Nella manovra daremo il segno di discontinuità
“Penso che al Senato la maggioranza ci sarà e sarà molto oltre i 161 voti necessari. Ci sarà subito l’appuntamento con la manovra economica e credo che già lì dovremo dare il segno di un Governo che agisce in discontinuità da quello precedente. Penso che la prima cosa da fare sia quella di evitare di passare tre mesi a litigare tra Ministri e forze politiche dentro lo stesso Governo. Credo che dobbiamo tornare alla normalità e costruire una manovra che già è decritta nel programma che abbiamo firmato e, sulla base di quella, metterci a lavorare tutti nella stessa direzione. Se ci sono contrasti bisogna cercare di risolverli nel Consiglio dei Ministri e non sui giornali o lanciandosi continui strali sulla stampa, come è stato in quest’ultimo anno e mezzo, alimentando un clima insopportabile anche per i cittadini”. Lo ha detto il senatore Franco Mirabelli, Vicepresidente del Gruppo PD al Senato, intervenendo in Tv a 7Gold.
“L’ordinamento italiano definisce il nostro Paese una Repubblica parlamentare e prevede che si voti ogni 5 anni e poi è il Parlamento a decidere. - ha spiegato Mirabelli - È, quindi, incomprensibile lo scandalo che starebbe suscitando il fatto che vadano al Governo la prima e la seconda forza politica uscite dalle elezioni politiche dello scorso anno. Non si può valutare ogni settimana se un Governo deve durare o cadere sulla base dei sondaggi. Dobbiamo smettere di considerare il Parlamento come un luogo di spartizione di potere e poltrone. Ci vuole un po’ più di rispetto per le istituzioni. La delegittimazione continua delle istituzioni non è utile alla democrazia. Oltretutto la Lega, fino all’ultimo giorno di Governo, ha occupato la Rai e ha fatto tutte le nomine che poteva fare. Il nuovo Governo è, quindi, legittimo”.
“Andiamo al Governo perché pensiamo che il Paese non avesse bisogno delle elezioni e c’è la possibilità di fare una manovra economica che rispecchia molte cose che avevamo detto di voler fare e che avevamo anche iniziato come Industria 4.0. - ha concluso Mirabelli - Impediremo l’aumento dell’IVA, diminuiremo le tasse sul lavoro, rimetteremo in campo Industria 4.0 perché il problema della crescita e del rilancio del Paese resta. Abbiamo scelto questa strada visti anche i tempi della crisi di Governo (aperta da Salvini): c’era il rischio che il Paese subisse un danno importante, che andava molto oltre l’aumento dell’IVA. Il fatto che si sia presentato un altro Governo, inoltre, ha già prodotto risultati: gli investitori che comprano il nostro debito hanno dimostrato più fiducia e il Paese ha guadagnato 4 miliardi che possono essere investiti nei servizi per i cittadini”.
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