No ai pazienti positivi nelle RSA

La diffusione del virus in una RSA sarebbe devastante, sia per gli ospiti che per gli operatori, ed è illusorio pensare di potere separare con sicurezza eventuali spazi per pazienti Covid. La promiscuità di persone Covid e non-Covid va evitata ovunque! Di più, chi lavora in RSA e nelle strutture sociosanitarie deve avere accesso a tutti i dispositivi di protezione necessari. Problema analogo per i Centri diurni integrati per anziani e i Centri diurni per Disabili. La Regione è stata interpellata da diversi giorni, non solo da parte nostra, sull’opportunità di disporne la chiusura, ma nessuna decisione è stata presa. Affidarsi alla discrezionalità dei gestori crea solo ulteriori disagi, anche alle famiglie. La Regione ha la necessaria autonomia decisionale: decida subito regole chiare e sicure su queste strutture sociosanitarie come sui centri socioeducativi e su tutti gli altri servizi educativi, senza lasciare la patata bollente in mano ai Comuni o ai gestori. Il Veneto e l’Emilia-Romagna lo hanno già fatto”.
Per seguire l'attività di Carlo Borghetti: sito web - pagina facebook