senza troike e condizionalità, il raddoppio del bilancio Ue, il suo finanziamento con strumenti comuni, l'introduzione nell'erogazione delle risorse del principio del maggior bisogno, la soppressione del co-finanziamento statale nei fondi della coesione". Per Sassoli "sono mutate le coordinate, cioè le linee guida delle politiche che hanno governato l'Europa negli ultimi 20 anni. I canoni neoliberisti che avevano spinto l'Unione nelle difficoltà e negli squilibri che conosciamo sono stati ritenuti non idonei ad affrontare la fase nuova. Questo è il nodo politico che occorre afferrare e da cui ripartire". Ora, ha continuato, bisogna "dimostrare che dopo l'austerità che ha generato diseguaglianze, può esservi un'Europa più forte, vicina ai suoi cittadini, capace di giocare un ruolo come attore globale". "La grande lezione del Covid-19", ha rilevato il presidente dell'Europarlamento, è "che non c'è politica, non c'è sovranità, non c'è neppure identità nazionale senza l'orizzonte europeo", che "le attuali difficoltà possono essere affrontare e superate solo con politiche comuni. E' chiaro a tutti ormai che nessuno può farcela da solo e che il primo e più importante interesse nazionale è quello della coesione europea, della sua unità e solidarietà". "Il Parlamento europeo - ha ricordato Sassoli - ha subito chiesto all'Unione una risposta ambiziosa e all'altezza della sfida e ringrazio la Presidente von der Leyen e il Commissario Gentiloni per aver ascoltato il Parlamento", per il quale, ha sottolineato, la proposta della Commissione sul Recovery Plan "è la base minima di compromesso e non accetteremo nessun passo indietro. E su questo sappiamo di poter contare sull'impegno del governo italiano".
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