Nella manovra daremo il segno di discontinuità

“L’ordinamento italiano definisce il nostro Paese una Repubblica parlamentare e prevede che si voti ogni 5 anni e poi è il Parlamento a decidere. - ha spiegato Mirabelli - È, quindi, incomprensibile lo scandalo che starebbe suscitando il fatto che vadano al Governo la prima e la seconda forza politica uscite dalle elezioni politiche dello scorso anno. Non si può valutare ogni settimana se un Governo deve durare o cadere sulla base dei sondaggi. Dobbiamo smettere di considerare il Parlamento come un luogo di spartizione di potere e poltrone. Ci vuole un po’ più di rispetto per le istituzioni. La delegittimazione continua delle istituzioni non è utile alla democrazia. Oltretutto la Lega, fino all’ultimo giorno di Governo, ha occupato la Rai e ha fatto tutte le nomine che poteva fare. Il nuovo Governo è, quindi, legittimo”.
“Andiamo al Governo perché pensiamo che il Paese non avesse bisogno delle elezioni e c’è la possibilità di fare una manovra economica che rispecchia molte cose che avevamo detto di voler fare e che avevamo anche iniziato come Industria 4.0. - ha concluso Mirabelli - Impediremo l’aumento dell’IVA, diminuiremo le tasse sul lavoro, rimetteremo in campo Industria 4.0 perché il problema della crescita e del rilancio del Paese resta. Abbiamo scelto questa strada visti anche i tempi della crisi di Governo (aperta da Salvini): c’era il rischio che il Paese subisse un danno importante, che andava molto oltre l’aumento dell’IVA. Il fatto che si sia presentato un altro Governo, inoltre, ha già prodotto risultati: gli investitori che comprano il nostro debito hanno dimostrato più fiducia e il Paese ha guadagnato 4 miliardi che possono essere investiti nei servizi per i cittadini”.
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