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Confronto per modificare sensibilmente l'intesa con la Libia

Written by Marina Sereni.

Marina Sereni"Il governo aveva due possibilità: il tacito rinnovo o stracciare l'accordo. Abbiamo scelto la strada più pragmatica, di aprire cioè un confronto con i nostri interlocutori libici per modificare sensibilmente questa intesa".
Lo afferma oggi in un'intervista alla Repubblica sugli accordi con la Libia la viceministra degli Esteri Marina Sereni, che aggiunge: "L'accordo di tre anni fa non va più bene perché c'è una guerra civile che rende rischiosi i centri per i migranti, alcuni anche bombardati. Molte organizzazioni, tra cui l'Alto commissariato Onu per i rifugiati ci dicono che le condizioni di vita dei migranti sono indegne di esseri umani".
"Puntiamo allo svuotamento dei campi per i migranti che sono attualmente sotto l'autorità libica - prosegue Sereni - e che ospitano 4.500/5.000 profughi. Una parte ha diritto alla protezione umanitaria, ma non tutti. Con Unhcr siamo riusciti in una evacuazione da incrementare per tutti coloro che hanno diritto ad essere riconosciuti come rifugiati. Per gli altri con l'Organizzazione per le migrazioni bisogna procedere a rimpatri assistiti con un budget e un progetto di sviluppo". "Sulla questione della guardia costiera libica, peraltro formata dalle nostre forze, e sul suo ruolo dobbiamo confrontarci. Ci sono comportamenti non consoni all'accordo", nota la viceministra, che sul caso Bija, il guardacoste accusato di complicità con i trafficanti di uomini, dichiara: "Bisognerà fare assoluta chiarezza sul ruolo di questa persona". "La crisi in Libia è interna e internazionale. Non ci sarà soluzione sui migranti - conclude Sereni - finché non ci sarà una soluzione in termini di pacificazione e stabilizzazione della Libia".

Per seguire l'attività di Marina Sereni: sito web

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