Presto al Mibact un servizio per monitorare le gare
"Per correttezza, poiché i numeri restano agli atti della Camera, devo dire che non ho trovato riscontro di questa cifra dei 2 miliardi". Lo ha detto il ministro dei beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, rispondendo oggi al Question Time alla Camera dei Deputati sulla necessità di attivare gli investimenti in cultura e turismo e sulle risorse, per circa 2 miliardi di euro, che non risulta siano state utilizzate durante la gestione del precedente Governo (video dell’intervento). " Ho un lungo elenco di numeri, ma il tempo - ha spiegato il ministro Franceschini - non mi consente di leggerli tutti. Il programma operativo 'Cultura e sviluppo', 490 milioni, sono stati interamente programmati e in corso d'attuazione, tant'è vero che questo ha consentito, raggiungendo gli obiettivi di target e performance, di riprogrammare 29 milioni.
I fondi FESR- Fondo europeo di sviluppo regionale e FdR- Fondo di Rotazione sono 161 progetti, 426 milioni, 22 in fase di gara, 80 cantieri in corso, 28 cantieri conclusi. L'FSC- Forest Stewardship Council: 128 interventi, pari a 1.758.000; 111 interventi per un valore complessivo di 1.492.000 milioni su operazioni di restauro e valorizzazione; 21 nuovi interventi sono programmati per altri 39 milioni. Ci sono 15 operazioni, per un importo di 314 milioni, che presentano dei ritardi attuativi: 13 operazioni, pari a circa 290 milioni, e 2 interventi, per mancato rilascio delle autorizzazioni. Tutte queste operazioni sono sottoposte a un piano di azione per il superamento delle criticità riscontrate, come previsto nel monitoraggio trimestrale della delibera del Cipe del 2018". Il ministro ha poi sottolineato che: "c’è un problema generale della pubblica amministrazione italiana che è avere risorse e non avere capacità di spesa adeguate, mentre avremmo un grande bisogno di fare investimenti, di attuarli, sia per le opere che per i parametri che ci richiede rispettati dall'Unione europea". Franceschini ha anche annunciato che "nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri di riorganizzazione del Ministero, che andrà in approvazione entro qualche giorno, noi prevedremo un servizio apposito che si occupi di contratti, quindi gare, relativi ai beni culturali, un ufficio apposito che si occupi di monitoraggio costante sullo stato di attuazione delle gare e, contemporaneamente, insisteremo nell'utilizzo - come sono le indicazioni di carattere generale - di Invitalia come stazione appaltante, perché le strutture del Ministero molto spesso hanno grandi professionalità in altri campi ma non hanno strutture adeguate per reggere un ritmo importante di gare, che è derivato dal fatto che proprio i Governi precedenti hanno aumentato consistentemente il numero di risorse - ed è una cosa positiva - destinate agli interventi sui beni culturali".
I fondi FESR- Fondo europeo di sviluppo regionale e FdR- Fondo di Rotazione sono 161 progetti, 426 milioni, 22 in fase di gara, 80 cantieri in corso, 28 cantieri conclusi. L'FSC- Forest Stewardship Council: 128 interventi, pari a 1.758.000; 111 interventi per un valore complessivo di 1.492.000 milioni su operazioni di restauro e valorizzazione; 21 nuovi interventi sono programmati per altri 39 milioni. Ci sono 15 operazioni, per un importo di 314 milioni, che presentano dei ritardi attuativi: 13 operazioni, pari a circa 290 milioni, e 2 interventi, per mancato rilascio delle autorizzazioni. Tutte queste operazioni sono sottoposte a un piano di azione per il superamento delle criticità riscontrate, come previsto nel monitoraggio trimestrale della delibera del Cipe del 2018". Il ministro ha poi sottolineato che: "c’è un problema generale della pubblica amministrazione italiana che è avere risorse e non avere capacità di spesa adeguate, mentre avremmo un grande bisogno di fare investimenti, di attuarli, sia per le opere che per i parametri che ci richiede rispettati dall'Unione europea". Franceschini ha anche annunciato che "nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri di riorganizzazione del Ministero, che andrà in approvazione entro qualche giorno, noi prevedremo un servizio apposito che si occupi di contratti, quindi gare, relativi ai beni culturali, un ufficio apposito che si occupi di monitoraggio costante sullo stato di attuazione delle gare e, contemporaneamente, insisteremo nell'utilizzo - come sono le indicazioni di carattere generale - di Invitalia come stazione appaltante, perché le strutture del Ministero molto spesso hanno grandi professionalità in altri campi ma non hanno strutture adeguate per reggere un ritmo importante di gare, che è derivato dal fatto che proprio i Governi precedenti hanno aumentato consistentemente il numero di risorse - ed è una cosa positiva - destinate agli interventi sui beni culturali".
Testo dell’intervento di Franceschini:
“Apprezzo lo spirito costruttivo dell'interrogazione, però, per correttezza, poiché i numeri restano agli atti della Camera, devo dire che non ho trovato riscontro di questa cifra dei 2 miliardi; capisco che è stata indicata comunicativamente. Ho un lungo elenco di numeri, ma il tempo non mi consente di leggerli tutti. Il programma operativo “Cultura e sviluppo”, 490 milioni, sono stati interamente programmati e in corso d'attuazione, tant'è vero che questo ha consentito, raggiungendo gli obiettivi di target e performance, di riprogrammare 29 milioni. I fondi FESR e FdR sono 161 progetti, 426 milioni, 22 in fase di gara, 80 cantieri in corso, 28 cantieri conclusi.
L'FSC: 128 interventi, pari a 1 miliardo e 758 milioni; 111 interventi per un valore complessivo di 1 miliardo e 492 milioni su operazioni di restauro e valorizzazione; 21 nuovi interventi sono programmati per altri 39 milioni. Ci sono 15 operazioni, per un importo di 314 milioni, che presentano dei ritardi attuativi: 13 operazioni, pari a circa 291 milioni, e 2 interventi, per mancato rilascio delle autorizzazioni. Tutte queste operazioni sono sottoposte a un piano di azione per il superamento delle criticità riscontrate, come previsto nel monitoraggio trimestrale della delibera del CIPE del 2018.
Detto questo, il tema è reale. C'è un problema generale della pubblica amministrazione italiana che è avere risorse e non avere capacità di spesa adeguate, mentre avremmo un grande bisogno di fare investimenti, di attuarli, sia per le opere che per i parametri da rispettare che ci richiede l'Unione europea. Quindi, ogni amministrazione deve migliorare questo. Da questo punto di vista, nel DPCM di riorganizzazione del Ministero, che andrà in approvazione entro qualche giorno, noi prevedremo un servizio apposito che si occupi di contratti, quindi gare, relativi ai beni culturali, un ufficio apposito che si occupi di monitoraggio costante sullo stato di attuazione delle gare e, contemporaneamente, insisteremo nell'utilizzo - come sono le indicazioni di carattere generale - di Invitalia come stazione appaltante, perché le strutture del Ministero molto spesso hanno grandi professionalità in altri campi ma non hanno strutture adeguate per reggere un ritmo importante di gare, che è derivato dal fatto che proprio i Governi precedenti hanno aumentato consistentemente il numero di risorse - ed è una cosa positiva - destinate agli interventi sui beni culturali.
Video dell’intervento di Franceschini»