Lo Stato si carichi il costo pagato da Taranto
"Ho vissuto anche io sulla mia pelle i disastri prodotti da soggetti che venivano calati dall'alto senza comprendere la complessita' dei territori. Anche per questo, e da questo, nasce l'idea di questa giornata di ascolto. Quale e' l'obiettivo? L'obiettivo e' quello di aiutare il Governo a costruire una proposta di sviluppo per Taranto che coinvolga, che veda protagonista la comunita'". Lo ha detto stasera il segretario nazionale del Pd, Zingaretti, nell'incontro - dopo quello col sindaco Melucci e l'arcivescovo Santoro - avuto con gli imprenditori di Confindustria Taranto guidati dal presidente Marinaro. Per il leader dem si tratta di un "caso molto complesso" che richiede una soluzione ben studiata che non passa attraverso la chiusura dell'acciaieria ma che da una parte sia una scelta sostenibile a livello ambientale e che veda lo Stato riconoscere e farsi carico del costo sostenuto dalla citta' di Taranto.
"E' una cosa difficile in poche ore, perche' le esigenze non solo sono diverse ma anche alternative, ma questo non deve spingere nessuno - ha spiegato Zingaretti - ad allontanarsi da questa complessita' altrimenti qualsiasi provvedimento che viene poi adottato, e' un provvedimento che non riconoscendo questa complessita', non produrra' poi risultati. L'obiettivo quindi e' aiutare il Governo aiutare a costruire una proposta di sviluppo per la citta' nelle sue varie articolazioni". "Non c'e' dubbio che il tema Ilva debba avere un nuovo inizio in cui ci sia il tema salute e il tema produzione come due pilastri paralleli di una nuova stagione che deve riportare Ilva al tavolo per tutta una serie di motivi e di impegni" ha detto Zingaretti. "Un eventuale rischio di fuga di Mittal - ha aggiunto il segretario Pd - creerebbe una fuga dalle responsabilita', quindi deve essere l'attore Mittal a venire al tavolo per gli impegni che ha maturato. Una fuga all'improvviso, oltre al disastro ambientale, e quello sociale, creerebbe anche quello economico. Ecco perche' il Governo fa bene a non delegare ad una vicenda legale il rapporto con Mittal". "Noi ci troviamo qui un caso molto complesso ma simile in parte ad altre citta' che si sono trovate a sviluppare la loro economia attorno a grandi aziende poi entrate in crisi - ha sostenuto Zingaretti -. E questo ha poi posto un problema di rimodulazione dello sviluppo. Cito Fiat per Torino, Olivetti per Ivrea, Roma quando si e' poi capito che non poteva piu' essere la citta' dei ministeri. L'aggravante qui e' data da due fattori: uno di quantita' di produzione, che a naso non tornera' a livelli auspicabili in tempi brevi, ed uno di impatto ambientale. Che o diventa prioritario oppure diventa insostenibile". "Lo sviluppo nel tempo del modo di produrre di acciaio da parte di questa azienda non ha seguito le necessarie innovazioni ambientali" ha rilevato il segretario Dem. "Non dobbiamo dire chiusura perche' nel pianeta terra l'acciaio si produce, il tema e' recuperare un gap che la riporta", l'azienda, "a produrre dentro condizioni di mercato favorevoli". Il nuovo modello di sviluppo per Taranto, per Zingaretti, "deve diversificare le sue vocazioni. Non piu' legata ad una monoproduzione prevalente. Ci vogliono idee che provengono dai territori e soldi che provengono dallo Stato. Non si scappa". "Se non c'e' l'evento, come a Torino le Olimpiadi e a Milano l'Expo - ha detto Zingaretti facendo degli esempi di riprogettazione delle citta' -, non e' che non c'e' l'esigenza e non perche' non c'e' l'evento, ce ne freghiamo dell'esigenza". Zingaretti ha poi evidenziato che "lo Stato deve riconoscere il costo che Taranto ha pagato e deve farsene carico". "Ma ci vuole anche una normativa straordinaria perche' la tensione sociale e l'esigenza ambientale e' talmente alta - ha concluso Zingaretti - che non possono andare con la tempistica procedurale normale".
"E' una cosa difficile in poche ore, perche' le esigenze non solo sono diverse ma anche alternative, ma questo non deve spingere nessuno - ha spiegato Zingaretti - ad allontanarsi da questa complessita' altrimenti qualsiasi provvedimento che viene poi adottato, e' un provvedimento che non riconoscendo questa complessita', non produrra' poi risultati. L'obiettivo quindi e' aiutare il Governo aiutare a costruire una proposta di sviluppo per la citta' nelle sue varie articolazioni". "Non c'e' dubbio che il tema Ilva debba avere un nuovo inizio in cui ci sia il tema salute e il tema produzione come due pilastri paralleli di una nuova stagione che deve riportare Ilva al tavolo per tutta una serie di motivi e di impegni" ha detto Zingaretti. "Un eventuale rischio di fuga di Mittal - ha aggiunto il segretario Pd - creerebbe una fuga dalle responsabilita', quindi deve essere l'attore Mittal a venire al tavolo per gli impegni che ha maturato. Una fuga all'improvviso, oltre al disastro ambientale, e quello sociale, creerebbe anche quello economico. Ecco perche' il Governo fa bene a non delegare ad una vicenda legale il rapporto con Mittal". "Noi ci troviamo qui un caso molto complesso ma simile in parte ad altre citta' che si sono trovate a sviluppare la loro economia attorno a grandi aziende poi entrate in crisi - ha sostenuto Zingaretti -. E questo ha poi posto un problema di rimodulazione dello sviluppo. Cito Fiat per Torino, Olivetti per Ivrea, Roma quando si e' poi capito che non poteva piu' essere la citta' dei ministeri. L'aggravante qui e' data da due fattori: uno di quantita' di produzione, che a naso non tornera' a livelli auspicabili in tempi brevi, ed uno di impatto ambientale. Che o diventa prioritario oppure diventa insostenibile". "Lo sviluppo nel tempo del modo di produrre di acciaio da parte di questa azienda non ha seguito le necessarie innovazioni ambientali" ha rilevato il segretario Dem. "Non dobbiamo dire chiusura perche' nel pianeta terra l'acciaio si produce, il tema e' recuperare un gap che la riporta", l'azienda, "a produrre dentro condizioni di mercato favorevoli". Il nuovo modello di sviluppo per Taranto, per Zingaretti, "deve diversificare le sue vocazioni. Non piu' legata ad una monoproduzione prevalente. Ci vogliono idee che provengono dai territori e soldi che provengono dallo Stato. Non si scappa". "Se non c'e' l'evento, come a Torino le Olimpiadi e a Milano l'Expo - ha detto Zingaretti facendo degli esempi di riprogettazione delle citta' -, non e' che non c'e' l'esigenza e non perche' non c'e' l'evento, ce ne freghiamo dell'esigenza". Zingaretti ha poi evidenziato che "lo Stato deve riconoscere il costo che Taranto ha pagato e deve farsene carico". "Ma ci vuole anche una normativa straordinaria perche' la tensione sociale e l'esigenza ambientale e' talmente alta - ha concluso Zingaretti - che non possono andare con la tempistica procedurale normale".
Per seguire l'attività di Nicola Zingaretti: sito web - pagina facebook